Impact Winter – Recensione

Articolo a cura di Marco Mancini

Lavoro da diversi anni nel mondo del gaming, e sono un giocatore da tutta la vita. Per questo il fatto che ancora un titolo possa emozionarmi già dall’annuncio è un fatto davvero strabiliante. È ciò che è riuscito a fare Impact Winter, videogioco sviluppato da Mojo Bones per Bandai Namco, uscito per il momento soltanto su PC, ma è probabile che esca successivamente anche su PS4. Al momento dell’annuncio Impact Winter mi ha ricordato molto un disaster movie di tanti anni fa, probabilmente se amate i film di questo genere ve lo ricorderete. Si chiamava The Day After Tomorrow. In quel film una catastrofe naturale portava il mondo in una nuova Era Glaciale nella quale in pochi sopravvivevano. Tra i superstiti vi era un gruppo di persone che si erano rifugiate nella Biblioteca Nazionale americana e riuscivano a riscaldarsi bruciando libri. Secondo me gli sviluppatori di Impact Winter quel film l’hanno visto perché si sono fortemente ispirati ad esso.


Nell’anno 2015 un asteroide ha colpito la Terra cambiando radicalmente l’ambiente. La temperatura del globo è scesa ampiamente sotto lo zero e la popolazione mondiale, nel panico, si riduce a poche centinaia di superstiti. Il gioco è ambientato circa un anno dopo l’evento catastrofico. Noi impersoniamo Jacob, un uomo che ha perso la sua famiglia e che, al momento di massimo sconforto, vagando tra la neve scorge una luce. Essa proviene da una Chiesa nella quale trova altri quattro superstiti. Si unisce a loro e trova un nuovo motivo per vivere. Uno dei superstiti, un ragazzino-genio, ha realizzato una specie di drone multifunzione, Ako, con il quale ha intercettato un segnale di soccorso. Il segnale dice che i soccorsi arriveranno tra 30 giorni, ridà così speranza al gruppo. Il problema è però arrivarci vivi ai trenta giorni. Per questo il nostro compito sarà duplice: tentare di mantenere in vita il gruppo e ridurre il tempo di attesa portando a termine le missioni. Ogni missione che portiamo a termine aumenterà il segnale del Mako che così ridurrà di conseguenza il tempo che ci vuole per trovarci. Le premesse per un buon gioco ci sono tutte. Purtroppo l’esecuzione lo è molto meno.

Meccaniche di gioco e gameplay

Tutto l’entusiasmo legato a questa situazione coinvolgente, a questa specie di disaster movie, viene immediatamente stroncato nei primi minuti di gioco. Impact Winter, è bene ricordardo, è stato progettato per PC. La stragrande maggioranza dei giocatori PC gioca con mouse+tastiera, ma questa modalità è davvero ingiocabile. Il sistema di movimento è scoraggiante, per nulla preciso, e la combinazione di tasti è incomprensibile. Per questo motivo siamo passati dopo una mezzoretta al gamepad, e consigliamo di farlo anche a voi. Giocare col gamepad permette di gustarsi molto di più il gameplay. Purtroppo non è l’unico problema.

Come detto in precedenza, il nostro compito è, oltre a portare a termine le missioni, anche far sopravvivere i nostri compagni. Per garantirgli la sopravvivenza dobbiamo mantenere alti cinque parametri: energia (o sonno), temperatura, alimentazione, idratazione e morale. Almeno per quanto riguarda l’energia gli NPC sono autonomi, cioè quando hanno sonno vanno a dormire da soli. Per tutto il resto sembrano avere l’intelligenza di un neonato. La temperatura resta alta se alimentiamo il fuoco. Può capitare di affrontare missioni lunghe che ci tengono lontani dal rifugio per molto tempo, così nonostante le riserve di oggetti da bruciare per alimentare il fuoco siano a pochi metri di distanza dal falò, gli NPC non sono in grado di alimentare il fuoco da soli.

