Space Hulk: Deathwing – Recensione

Articolo a cura di Pietro Gualano

 

Negli ultimi anni Focus Home Interactive ha sfruttato molto la licenza Warhammer 40,000 affidandosi a diversi sviluppatori: la qualità dei singoli giochi è stata piuttosto variabile, ma in generale possiamo affermare che i risultati sono sempre stati sufficienti o anche discreti. Oggi siamo qui per parlare dell’ultimo arrivato, un gioco sviluppato dai ragazzi di Streum On Studio che ha incuriosito non solo gli appassionati di  Warhammer 40,000, ma anche giocatori esterni: Space Hulk: Deathwing. Avevamo grandi aspettative per questo titolo, i filmati usciti in rete nei mesi scorsi avevano acceso il nostro interesse e crediamo anche ora, dopo aver provato a fondo il gioco, che il titolo abbia un buon potenziale. Sfortunatamente, però, non è andato tutto come previsto e ci sono alcuni difetti difficilmente perdonabili… Vi invitiamo quindi a indossare l’armatura e venire con noi alla scoperta di Space Hulk: Deathwing!


 

Tutto muscoli

 

Space Hulk: Deathwing è un FPS in cui il giocatore si trova a vestire i panni degli enormi Space Marines dell’universo di  Warhammer 40,000. La campagna principale è composta da nove missioni e dura circa 9-10 ore, sfortunatamente i compiti assegnati all’utente sono piuttosto ripetitivi e non c’è molta varietà… Il giocatore si trova ad avanzare, ambientazione dopo ambientazione, limitandosi ad abbattere tutti gli esseri ostili presenti e proseguendo in una carneficina che sembra senza fine. Non manca qualche spunto interessante, come torrette da controllare o armi speciali da sfruttare, ma questi elementi sono troppo sporadici per mutare la percezione effettiva che si ha della modalità storia. 

Anche la trama del gioco presa singolarmente non è proprio il massimo, il giocatore si trova a esplorare un enorme Space Hulk (una navicella spaziale) ma i segreti presenti e i misteri da scoprire non sono così interessanti da spingere l’utente a proseguire per avere maggiori informazioni. Fortunatamente le mappe e i livelli di gioco sono stati realizzati molto bene e contribuiscono in maniera determinante a rendere più piacevole l’esperienza complessiva: negli stretti corridoi e nelle stanze buie si crea un’atmosfera decisamente suggestiva e la colonna sonora, realizzata veramente bene, aiuta a coinvolgere e ispirare il giocatore. In Space Hulk: Deathwing abbiamo un susseguirsi costante di stretti e inquietanti corridoi e ampi saloni in cui affrontare ondate e ondate di temibili nemici, un’alternanza che funziona e che non annoia praticamente mai. 

Lo Space Hulk è stato realizzato in maniera più che soddisfacente e visivamente parlando ha molto da offrire, con ambienti curati e un’atmosfera degna di Warhammer 40,000.

Proiettili e lame

 

Passiamo ora al cuore pulsante di Space Hulk: Deathwing: il gameplay. Anche qui purtroppo ci sono diversi problemi che alla lunga finiscono con il compromettere l’esperienza di gioco, ma andiamo con ordine. Il feeling delle armi è sicuramente buono e le bocche da fuoco presenti sono divertenti e soddisfacenti da usare, ma la varietà è solo sufficiente e avremmo sicuramente gradito qualche fucile in più. Il sistema di mira realizzato per l’occasione, inoltre, non ci ha convinti per niente ed è piuttosto scomodo da usare, senza contare che le hitbox dei nemici non sono sempre precise al 100%. Anche gli attacchi corpo a corpo non sono molto convincenti e spesso si ha la sensazione di colpire completamente a vuoto: è difficile intuire la direzione dell’attacco, quindi spesso si finisce semplicemente col menare fendenti a caso presi dalla foga della battaglia. 

E’ anche presente un sistema di progressione del personaggio con diverse abilità da sbloccare divise in tre gruppi: avremmo gradito una cura molto maggiore per questa componente del gioco, ma la progressione è comunque sufficiente e alcuni poteri sono molto divertenti e soddisfacenti da utilizzare. 

Complessivamente Space Hulk: Deathwing non ci ha convinti dal punto di vista del gameplay, crediamo si potesse fare veramente molto di più e speriamo che gli sviluppatori continuino a lavorare specialmente sul sistema di mira (secondo noi decisamente inadeguato).

Due co-op

 

In Space Hulk: Deathwing non sarete soli e potrete fare affidamento su Marines controllati dall’IA. Sfortunatamente, però, la loro intelligenza non è stata particolarmente curata quindi dovrete costantemente tenerli d’occhio e impartire ordini per evitare che si facciano ammazzare inutilmente. Questo non è un problema nelle schermaglie o nelle fasi più tranquille, ma nelle fasi più concitate e ricche di nemici le cose si fanno veramente complesse. L’IA alleata viene avvertita come un problema specialmente nelle battaglie in spazi stretti, in cui un alleato non particolarmente furbo può tranquillamente bloccarvi mira e visuale e impedirvi di agire come vorreste. Ci è anche capitato di vedere dei Marines rimanere impassibili di fronte ai colpi subiti senza reagire, quindi si è di fatto costretti a impartire costantemente ordini su ordini.

Online, naturalmente, le cose cambiano radicalmente. Space Hulk: Deathwing è molto più divertente se affrontato in co-op con un gruppo di amici, la collaborazione è essenziale dal momento che i nemici sono davvero aggressivi e possono accerchiarvi molto in fretta. Peccato però che manchino completamente server dedicati, quindi potreste avere grossi problemi di stabilità e, in generale, potreste fare fatica a trovare una partita decente. Quando funziona, comunque, il gioco riesce a divertire e fare a pezzi orde di alieni in compagnia è sempre una bella soddisfazione. Attenzione: quando si gioca online non c’è una progressione e si riparte ogni volta da zero.

Cattedrale nello spazio

 

Tecnicamente parlando Space Hulk: Deathwing è sicuramente un prodotto accettabile, i requisiti non sono bassi (anzi) ma con il PC giusto non si hanno particolari problemi. Nel corso della nostra prova abbiamo registrato alcuni cali di frame ma nulla di eccessivo, il ragdoll è presente (e fastidioso), ma gli effetti di luce sono stati curati bene e le texture sono generalmente definite e dettagliate (non mancano eccezioni). Nota di merito per l’interfaccia utente, il giocatore non ha i classici indicatori da FPS ma deve fare i conti con un’armatura che si danneggia progressivamente nelle sue singole parti. Questa scelta può non piacere, ne siamo consapevoli, ma è originale e abbiamo apprezzato l’idea di proporre qualcosa di diverso dal solito. 

Anche la colonna sonora e gli effetti audio ci hanno pienamente convinti, le musiche contribuiscono a creare quell’atmosfera che è il vero punto forte della produzione e vi terranno sempre sulla corda, pronti a sparare al minimo movimento. 

 

Conclusione 

 

Space Hulk: Deathwing è un prodotto sufficiente, ma ci aspettavamo sicuramente molto di più. Il gameplay ha dei grossi problemi, la storia non è così avvincente, l’IA alleata non è il massimo e potremmo andare avanti. Fortunatamente a salvare la produzione ci pensa il level design, veramente interessante e con alcuni spunti degni di nota, e un comparto tecnico (quasi) sempre all’altezza della situazione. In conclusione il gioco è consigliato solo se siete fan di Warhammer 40,000, chi è  semplicemente alla ricerca di un fps dovrebbe guardare altrove