.hack//GU Last Recode – Recensione

Recensione a cura di Ganluca “DottorKillex” Arena

Nonostante l’ondata incessante di rimasterizzazioni, raccolte e versioni definitive, ci sono delle collection che hanno motivo di essere, perché magari consentono ad un nuovo pubblico di apprezzare titoli lontanissimi nel passato o, addirittura, di provare per la prima volta giochi mai giunti sul territorio europeo.

.hack//GU Last Recode appartiene a quest’ultima categoria, visto che comprende tutti e tre i capitoli del gioco di ruolo d’azione sviluppato da Cyberconnect 2 (sì, proprio quelli dei giochi dedicati a Naruto), pubblicati una decina d’anni fa in Giappone e Stati Uniti su Playstation 2 ma mai giunti in Europa, tirati a lucido per l’occasione e con vari extra.

Andiamo a vedere cosa offre questo ricco pacchetto.

Welcome to The World

Proprio come se gli ultimi dieci anni si fossero volatilizzati invece di posarsi come polvere sui titoli contenuti in questa collection, il comparto narrativo di Last Recode è permeato di fascino e di personaggi magnetici: le vicende ruotano attorno ad Haseo, novello giocatore di The World, un MMORPG che impara subito, a sue spese, che non tutti i giocatori incontrati online sono degni di fiducia.

A pochi minuti dal suo primo login, infatti, il suo avatar viene derubato ed ucciso da due giocatori molto più esperti, che lo avevano avvicinato con la scusa di mostrargli i rudimenti di gioco (cosa che maschera intelligentemente il tutorial presente all’inizio di Rebirth).

La conoscenza, però, rende l’uomo più consapevole e furbo: dopo pochi mesi, Haseo è divenuto un semidio all’interno di The World, noto ai più con il titolo di Terror of Death, ovvero un PKK (Player Killer Killer) che pone fine, senza pietà, a tutti coloro che utilizzano il proprio avatar per uccidere quelli di altri giocatori.

Cionondimeno, un misterioso avversario, denominato Tri-Edge, dimostra di avere capacità incredibili, al di fuori della portata di Haseo: lo scontro tra i due finisce con l’amica di Haseo, Shino, morta in-game e ridotta in coma nella vita reale, ed il nostro alter ego privato di tutti i poteri acquisiti in mesi di gioco e riportato al livello 1.

Se già l’incipit risulta gustoso, insomma, per tutti i riferimenti ad una cultura videoludica cui Cyberconnect2 si appoggia, il prosieguo degli eventi riserverà colpi di scena, tradimenti ed inattese alleanze, con la ciliegina sulla torta rappresentata da un quarto episodio inedito, intitolato Reconnection, che ha luogo pochi mesi dopo la fine degli eventi narrati nel terzo capitolo.

Certo, il prezzo da pagare per un plot molto ben orchestrato è una quantità abnorme di dialoghi e scene di intermezzo particolarmente lunghe, che spezzano il ritmo di gioco in più di una circostanza, ma è bello vedere come, a distanza di due generazioni di console, quanto c’era di buono nell’intreccio degli .hack GU rimane immutato nel suo fascino magnetico.

I neofiti non avranno grossi problemi a collegare tutti i fili della trama anche grazie ad una corposa enciclopedia interna, che spiega nei minimi dettagli tutti gli eventi antecedenti al primo capitolo, con tanto di spoiler per quanti non avessero giocato la quadrilogia originale degli .hack.

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Offline MMORPG

Per chi non conoscesse le basi del gameplay, ci limitiamo a dire che si parla di una simulazione convincente di un MMO in salsa action RPG: l’esplorazione è un po’ sacrificata, visto che la generazione dei dungeon è casuale, basata su un sistema di parole che è rimasto il medesimo di dieci anni fa (e funziona ancora egregiamente), ed il combat system in tempo reale richiama molto da vicino quello dei Tales of, frenetico ed immediato.

Il sistema per generare dungeon di cui sopra è peculiare: basato su tre parole, ognuna delle quali determina la tipologia di location, quella dei nemici e il livello di difficoltà complessivo, consente una discreta libertà di azione, dando la possibilità, soprattutto nelle fasi avanzate delle avventure, di affrontare sfide sempre adatte al proprio livello, ottenendo loot interessante, che aiuta a tenere alta la godibilità delle prove anche a fronte di location spoglie e ripetitive.

