MLB The Show 22, la recensione (PS5)

A soli due giorni dall’inizio del campionato, il nostro 17 capitolo del gioco targato San Diego Studios arriva puntualmente su console Sony e dopo il debutto dell’anno scorso su Xbox, quest’anno arriva anche sulla Nintendo Switch.

Ovviamente stiamo parlando del titolo di baseball più realistico e fedele del mondo, MLB The Show 22, ufficialmente disponibile su tutti gli store a partire dal 5 aprile.

Inutile girarci intorno: anche quest’anno i ragazzi degli studi di San Diego hanno segnato un home run clamoroso!

Il perché lo vediamo adesso.

Punto di partenza

Non appena avviato il gioco, troveremo ad accoglierci il giocatore raffigurato in copertina nonché uno dei più forti ed attuali degli ultimi tempi: Shohei Othani. Tramite un filmato d’introduzione (dal tono quasi confidenziale) Othani ci mostrerà la carriera, i campi battuti e le squadre in cui ha giocato dando il benvenuto al giocatore all’interno di “The show”.

I veterani dello scorso anno riceveranno un piccolo regalo per ringraziarli della fedeltà rispetto allo scorso anno: in base

Terminato il filmato ci sarà una piacevole sorpresa per i giocatori veterani dello scorso anno: in base ai piazzamenti ottenuti nell scorsa season si riceveranno dei premi, un modo molto interessante per incentivare il giocatore a rimanere sul titolo; i novellini invece avranno una schermata in cui dovranno scegliere la squadra preferita (non sarà possibile evitare questo passo) e faranno poi una partita di prova, andando quindi a personalizzare per la prima volta l’esperienza di gioco tra stile di battuta e di lancio: le principali meccaniche di gioco.

Ecco, partendo da quest’ultimo punto voglio parlare subito di una delle nuove modalità di gioco ovvero “custom practice”. Nonostante questa sia la classica modalità di allenamento, le possibilità di personalizzazione offerte al giocatore risultano molto interessanti permettendo a quest’ultimo di concentrarsi sulle azioni che preferisce e prendendo quindi dimestichezza con i comandi di gioco, comandi per cui una buona coordinazione occhio-dita diventa particolarmente importante.

Road to the Show

Questa è la modalità carriera single player nella quale, a partire dalla creazione per filo e per segno del nostro personaggio, inizieremo il nostro percorso nel settore. Tutto parte con una telefonata dal procuratore che, dopo una serie di domande, ci chiederà di esprimere preferenze di ruolo e squadra facendoci quindi esordire in una lega minore, il perfetto punto di partenza per la nostra carriera.

Sarà a questo punto che ci ritroveremo nello spogliatoio con i nostri compagni di squadra. Questo sarà il centro di controllo della nostra carriera in cui potremo trovare tutti gli strumenti adatti: dal tabellone con classifica, le statistiche di ogni singola squadra ed ogni singolo giocatore; tutto questo ci permetterà di tenere traccia de l’andamento del campionato, magari usando anche la lavagna per studiare le tattiche di squadra o effettuare cambi di formazione.

Non mancano nemmeno gli strumenti per decidere la rotazione dei giocatori, così da vedere i progressi di tutti i singoli giocatori durante le varie partite della league. Partite e traguardi ci permetteranno di continuare a guadagnare premi con cui migliorare la personalizzazione del nostro avatar.

In basso a destra possiamo notare le statistiche legate all’oggetto in questione

Come in un bel GDR di tutto rispetto potremo “equipaggiare” il nostro personaggio con oggetti diversi, ognuno dotato di statistiche diverse o abilità che potranno orientarci più verso un ruolo che verso un’altro. In questa maniera saremo incentivati a personalizzare il nostro giocatore e ad orientarlo da un lato piuttosto che da un altro.

Le statistiche, ad esempio, sono la stamina, la potenza nel colpire la palla dal lato destro o sinistro, il lancio e così via; la personalizzazione va a toccare anche elementi molto “terra terra” come gli sponsor; questi ultimi ci premieranno ogni volta che riusciremo ad accontentare delle loro richieste.

15000$ di bonus solo per aver rubato una base, mica male!

La nostra carriera non sarà tutta rose e fiori: non mancheranno di certo occasioni nelle quali spezzoni di trasmissioni televisive, telefonate o semplici battute di corridoio ci criticheranno (o elogeranno); in base alle prestazioni ottenute in partita poi ci saranno tutte le relazioni nello spogliatoio da gestire. Il capire in che ruolo si vuole giocare e ed il dover confrontare questo con le intenzioni e le caratteristiche degli altri giocatori potrebbero finire per creare malumori, andando a diminuire la qualità dei nostri rapporti con gli altri giocatori in favore di un comportamento egoistico.

Momenti di relax in campo
Momenti di relax e scambio battute tra giocatori ed arbitri

Diamond Dynasty

Come oramai siamo abituati a vedere in quasi tutti i giochi sportivi attuali, anche MLB non si esime dall’avere una sua “ultimate team”. La modalità Diamond Dynasty è esattamente questo genere di cosa: una modalità online dove, acquistando pacchetti di figurine, è possibile personalizzare la propria squadra alal ricerca della migliore formazione possibile per andare poi a competere contro le squadre degli altri giocatori. I giocatori che potremo schierare in squadra vanno dai più attuali alle leggende della storia del baseball (NDR: sono molto felice di sapere che il mio idolo, nonchè miglior giocatore della storia dello sport Babe Ruth “The kid” sia presente ed facilmente ottenibile grazie a delle sfide pensate ad hoc).

Grazie ad una serie di sfide giornaliere e settimanali, sia online che single player, avremo la possibilià di aprire vari pacchetti per trovare i giocatori che più ci interessano.

