Recensione Tennis World Tour

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Abbiamo avuto modo di provare a fondo Tennis World Tour: il nuovo titolo di Breakpoint e Bigben dedicato ad uno degli sport più famosi e popolari del mondo. Uno sport per il quale, per qualche misteriosa ragione, da anni mancava una simulazione dedicata. Nell’era degli Esports e della competitività virtuale, un titolo di tennis degno di questo nome era d’obbligo. L’attesa, dietro a questo titolo che si era ripromesso di riportare in auge una delle categorie più amate delle simulazioni sportive, era dunque enorme. Andiamo a vedere, nel dettaglio, pregi e difetti di quello che probabilmente risulterà come uno dei titoli più controversi degli ultimi anni.

TENNIS WORLD TOUR: UNA DOVEROSA PREMESSA

Partiamo con una doverosa premessa. Quando mi è stato consegnato il gioco, gli sviluppatori hanno candidamente ammesso che quella che avrei avuto tra le mani non sarebbe stata una versione definitiva del gioco. Il lancio infatti, per questioni di marketing legate agli internazionali di Tennis e al traino che essi potessero avere sul gioco stesso, è stato rispettato nonostante un avanzamento dei lavori non proprio idilliaco. Quella che molti giocatori di console, ansiosi di provare di nuovo l’emozione di immedesimarsi nei panni di un Federer o di un Nadal, hanno acquistato al day-one, era una versione mutilata e incompleta.

Le cose sono migliorate con il passare dei giorni, grazie al copioso rilascio di patch e aggiornamenti ma per avere un’esperienza davvero completa (nonostante gli sviluppatori abbiano indicato nel 12 giugno la data in cui sarà completo il lavoro di aggiornamento), probabilmente bisognerà aspettare il prossimo anno. Certamente non un punto a favore di questo Tennis World Tour. Ma è il momento di allacciare le scarpe e scendere in campo.

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Quale colpo sta per fare?

RACCHETTA IN MANO, LE PRIME IMPRESSIONI

Entrando nel dettaglio della simulazione il gioco ci offre un tutorial per imparare a destreggiarsi tra i vari colpi, le classiche esibizioni tra trenta atleti del circuito ATP (più alcuni campioni del passato), la possibilità di creare un nostro giocatore e di intraprendere una carriera e una sezione dedicata ai match online. La simulazione, che si riproponeva come rivoluzionaria e in grado di restituire un’esperienza a tutto tondo del mondo del Tennis, si trova a fare i conti con una serie di errori abbastanza grossolani. Primo tra tutti la mancanza di sufficienti animazioni e di ISO di movimento personalizzate e specifiche per ogni atleta. Le animazioni di battuta sono solo quattro o cinque, mentre quelle di movimento sembrano davvero essere identiche per tutti.

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Il gioco a fondocampo

RISPONDERE COLPO SU COLPO: SI, MA CHE FATICA!

Nonostante il gioco preveda la possibilità di colpire la palla in vari modi, dal colpo teso, allo slice, passando per il lob, la palla a effetto o la volè, spesso vediamo la palla cambiare traiettoria nonostante sia fuori dallo specchio della racchetta. Questo rende abbastanza difficile padroneggiare il giusto tempismo con cui arrivare sulla palla per rispondere. Aggiungeteci la sciagurata idea di usare lo stesso stick sia per muoversi che per orientare i colpi. Quando siamo nei pressi della palla il nostro giocatore inizia l’animazione di risposta in automatico, ma questo non succede sempre, quindi capita sovente di arrivare sulla palla, premere il tasto per caricare la forza del colpo e magari indirizzarlo all’incrocio e vedere il nostro giocatore che torna indietro, lasciando scorrere la palla a fondo campo. Abbastanza frustrante.