Per quanto riguarda cibo e idratazione è anche peggio. Nonostante il cibo sia nella dispensa, se non glielo assegnate voi manualmente loro non mangeranno. Inoltre, altro aspetto grave a nostro avviso, l’unico modo per assegnare il cibo è farlo cucinare alla “cuoca ufficiale” Wendy. Così se vi manca qualche ingrediente lei non potrà cucinare alcun piatto, e non fa niente se avete lo zaino pieno di ogni ben di Dio, non potrete farlo mangiare al vostro compagno che alla lunga morirà di fame. Lo stesso anche per l’idratazione. Ovviamente, per quanto riguarda il morale, provate voi a stare allegri quando siete senza cibo, senza acqua (nonostante siano a due passi da voi) e con il fuoco spento quando ci sono -20 gradi.

Grafica e altri aspetti tecnici

La grafica è piuttosto piacevole, anche se ci saremmo aspettati qualcosa in più. Il sistema è quello della telecamera fissa dall’alto, un sistema vecchio, ormai superato da almeno 10 anni perché non permette di comprendere bene tutto ciò che accade sulla mappa. Inoltre la totale assenza di cutscene (fatte salve alcune brevi animazioni in 2D con grafica anni ’80) ci fanno fare un salto indietro nel mondo del gaming di almeno vent’anni. Sono abbastanza irritanti anche i tempi di caricamento. Uscire all’esterno significa caricare una mappa molto grande, ricca, dinamica (cambiano la temperatura e le condizioni meteo) e con in più anche i fiocchi di neve che cadono in continuazione. Per caricare tutti questi elementi il sistema ci mette un bel po’, rallentando tantissimo il gioco. Di contro invece il caricamento degli interni (edifici, grotte, ecc.) è molto rapido, segno che non è il vostro computer che ha qualcosa che non va, soltanto che il caricamento dell’esterno è troppo pesante. Questi rallentamenti alla lunga possono anche portare il giocatore ad innervosirsi dato che per molte missioni ci sarà bisogno di entrare ed uscire più volte dagli edifici.

Anche l’interfaccia dei menu non è immediatamente comprensibile e il tutorial dura molto poco, non più di una decina di minuti giusto per dare le nozioni base. Se a tutto ciò ci aggiungete che il gioco non è nemmeno in italiano, ecco che l’entusiasmo scema del tutto. Peccato perché gli sviluppatori si sono impegnati a tradurlo in molte lingue, c’è perfino il polacco, ma evidentemente non hanno pensato a noi italiani. Speriamo in una patch futura.

Conclusioni

Se avete letto questa recensione per intero avrete già capito che tutto l’entusiasmo iniziale è morto e sepolto sotto una fitta coltre di neve. È davvero un peccato perché dal punto di vista della scrittura del gioco è stato fatto un lavoro eccellente. La storia non è proprio originalissima ma vi catturerà, gli sviluppatori riescono a coinvolgere il giocatore che si sente parte del gruppo e le missioni sono anche abbastanza congruenti con l’ambientazione. Peccato purtroppo che tra alcuni problemi tecnici e la vera e propria messa in pratica delle idee tutto quel bel lavoro venga rovinato. Specifichiamo un aspetto per dovere di cronaca: Impact Winter non è ancora uscito, alla stampa è stata fatta provare una versione beta. Ciò significa che possiamo augurarci che la versione definitiva non presenti molti dei difetti da noi denunciati qui sopra. In particolare se fosse risolto il problema del caricamento degli esterni il gioco potrebbe già guadagnare almeno un punto sulla valutazione.

A vantaggio dei produttori va anche specificato che Impact Winter è considerato un indie e pertanto il prezzo è abbastanza contenuto. A 19,99 euro infatti sarà difficile trovare un videogioco migliore. Anzi, potremmo anche spingerci a valutare questo gioco come il migliore per la sua fascia di prezzo, anche se ci rimane l’amaro in bocca per la consapevolezza che, se fosse stato realizzato da un grande studio, sarebbe potuto essere un capolavoro. Tutto sommato possiamo definire Impact Winter un titolo interessante per gli appassionati dei disaster movie e se in un gioco preferite la trama al gameplay. Però ci aspettavamo di più. Un consiglio: se decidete di acquistarlo assicuratevi di avere un gamepad.

Qui sotto la gallery del press-kit.