Uncharted: The Nathan Drake Collection – Recensione

Articolo a cura di Samuele Zaboi

Gli utenti PlayStation 4 sono in trepidante attesa dell’arrivo di Uncharted 4: Fine di un ladro, anche se per avere tra le mani questo nuovo lavoro firmato Naughty Dog sarà necessario aspettare il mese di marzo del prossimo anno. Nel frattempo Sony ha deciso di placare la sete dei propri utenti con il rilascio di Uncharted: The Nathan Drake Collection, un nuovo, l’ennesimo, lavoro di rimasterizzazione per PlayStation 4.

Ancora a caccia di tesori

Come per ogni remaster che si rispetti, la valutazione non può che basarsi sui miglioramenti tecnici e grafici apportati ai giochi, dal momento che i contenuti sono già noti alla stragrande maggioranza del pubblico. Basti pensare come Uncharted sia una delle saghe più famose targate PlayStation, capace di segnare la storia della passata generazione di console. L’operazione di Sony, come spesso dichiarato dalla società, mira ad accontentare soprattutto tutti gli utenti che non hai mai posseduto una PlayStation 3 e che non hanno mai potuto vivere in prima persona le avventura di Nathan Drake. Da Drake’s Fortune a Drake’s Deception per passare attraverso Among Thieves, questa collection riporta in vita la trilogia vista su PS3.
L’operazione di remastering è stata affidata allo studio Bluepoint Games che, grazie alla bontà del lavoro originario di Naughty Dog, è riuscito a dare una nuova vita ai tre titoli presenti sul disco. Il capitolo che ha maggiormente beneficiato di questa operazione è, per ovvie ragioni di “età”, Uncharted: Drake’s Fortune, dato che sono passati ormai otto anni dal suo rilascio, quando approdò su una PlayStation 3 ancora agli arbori. Grazie alla potenza della nuova console di casa Sony, il team di sviluppo è riuscito a garantire i 60 frame per secondo in maniera pressoché stabile e i 1080p. Già questo potrebbe bastare per rendere praticamente perfetto il gioco, ma i ragazzi di Bluepoint si sono spinti oltre andando a limare anche il gameplay, garantendo una migliore risposta dei comandi (grazie anche agli fps), ora più fluidi rispetto al passato, nonostante alcune dinamiche di gioco, causa forza maggiore, restano ancorate al passato in un gameplay a tratti antiquato e non a passo con i tempi.
Il secondo capitolo della trilogia, Uncharted: Among Thieves, già considerato ai tempi uno dei migliori videogiochi per PlayStation 3, mostra nuovamente tutta la sua bellezza e questo lavoro di rimasterizzazione ne conferma ulteriormente la bontà anche se, senza voler togliere nulla al lavoro svolto da Bluepoint, la base di partenza è stata più che solida. Allo stesso modo anche Unchared: Drake’s Deception ha beneficiato del nuovo filtro anti-aliasing capace di migliore il livello grafico con una qualità vicina all’eccellenza.
Gli sviluppatori però non si sono limitati a un lavoro esclusivamente tecnico e visivo e hanno inserito alcune piccole modifiche con l’intento di attirare e accontentare il più vasto numero di giocatori possibile: oltre alla modalità Photo Mode, che consente di immortalare gli scorci più suggestivi realizzati da Naughty Dog, Bluepoint ha inserito due nuovi livelli di difficoltà, uno estremamente semplice e uno invece brutale; quest’ultimo non sarà disponibile dal lancio ma solo dopo aver completato il gioco.

Difetti del passato e del presente

Uncharted: The Nathan Drake Collection non manca però di alcuni difetti, anche dal punto di vista grafico. Sovente sono presenti infatti episodi di pop-up, con foglie che spuntano all’improvviso per poi sparire con la stessa rapidità, e una smodata compressione dei filmati di intermezzo anche se, nel suo complesso, il lavoro svolto è più che gradevole così come è stato migliorato anche il comparto audio, con un doppiaggio in italiano la cui presenza è stata garantita sul disco sin dal lancio del gioco e con una rimasterizzazione completa della colonna sonora, capace di emozionare nuovamente come già fatto in passato.
L’appunto finale riguarda infine l’assenza del multiplayer, scelta che ha diviso i fan creando polemiche ed entusiasmi allo stesso tempo. È facile pensare come l’assenza della componente multigiocatore sia dovuta a molteplici motivazioni: dal risparmio di lavoro e di contenuti da inserire sul disco al prossimo arrivo di Uncharted 4: Fine di un Ladro. Gli sviluppatori, con ogni probabilità, non inserito questa modalità per evitare il rischio che tra circa 6 mesi, in concomitanza del rilascio del nuovo capitolo, venisse abbandonata quasi totalmente con una migrazioni degli utenti verso il quarto capitolo della saga di Nathan Drake.

Commenti finali

Uncharted: The Nathan Drake Collection è un titolo sicuramente consigliato a chi non hai mai avuto l’opportunità di tuffarsi in una delle avventure della saga Naughty Dog. Allo stesso anche i grandi fan della serie potranno riprendere in mano questi capitoli per rigiocarli e vederli splendidi come non mai anche se forse, in questo caso, sarebbe necessario attendere un leggerlo calo di prezzo del titolo.