Unmechanical: Extended – Recensione

Articolo a cura di Samuele Zaboi

Il genere puzzle game è uno di quelli maggiormente adottati dagli studi indie e tra i più apprezzati tra i giocatori console. Grip Games, con la collaborazione di Talawa Games e Teotl Studios, hanno dato vita a Unmechanical: Extended, versione estesa del gioco già approdato su PC e ora disponibile anche per gli utenti PlayStation 3 e PlayStation 4.

La trama che non c’è…

Il piccolo elicottero Heli sarà il protagonista di questa avventura che, con un po’ di sorpresa, non ha di fatto una trama. Le prime scene e i primi secondi faranno da pretesto e da contorno all’interna storia: il piccolo robottino si troverà intrappolato nel sottosuolo e l’obiettivo sarà quello di tornare in superficie e trovare di nuovo la luce e la salvezza; per fare ciò i giocatori si troveranno a esplorare un vasto ambiente ricco di enigmi e puzzle da dover risolvere.

Se da un lato i primi ostacoli saranno estremamente semplici da dover risolvere, gli ultimi daranno qualche grattacapo in più ma il livello complessivo resta mediamente tendente verso il basso. I puzzle porteranno gli utenti a interagire con l’ambiente circostante che diventerà sempre più con il passare del tempo, portando il piccolo protagonista in ampi spazi in cui però, in onor del vero, sarà impossibile perdersi.

L’immortale Heli

A rendere ancor più semplice il compito in Unmechanical, si aggiunge il fatto che l’eroe Heli è di fatto immortale. Non sarà possibile infatti morire per poi dover quindi ripartire dall’inizio o da un qualche checkpoint, ma al massimo si potrà vagare (apparentemente senza meta) in questo unico grande ambiente formato da piccole “stanze” tutte collegate tra loro. Nel caso i giocatori si trovassero di fronte a un blocco potranno chiedere aiuto, attraverso l’apposito tasto, a Heli che, tramite un fumetto, svelerà, con un disegno stilizzato, la soluzione del puzzle. Per evitare che questo possa accadere troppo spesso, l’aiuto potrà essere richiesto solo in determinati punti, quelli più cruciali.

La durata del gioco è un altro punto dolente di Unmechanical, dal momento che saranno necessarie una manciata di ore, all’incirca tre, per poter trovare la soluzione al vasto e intrigato problema. La versione Extended però consente i giocatori di esplorare nuovamente il sottosuolo per scoprire nuovi misteri, arricchendo così la longevità complessiva del prodotto.

Il bel mondo di sotto

Dal punto di vista grafico, Unmechanical offre scenari d’impatto e ben realizzati, sapendo offrire una discreta varietà nonostante l’ambiente possa lasciare inizialmente spazio a poco eterogeneità, ma questo resterà solo una mera impressione. Proseguendo l’avventura si andrà incontro anche a spiacevoli difetti tecnici, con evidenti cali di frame che rovineranno, almeno per quei momenti, l’esperienza di gioco.

La bontà del lavoro svolto dagli sviluppatori resta comunque immutata, anche se Unmechanical, per quanto mostrato in precedenza, fatica a svettare tra i titoli di questo genere.

Commenti finali

Unmechanical: Extended è un discreto puzzle game a cui però non mancano difetti, come la bassa longevità e la difficoltà complessiva non molto elevata. A questo si aggiungono alcuni difetti tecnici riscontrati nella parte conclusiva dell’avventura. Il costo non elevato e la bellezza delle ambientazioni riescono comunque a rendere il prodotto discreto, ma lontano dalle vette del genere.