Il giocatore controlla solamente uno dei tre personaggi che compongono il party per il grosso del tempo, mentre gli altri vengono gestiti da una discreta intelligenza artificiale, che ci è peraltro sembrata maggiormente reattiva di quanto non fosse in epoca Playstation 2.

Le modifiche apportate sono abbastanza superficiali, almeno all’apparenza, ma aiutano una fruizione spedita anche da parte delle nuove generazioni: si va dalla presenza di un Cheat Mode, creato appositamente per chi vuole primariamente godersi la storia e che fornisce al giocatore personaggi al massimo livello (disabilitando alcuni trofei, però), alla rimozione delle fastidiose limitazioni per l’inventario, che passa dalle sole trenta unità di spazio disponibili dell’originale alle novanta di questa remaster.

Il passaggio ai sessanta frame per secondo, peraltro molto stabili, ha poi avuto un effetto benefico sulla velocità del gioco e sul dinamismo dei combattimenti, ancora più adrenalinici e quindi in linea con le ultime produzioni di genere viste negli ultimi anni su Playstation 4.

Al di là del Cheat Mode, anche nella modalità classica gli sviluppatori sono poi venuti incontro ai giocatori, aggiungendo un’opzione Retry al termine di ogni combattimento perduto ed avendo aumentato i danni inflitti dai membri del party ai nemici, con il risultato di ammorbidire il livello di difficoltà dei titoli originali, anche se non a tal punto da rendere stucchevole Last Recode.

Il pacchetto, come anticipato, comprende peraltro un quarto episodio, sul quale non diremo nulla per non rovinare la sorpresa ai fan che attendono da oltre un decennio, ma che mantiene il livello qualitativo degli altri tre e denota grande impegno da parte di Cyberconnect2, che non si è limitata a riproporre in alta definizione i suoi titoli ma ha cercato di renderli davvero godibili anche per due nuove generazioni di videogiocatori.

Speriamo che il pubblico risponda positivamente al buon lavoro svolto, così da vedere ulteriori avventure di Haseo e compagnia in un futuro non troppo lontano.

Altro che PS2

Anche a livello tecnico il lavoro svolto dagli sviluppatori è stato di buona fattura: oltre all’innalzamento dellarisoluzione fino a 1080p e al già citato aumento dei frame per secondo,  Cyberconnect2 ha rivisto molte delle texture superficiali soprattutto per quanto concerne i modelli dei personaggi, che, infatti, risaltano decisamente rispetto alle ambientazioni, spoglie e povere come solo quelle generate da una PS2 potrebbero essere.

Ad aiutare la resa grafica di Last Recode c’è anche un character design d’eccezione, che non esce affatto sminuito dal confronto diretto con molti suoi congeneri più recenti e, anzi, riesce a tratteggiare in maniera unica questa serie anche a distanza di tanti anni.

Molto più pulito il sonoro, che valorizza il doppiaggio, che già all’epoca dell’uscita originaria aveva colpito per qualità recitativa e scelta delle voci, e virtualmente imbattibile il rapporto quantità/prezzo: completare tutti e quattro i titoli compresi lasciandosi dietro numerose missioni secondarie non richiede meno di centoventi ore di gioco complessive, con una media di circa trenta per gioco, ma la possibilità di ricominciare godendo di dungeon sempre differenti potrebbe spingere molti a dare una nuova vita al prodotto a qualche mese di distanza dalla prima run.

Il tutto, peraltro, viene proposto ad un prezzo sensibilmente più basso della media dei prodotti current gen, a circa cinquanta euro: se siete fan degli MMO o delle produzioni nipponiche, il consiglio è di dare quantomeno una possibilità a questa piccola enciclopedia targata Bandai Namco.

Commento finale

Last Recode  rappresenta una delle migliori compilation tra quelle viste finora su PS4, sia per la strabordante quantità di contenuti sia per la scelta dei titoli inclusi, finora inediti sul mercato europeo.

Gli appassionati della serie creata da Cyberconnect2 si godranno ancora di più le piccole migliorie apportate al gameplay e l’episodio inedito, ma anche quanti non conoscano la serie potrebbero voler dare una possibilità a questo prodotto, che offre decine di ore di azione ruolistica di buonissima fattura.

Speriamo solo di non dover attendere altri undici anni per rivedere questo franchise sui nostri schermi.