Project Cars 2 – Recensione

Articolo a cura di Pietro Gualano 

Il primo Project Cars era un prodotto sicuramente degno di nota, un gioco con qualche sbavatura in grado di catturare l’attenzione degli appassionati di corse. Nel mercato di oggi dominato da marchi come Forza e (in misura minore) GT, ci vuole coraggio per proporre un’alternativa e le aspettative dei giocatori sono veramente alte. Gli sviluppatori di Slightly Mad Studios, tuttavia, non si sono lasciati intimorire e sono pronti a lanciare il primo sequel di quella che, ormai, è una vera e propria serie racing: Project Cars 2. In questo nuovo capitolo c’è molto del predecessore, lo diciamo subito, ma sono anche presenti interessanti novità che sicuramente cattureranno l’attenzione degli appassionati…

Allacciatevi il casco e le cinture quindi, è il momento di scoprire insieme il nuovo Project Cars 2!

In pista!

Le prime grosse novità rispetto al capitolo precedente si notano immediatamente scendendo in pista. Il gioco, com’è anche evidente dalla sconfinata sezione dedicata agli assetti, spinge molto sulla simulazione e ha un motore fisico piuttosto interessante. Le traiettorie in velocità, la gestione della frenata, la reazione del motore a una cambiata anticipata… è tutto piuttosto realistico ma nonostante ciò non siamo comunque soddisfatti al 100%. A parer nostro, infatti, le collisioni potevano essere gestite sicuramente meglio e può capitare di assistere a improbabili reazioni dopo lo scontro di due auto. Niente di drammatico, sia chiaro, ma avremmo gradito una cura maggiore sotto questo aspetto da parte degli sviluppatori. 

Per il resto dal punto di vista strettamente simulativo non ci possiamo lamentare: il giocatore può divertirsi a modificare una marea di parametri per costruirsi un’esperienza di guida che sia veramente su misura e, volendo, può anche ridurre al minimo le conseguenze di errori potenzialmente fatali. Il sistema degli aiuti è naturalmente presente anche in questo capitolo ed è molto utile per i principianti: traiettoria guidata nelle curve, frenata assistita, cambio completamente automatico… Di solito sono essenziali per i giocatori alle prime armi.

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale degli altri piloti siamo solo parzialmente soddifatti: la loro aggressività dipende dalla difficoltà impostata, è eveidente, ma ci è successo troppo spesso di assistere a gare praticamente perfette da parte loro e senza sbavature. Capita spesso, inoltre, che si formino trenini di auto senza che si provino sorpassi e questo non è un bel colpo d’occhio per chi è alla ricerca di un’esperienza di guida competitiva. Nonostante ciò, comunque, l’IA è sicuramente più che degna e si difende bene dagli assalti del giocatore. Non gioca mai sporco, ma è sempre restia a lasciarvi una posizione senza combattere e questo è sicuramente un aspetto stimolante. 

In concusione possiamo sicuramente promuovere il gameplay di Project Cars 2: l’esperienza di guida cambia completamente in base alla categoria o all’auto scelta naturalmente, ma il livello simulativo è soddifacente e vincere una gara è una vera e propria conquista. Il motore fisico alla base del gioco è stato perfezionato e rifinito rispetto a quello del primo capitolo e siamo convinti che farà la gioia degli appassionati. 

Auto per tutti i gusti

Passando ai contenuti il lavoro svolto dai ragazzi di Slightly Mad Studios è sicuramente più che buono. I giocatori hanno a disposizione oltre 180 auto di tutti i tipi prodotte da moltissimi costruttori diversi, possono correre su oltre 140 circuiti in una delle 29 serie legate a loro volta a una delle nove discpline del mondo motorsport. C’è veramente di tutto, dai kart alla formula indie, dai rally alle gare costruttori, dagli eventi pensati per le auto d’epoca alle competizioni dedicate a vere e proprie supercar. E’ praticamente impossibile non riuscire a trovare un auto che si adatti al meglio al vostro stile di guida, ma hanno tutte un feeling unico e richiedono un po’ di pratica per essere padroneggiate al meglio. Anche i circuiti sono stati realizzati bene e sono letteralmente sparsi in tutto il mondo: abbiamo alcune piste con lunghi ed eterni rettilinei ed altre che sono un vero e prorpio inferno di curve, la varietà è assicurata e ci vuole moltissimo tempo per apprendere i segreti di ogni circuito del gioco.

