Samurai Warriors: Spirit of Sanada – Recensione

Articolo a cura di Pietro Gualano 

 

Il nostro mercato è molto diverso da quello asiatico: generi che spopolano letteralmente dall’altra parte del mondo qui sono accolti con freddezza e viceversa, ma non mancano comunque utenti interessati a esperienze fuori dal comune. Ormai la serie Samurai Warriors è ben conosciuta anche in Italia: stiamo parlando di un franchise ricco di capitoli e spin-off in grado di rinnovarsi e rimanere sulla cresta dell’onda nel corso degli anni. Oggi, quindi, siamo qui per parlare del nuovo arrivato, quel Samurai Warriors: Spirit of Sanada che si distacca dal quinto capitolo affrontando temi inediti e proponendo diverse novità in termini di gameplay. Siete pronti ad affrontare eserciti di nemici pronti a farvi a pezzi?


Giappone in fiamme

Samurai Warriors: Spirit of Sanada racconta la storia di Yukimura Sanada, uno dei più grandi soldati che il Giappone abbia mai visto. Il titolo affronta tutta la sua vita durata 48 anni e ci riporta all’epoca Sengoku (1567-1615 per essere precisi), in un Giappone tormentato e divorato dalle lotte interne dei signori locali. Tra i personaggi principali troviamo anche i genitori di Yukimura e, di fatto, nel corso dell’avventura si seguono le avventure (e le disavventure) del clan. 

Non vogliamo fare spoiler, ma dal punto di vista narrativo il gioco non ci ha convinti al 100%: non ci aspettavamo una storia pazzesca da un titolo appartenente a questo genere, ma di fatto la trama preparata per l’occasione si sposa solo parzialmente col resto del gioco e in alcuni momenti si perde il contatto con ciò che si sta facendo e perché. Detto questo non vogliamo bocciare Samurai Warriors: Spirit of Sanada da questo punto di vista dal momento che i personaggi caratterizzati bene non mancano ed è bello vederli cambiare ed evolvere battaglia dopo battaglia. 

Rispetto a quanto visto in passato le scene di motion capture tra un combattimento e l’altro sono sicuramente di livello superiore anche se ancora indietro rispetto ad altre produzioni, mentre le sequenze di dialogo ed esplorazione sono solo sufficienti. Il Giappone ricreato in Samurai Warriors: Spirit of Sanada riesce a catturare solo parzialmente e, di fatto, non offre elementi in grado di far innamorare a prima vista il giocatore. 

Una novità che abbiamo indubbiamente apprezzato molto è l’introduzione del castello, un vero e proprio hub attraverso cui il giocatore può equipaggiarsi con tutto il necessario per i suoi viaggi. Nel corso dell’avventura il castello diventa sempre più grande e ricco, accogliendo un numero maggiore di fabbri, mercanti e così via. Può sembrare una novità da poco, ne siamo consapevoli, ma vi assicuriamo che contribuisce in qualche modo a far sentire il giocatore più coinvolto nell’universo di Samurai Warriors: Spirit of Sanada. 

samurai warriors spirit of sanada recensione

Uno contro tutti

Dopo aver affrontato la componente narrativa e l’ambientazione di Samurai Warriors: Spirit of Sanada possiamo finalmente buttarci sul vero cuore del gioco: il gameplay. Il sistema di combattimento proposto per l’occasione riprende gli elementi classici della serie in generale: ci troviamo sempre a controllare un solo personaggio affrontando centinaia e centinaia di nemici nel modo più spettacolare possibile. L’IA dei soldati avversari, tanto per cambiare, è di una bassezza impressionante mentre abbiamo apprezzato l’idea di riproporre lo schema classico di controlli già visto in passato (colpi veloci, colpi pesanti, colpi speciali).

Ma quali sono le novità introdotte in questo nuovo capitolo? La prima è il ciclo giorno notte: in Spirit of Sanada i giocatori si trovano ad affrontare scontri a volte complicati e, per aiutarsi, possono sfruttare gli “stratagemmi” ottenuti grazie alle missioni secondarie. Questi andranno utilizzati tenendo conto dei momenti della giornata in cui ci si trova e, di fatto, contribuiscono a rendere il gioco un po’ più profondo e complesso.

Un’altra novità rilevante sono le battaglie multi-stage: l’utente può trovarsi ad affrontare scontri che durano molto tempo e, di conseguenza, gli sviluppatori hanno pensato bene di usare più campi di battaglia. Chiaramente ci sono i campi principali e quelli secondari e crediamo sia rilevante sottolineare che in questi ultmi possiamo prendere il controllo anche di personaggi estranei al clan.

Che dire in conclusione del sistema di combattimento? Stiamo parlando di un Musou, quindi il rischio ripetitività è molto concreto… Masscrare ondate e ondate di nemici senza cervello è divertente inizialmente, ma ontestamente tende a stancare un po’ dopo qualche ora. La componente narrativa non eccellente di cui abbiamo già parlato sicuramente non aiuta da questo punto di vista e le novità introdotte (multi-stage, ciclo giorno notte…) non sono sufficienti secondo noi a rinfrescare veramente la formula. 

Tecnica samurai

Tecnicamente parlando Samurai Warriors: Spirit of Sanada è un prodotto sufficiente. Abbiamo testato il gioco su PS4 e, se escludiamo alcune texture poco curate e un frame rate non sempre al 100%, non abbiamo notato grossi problemi. I modelli dei personaggi sono accettabili, mentre le sequenze di motion capture sono proprio al limite… Nel 2017 gradiremmo uno sforzo maggiore anche da quelle serie che non fanno della storia il proprio punto di forza. Il tempo di risposta dei comandi è ottimo, mentre la terribile intelligenza artificiale è chiaramente una scelta consapevole da parte degli sviluppatori. Nulla da dire infine su colonna sonora ed effetti di luce, mentre la mancanza della localizzazione in italiano ci ha fatto storcere il naso in più di un’occasione.

Conclusione

Samurai Warriors: Spirit of Sanada è un titolo discreto che cerca di riprendere il meglio della serie arricchendo la formula. Le novità interessanti non mancano, ma la ripetitività di fondo del sistema di combattimento è un grosso problema e tecnicamente non siamo al top. Dal punto di vista narrativo e ambientale, inoltre, avremmo gradito uno sforzo maggiore da parte degli sviluppatori. Sicuramente non stiamo parlando di un titolo per tutti, l’acquisto è consigliato ai fan del genere e del franchise Samurai Warriors.