Planes – Recensione

Articolo a cura di Alessandro Arndt Mucchi
Direttamente dal mondo di Cars, o più precisamente direttamente da sopra il mondo di Cars, l’otto novembre 2013 sarà distribuito nelle sale italiane Planes, pellicola Disney inizialmente nata per il mondo dell’home video e poi traslata sui grandi schermi. Si tratta di uno spin-off di Cars, appunto, senza i ragazzi di Pixar alla produzione, ideale primo capitolo di una trilogia di film nei piani della multinazionale dell’intrattenimento. Come ogni film per ragazzi, per tornare in picchiata sui temi trattati nelle pagine di Games.it, anche quest’ultima produzione animata avrà la sua trasposizione videoludica, trasposizione che arriverà in esclusiva sulle piattaforme Nintendo (Wii, Wii U, DS e 3DS). La magia Disney sarà sopravvissuta durante il lavoro di programmazione? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.
Volare, oh oh.
Il tutorial di Planes (da noi testato in versione Wii U) prende per mano il giocatore e lo avvicina a tutte, ma proprio tutte, le meccaniche ludiche che poi si incontreranno nel corso delle varie modalità. Il controllo dei velivoli, sebbene molto semplice, è tutto sommato piacevole, dovendo occuparsi solo di virate, boost e freno, con l’aggiunta di un paio di mosse acrobatiche (DO A BARREL ROLL!), per un’impostazione decisamente accessibile e mirata evidentemente al pubblico dei più piccini. La leggibilità dell’azione di gioco dev’essere stata uno dei perni attorno al quale si è strutturata l’attività di sviluppo, visto che tutto quanto esuli dal controllo base dell’aereo viene dato al giocatore solo quando strettamente necessario, togliendo tutti gli extra una volta centrato l’obiettivo. Dobbiamo raccogliere dei fulmini per riattivare dei generatori? L’antenna “raccogli fulmini” ci verrà assegnata solo per il tempo necessario. Dobbiamo sparare delle palle di fuoco per riaccendere delle torce? La mitragliatrice verrà attivata, ancora, solo per la missione in corso. Dobbiamo individuare degli obiettivi nella nebbia? Gli indicatori compariranno magicamente a schermo per poi scomparire una volta trovati. Insomma, la sensazione di trovarsi in un continuo tutorial potrebbe spazientire anche gli utenti più giovani, ai quali potrebbe non fare piacere venire limitati così tanto nella libertà di scelta.
Micromissioni
Superato il lungo tutorial ci si può subito gettare nel vivo dell’azione scegliendo di seguire le missioni della campagna principale, oppure gettandosi nella modalità sfida, magari in compagnia di un altro giocatore. La differenza, in realtà, non è che sia particolarmente evidente visto che i livelli della campagna sono strutturati come una sequenza di sfide concatenate nella stessa arena, mentre la challenge mode vera e propria prevede il raggiungimento di un solo obiettivo (volare attraverso sufficienti palloncini, gareggiare con altri veivoli,ecc.) tanto che ci si ritrova a perdere un po’ il senso di continuità dell’esperienza. La possibilità di coinvolgere un altro giocatore, però, riesce a rendere interessanti anche le attività più ripetitive, che in due immaginiamo possano diventare un momento di condivisione genitore-figlio.
Detto questo, e chiarito che non possiamo certo valutare Planes come faremmo per un titolo tripla A, non possiamo esimerci dal sottolineare la fondamentale monotonia delle attività proposte, che certo potrebbe passare inosservata dal giocatore più affezionato ai personaggi, ma non ci metteremmo la mano sul fuoco. Sul fronte dei personaggi, invece, valutazione positiva per la presenza di tutte le figure più importanti: Rusty, El Chupacabra, Ishani, Sparky ed altri ancora per soddisfare i gusti dei giocatori.
Senza paracadute
Dal punto di vista tecnico Planes è un paracadutista che si butta senza paracadute in un mare di pochezza. Pochi i poligoni a comporre i modelli di aerei e soprattutto delle ambientazioni, poca la qualità delle texture che li ricoprono, pochi i colori che compongono una palette cromatica che non riesce a riempire lo schermo, e poco possono gli artwork d’intermezzo inseriti durante i caricamenti, purtroppo mostrati ad una risoluzione quantomeno perplimente. L’impressione è che il motore base sia quello della versione Wii, poi ripulito su Wii U, per un risultato finale che lascia l’amaro in bocca. Ancora una volta dobbiamo ricordarci che Planes non è un titolo tripla A, e ancora una volta dobbiamo adattare il nostro metro di giudizio, però è chiaro che qualcosa di più poteva essere fatto sul fronte della tecnica e certe immagini a schermo un po’ spengono l’entusiasmo.
Commento finale
E’ chiaro che un ragazzino appassionato dei personaggi Disney potrà trovare in Planes un titolo adatto alle sue preferenze. Il sistema di guida dei velivoli è tutto sommato divertente, anche se il continuo dare e togliere potenziamenti fa sembrare gli aerei sempre un po’ incompleti. Tecnicamente il gioco non raggiunge la sufficienza, ma è anche vero che non si tratta dell’aspetto più importante, e che la possibilità di giocare in due potrebbe creare un buon momento di condivisione genitore-figlio.