Il modo migliore per testare al meglio le varie auto presenti e le serie è sicuramente la modalità carriera: la struttura proposta per l’occasione è abbbastanza classica, con il giocatore che parte dal basso e dalle serie inferiori per poi passare a competizioni sempre più impegnative. Scegliendo questa o quella serie si verrà invitati a firmare un contratto per un determinato costruttore e a competere per lui, senza particolari penalità in caso di sconfitte o stagioni fallimentari. Come abbiamo detto il modello scelto dai ragazzi di Slightly Mad Studios è abbastanza classico, ma abbiamo apprezzato la libertà di approccio data al giocatore.

Per quanto riguarda gli assetti da gestire (e eventualmente salvare) nel corso della carriera il giocatore può seguire due strade: fare tutto manualmente, seguendo le chiare (ma lunghissime) spiegazioni preparate dagli sviluppatori, o rivolgersi al proprio ingegnere di pista e sistemare tutto attraverso un menu semplificato. Il primo approccio è sicuramente consigliabile dal momento che consente di toccare molti più parametri del secondo, ma è anche tremendamente complesso per un giocatore alle prime armi con il mondo dei motori. Trafficare con gli assetti è fondamentale alle difficoltà più elevate per ottenere risultati dignitosi, quindi prima si impara e meglio è.

A livello di modalità, oltre la carriera appena citata, abbiamo anche la gara veloce, eventi personalizzati da creare e giocare più volte e gare online da affrontare in compagnia degli amici.

Sotto il cofano

I miglioramenti rispetto al primo Project Cars sono evidenti anche dal punto di vista tecnico. I caricamenti sono nella media, mentre abbiamo apprezzato molto la gestione della luce e la riproduzione degli interni delle auto: la visuale interna è pienamente utilizzabile in gara e questo non è per niente scontato. I modelli delle vetture sono stati realizzati con grande cura, alcune auto hanno componenti dinamiche che ci muovono nel corso della gara (flap per esempio) e abbiamo apprezzato molto anche l’attenzione riposta nel realizzare i marchi dei singoli sponsor. Le piste sono state riprodotte bene anche dal punto di vista tecnico, le ombre sono un po’ deludenti ma per il resto il livello è sicuramente più che buono: gli elementi dello scenario sono soddisfacenti anche se un po’ di cura in più da questo punto di vista non avrebbe fatto male.

Passiamo ora alle note dolenti: il gioco, purtroppo, ha ancora qualche bug grafico e può capitare di vedere cartelloni letteralmente incollati al terreno o ruote che “scattano” in posizioni strane. Questi difetti, esclusivamente estetici, non compromettono l’esperienza complessiva che può vantare un frame rate molto solido e una qualità generalmente alta.

Per quanto riguarda l’audio il gioco ha tutti i testi in italiano, mentre il sonoro purtroppo è rimasto in inglese. Il rumore dei motori è credibile e soddisfacente, mentre le musiche non sono niente di memorabile.

Conclusione

Project Cars 2 è un titolo che ha moltissimo da offrire: i giocatori possono letteralmente perdersi tra gli assetti, le serie, le auto, i circuiti e così via. Peccato per qualche sbavatura grafica, per un sistema di collisioni non perfetto e per una struttura della campagna forse un po’ troppo classica. Complessivamente parlando, comunque, Project Cars 2 è un ottimo gioco di corse e l’acquisto è consigliato a tutti i fan del genere… La speranza è che la serie possa continuare a crescere nel tempo migliorandosi sotto tutti i punti di vista.