Recensione: Auto Age – Standoff

Amanti delle quattro ruote e nostalgici degli anni ’80 oggi abbiamo pensato proprio a voi e vi proponiamo la recensione di Auto Age: Standoff, un’arena shooter a base di automobili degno di David Hasseloff.

Cavalcando l’onda dello stile retro simil Tron, di film come i Guardiani della Galassia o il più recente Thor Ragnarok, il team di Phantom Compass propone la sua versione di titoli più noti come Twisted Metal e Vigilante8.

Il mio nome è Val, il mio mondo è fuoco.

Siamo nel 2080, l’America è ormai ridotta ad una landa desolata specchio di una civiltà in rovina. In questo scenario decadente conosciamo Val Vega, ex combattente di auto arena, in fuga dal temibile DarkJaw (Un mix tra Skeletor di He-Man e Shredder delle Tartarughe Ninja) e i suoi tirapiedi.

Quello che sembra un episodio di una vecchia serie animata si scopre essere il tutorial nella quale aiuteremo Val a sopravvivere alle ondate degli scagnozzi di DarkJaw, imparando tutti i comandi dell’arsenale di cui è fornita la nostra auto.

Un’epica battaglia contro le forze del male

In Auto Age: Standoff ci si scontra in arene fino a 12 giocatori in modalità deathmatch singolo o a squadre e in modalità cattura il punto per un totale di 5 mappe.

Ci sono 15 auto tra cui scegliere ognuna con le proprie statistiche e completamente personalizzabile grazie al sistema di equipaggiamento delle armi come mitragliatrici, cannoni, lanciamine e lanciarazzi o paraurti rinforzati, solo il meglio per i combattenti del domani!

I comandi sono semplicissimi:

  • Il classico WASD per muoversi.
  • Barra spaziatrice per derapare.
  • MAIUSC per saltare.
  • Clic centrale turbo.
  • Clic sinistro Arma Principale.
  • Clic destro Arma Secondaria.

Avremo a disposizione 2 armi secondarie intercambiabili con la rotella del mouse.

Unica pecca è la mira bloccata davanti a noi.Non sarà infatti possibile ruotare la visuale a 360 gradi come in altri titoli di questo genere ma saremo costretti a continui testacoda per avere il nemico sempre di fronte a noi.

La forza della musica

Oltre allo stile grafico e narrativo è la musica a farci immergere inquesto finto cartone animato con tanto di sigla nel menù principale che vi rimarrà in testa per settimane.

auto age standoff menù
It’s a Stand off!

Lo spettro musicale abbraccia i generi in voga nel 1980 e 1990 e si va dal retro futuristico synthwave all’assolo di chitarra elettrica in stile heavy metal, che si sposano perfettamente con l’ambientazione e gli inseguimenti frenetici che faremo durante le partite.

In conclusione:

Auto Age: Standoff è un gioco semplice e divertente dal concept originale e ben fatto che però si perde in un bicchier d’acqua. L’idea di un tutorial con storia lascia l’amaro in bocca quando una volta completato si scopre che non c’è una continuazione nella narrazione, cosa di cui avrebbe giovato parecchio visto la scarsa utenza delle partite online su cui esso ripone tutto il suo gameplay. Giocando troppo spesso contro i bot risulta molto ripetitivo. Un vero peccato vista la lista di premi con cui si presenta.