MLB The Show ha dalla sua un grande numero di modalità, offrendo quindi un ampia varietà in termini di sife da affrontare: eventi, stagioni ranked, una modalità battle royale o la cooperativa 2v2 o 3v3 per giocare con gli amici sono alcuni degli esempi presenti all’interno del titolo. Tutte queste modalità, in un modo o nell’altro, hanno stupito per qualità e per struttura, risultando sorprendentemente divertenti da giocare.

Anche qui avremo possibilità di personalizzare l’aspetto della squadra scegliendo divise ed indumenti.

Sul fronte multiplayer, grazie alla presenza del crossplay, non abbiamo avuto problemi a trovare un team di avversari da affrontare e solo poche volte ci siamo accorti di problemi dovuti alla latenza. Insomma siamo rimasti felicemente sorpresi da vedere quanto la modalità si sia arricchita ulteriormente e dia davvero tantissime possibilità di gioco, il che dona a MLB The Show una grande longevità.

Giocatore prende pallina facendo piroetta
Gesto tecnico, afferra la pallina facendo la piroetta

Franchise

La modalità Franchise è quanto di più completo si potesse desiderare in tutto e per tutto ed è uno degli elementi più interessanti del gioco. Questa modalità permette al giocatore di controllare qualsiasi aspetto, sia esso manageriale o pratico, di un singolo giocatore o di un’intera squadra.

Attraverso questa modalità le possibilità di personalizzazione diventano ancora più interessanti tra formazioni, tattiche, schieramenti, campagne acquisti, scouting talenti e chi più ne ha più ne metta.

Immagine schermata scout giocatori

La novità di quest’anno è la presenza di un sistema che tiene traccia delle prestazioni degli atleti virtuali presenti all’interno del gioco e, in base a questi, modifica le valutazioni di mercato, gli sponsor e gli interessamenti.

In questa maniera si aumenta il senso di realismo, andando a dare al gioco uno sviluppo parallelo a quello del mondo reale senza bisogno di patch e tutto il resto.

Che stadio da urlo grazie alla Next-gen

Una funzione introdotta nella versione 21 del gioco (lo Stadium Creator) ha permesso di sfogare l’estro di tantissimi players: moltissimi sono stati gli stadi costruiti, tanto in termini di riproduzioni di strutture già esistenti quanto di creazione di stadi inediti. Quest’anno la funzione è ancora presente nel gioco ma con caratteristiche ancora più dettagliate.

Gli strumenti che si utilizzano per la costruzione e la gestione dello stadio, ad esempio, sono ancora più intuitivi (oltre ad essere tanti) e permettono la personalizzazione dello stadio in ogni minimo dettaglio.

Immagine campo dentro al colosseo
Qualcuno si è divertito a ricreare un campo all’interno del Colosseo

Tutto questo, su Next Gen, viene portato con una qualità grafica di primissimo livello: il gioco gira a 60 FPS fissi, con risoluzione 4K, senza inciampi di qualche tipo. Gli utenti PS5, inoltre, saranno ben felici di sapere che i grilletti adattivi del dualsense e l’audio tempest 3D sono ben sfruttati dalle caratteristiche del gioco per un’esperienza di primissimo rilievo.

Tanto altro ancora!

Immagine partita modalità Moments

Gli assi nascosti sotto la manica in questo capitolo di MLB The Show sono moltissimi e, man a mano che esploriamo i menu e le voci presenti, possiamo scoprire quanto sia profondo il grado di personalizzazione che la software house ha deciso di permettere.

Questi livelli di difficoltà, nonostante siano numericamente inferiori rispetto a quelli della precedente edizione del gioco, presentano un’interessante novità chiamata dynamic, ovvero un sistema di difficoltà adattiva che rende la sfida progressivamente più tosta in base al miglioramento delle nostre abilità.

Tra gli altri contenuti troviamo la presenza di una modalità chiamata “Moments”, per permetterci di trovare le carte leggendarie dei giocatori (come quella di Babe Ruth citata sopra), facendoci rivivere momenti del passato del baseball direttamente al posto del giocatore e davvero altro ancora.
Purtroppo il titolo è solo in inglese, lingua che sicuramente non permetterà a tutti quanti di godersi il titolo e non aiuta un processo di popolarizzazione che di per sé sarebbe auspicabile.

Conclusioni MLB The Show 22 è tutta l’essenza del baseball. Mai prima di ora si era visto sul mercato un videogioco così immersivo e dettagliato, in grado di raccontare a tutto tondo tutto quello che il mondo del baseball può offrire: dagli ingaggi contrattuali fino al percorso per diventare un manager, con mazze di riserve, primi battitori ed un percorso graduale che si dipana di fronte al giocatore con il passare delle ore. Le simulazioni del campionato MLB sono impeccabili e la presenza delle modalità cooperative rende ancora più piacevole l’esperienza complessiva. In sostanza un prodotto di grande qualità che ci sentiamo di consigliare agli appassionati.

PRO

  • In assoluto il miglior gioco di baseball mai realizzato
  • Il lato manageriale è davvero ben curato fin nei minimi dettagli.
  • La modalità co-op è una piacevole novità.
  • Concorsi a premi autografati MLB e dai giocatori nella league il tutto semplicemente disputando match in gioco.

CONTRO

  • Se non conosci la lingua inglese sei automaticamente escluso.
  • Se non conosci questo sport potresti rimanere spaesato.

Se hai letto tutta la recensione (e l'hai letta per davvero tutta senza imbrogliare) puoi cliccare qui sotto per scoprire il voto:

9.5

Storia - 8 / 10

Grafica - 10 / 10

Longevità - 9 / 10

Gameplay - 9 / 10

Sonoro - 10 / 10