Anche le meccaniche di servizio non sono poi così chiare. Il tutorial spiega di tenere premuto il colpo fino all’apice massimo della palla in altezza. Ebbene, vi posso assicurare che mettere dentro una prima palla è veramente difficile. Basta orientarla di poco con lo stick per vederla finire sempre fuori dalla zona di battuta. Mettere dentro una prima valida e potente è qualcosa che riesce con una cadenza di un tentativo su venti circa. Tutti questi elementi vanno ad incidere negativamente su una simulazione che, al momento, non risulta così pessima, ma sicuramente non all’altezza di un titolo moderno.

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L’erba è sempre insidiosa

CARRIERA, SALVAMI TU

Una volta fatti gli onori di casa con i vari tutorial, con le esibizioni e con i match singoli è giunto il momento di provare a fondo la modalità carriera in cui far salire il nostro aspirante campione. Questa modalità è di gran lunga la più curata del titolo e si nota immediatamente. Ci viene chiesto di personalizzare il nostro atleta, attraverso la scelta dell’altezza (da 1.70 a 2.08), delle ISO di battuta, di quanti versi vogliamo che faccia quando colpisce la palla e nell’abbigliamento tecnico. Una volta creato ci troveremo ad affrontare un calendario mensile, diviso tra tornei, allenamenti, esibizioni e risposo, ognuno in grado di darci esperienza, energia o bonus alle statistiche. La modalità è ben fatta e appassionante, e richiede una certa pianificazione nello spendere i punti per la costruzione di un giocatore che faccia le cose che ci piacciono (divise in tre skills: Attacco – Difesa – Servizio/Volè) e che da accesso ad alcune capacità speciali.

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale il discorso è quanto mai aleatorio. Le continue patch stanno via via affinando dei comportamenti che in principio erano totalmente imprevedibili. Il nostro avversario infatti passava da momenti di apatia e staticità a fasi del gioco in cui contro ci trovavamo un campione imbattibile. Per fortuna il team di sviluppo è molto attivo sotto questo punto di vista e ora le cose sembrano più bilanciate, anche se siamo ancora distanti dalla perfezione assoluta.

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La modalità carriera è tra le cose meglio riuscite

UNA TELECRONACA RIVEDIBILE

Per quanto riguarda il comparto tecnico, tolte le poche animazioni, i giocatori sono riconoscibili grazie ad un buon rendering facciale e agli indumenti personalizzati per ciascuno di essi. La telecronaca, completamente in italiano e affidata alla voce del tennis di Sky è quantomeno rivedibile. I commenti sono quasi sempre lapidari ed espressi dopo la fine di un punto e molto presto diventano ripetitivi, riuscendo a far scadere il tutto in una monotona banalità invece di accendere enfasi e immedesimazione. La stessa cosa si può dire per i rumori ambientali, dove il pubblico esulta sempre nello stesso modo e sempre nelle stesse situazioni. Anche sotto questo punto di vista il lavoro da fare è tanto.

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Sull’abbigliamento tecnico, davvero niente da dire

IL GIUDIZIO FINALE

Tennis World Tour si proponeva l’ambizioso obiettivo di riportare in auge le simulazioni tennistiche, ma il primo servizio è finito abbondantemente fuori dal campo. L’aver rilasciato un prodotto incompleto e claudicante per venire incontro alle esigenze del marketing rischia di penalizzare enormemente il lavoro svolto da Bigben e Breakpoint. Il gioco ha numerosi bug e imperfezioni che minano profondamente la giocabilità. Una modalità carriera ben struttura e avvincente non è tuttavia sufficiente a giustificare l’acquisto di un gioco che mostra ancora grandi ritardi nello sviluppo. Il lavoro di patch e aggiornamento è encomiabile, ma l’impressione è che, ad oggi, si sia persa buona parte di credibilità. Il nostro consiglio è quello di aspettare qualche tempo e seguire l’evolversi del titolo, per vedere che tipo di gioco sarà dopo il lavoro di aggiornamento e se con il secondo servizio riusciranno a mettere dentro almeno una valida.

 

Versione provata su PS4, grazie alla copia omaggio per la stampa fornita da: Bigben interactive