Disney Infinity: Toy Story nello Spazio – Recensione

Dopo la profonda disamina che abbiamo avuto modo di presentarvi qualche tempo fa, su quella che è la struttura di base che va a comporre l’offerta di Disney Infinity, ora è arrivato il momento di addentrarsi nella valanga di contenuti aggiuntivi che man mano arrivano ad affollare gli scaffali dei più disparati punti vendita. Da qui si inizia a saggiare la vera spinta innovativa del progetto della casa di Topolino, visto che non è necessario scervellarsi nei negozi fisici pensando a quale versione si deve comprare, non è necessario impazzire con carte di credito e menu strani per acquistare DLC (e attendere i tempi di download), ma basta semplicemente prendere da un qualunque scaffale il playset desiderato (che è compatibile con tutte le piattaforme) e posizionare una statuetta sulla base. E per magia si entrerà nel mondo di “Toy Story nello Spazio”.

Verso l’infinito e oltre

Questo primo playset dedicato a Toy Story si compone di tre statuette: le due relative ai personaggi raffigurano Buzz Lightyear e Jessie, mentre la terza, quella a base esagonale, è il vero e proprio contenitore dell’espansione “Toy Story nello Spazio”. Le prime due, quelle più interessanti da vedere e toccare con mano, sono realizzate in modo eccellente e, in questo caso più che nei precedenti, la necessità di trasportare tutti i personaggio all’interno di un design unico, fa sfigurare meno le statuette al confronto con la controparte cinematografica, anche perché il fil rouge scelto dagli sviluppatori è proprio quello di trasformare tutti i beniamini Disney in giocattoli dall’aspetto tipico di Toy Story. La lamentela che ovviamente scaturisce inesorabile dalla bocca degli appassionati, è da ricercare nella presenza in questo playset di un comprimario come Jessie, che va di fatto a rubare il posto ad un molto più ambito Woody; che, per inciso, è acquistabile separatamente al prezzo di €12,99.

Nel vivo del gioco

Come il titolo dell’espansione può facilmente suggerire, resteranno delusi coloro i quali erano in trepidante attesa di un’avventura western (potete pur sempre rivolgervi al playset di The Lone Ranger) o di qualcosa strettamente correlato agli avvenimenti della trilogia cinematografica. L’ambientazione è quella di un pianeta sperduto nella galassia, popolato da decine e decine di piccoli alieni verdi che sono in pericolo a causa degli attacchi del malefico Zurg. Il compito del giocatore, nei primi frangenti, è quello di ripristinare l’energia della torre che provvede a creare un gigantesco scudo cupola. Dopo di che si deve prestare aiuto ai vari alieni in difficoltà, sino a riportare il tutto in uno stato di calma. Muovendosi liberamente per l’area di gioco si possono incontrare alcuni tra gli altri personaggi classici di Toy Story che ci assegneranno delle missioni, per lo più volte all’ampliamento della base; raggiungendo obiettivi si sbloccano nuovi edifici che danno accesso a nuove missioni o obiettivi secondari e così via. Gli incarichi che vengono impartiti sono estremamente basilari e spesso ripetuti per svariate volte con la lieve aggiunta di difficicoltà; comprendendo per lo più i classici “raggiungi e distruggi questa categoria d’oggetti”, “trova e riporta indietro quel personaggio” o “personalizza un alieno in questo modo” e poco altro. Bene o male la complessità risiede nella capacità di approcciarsi alle dinamiche platform che, come già espresso nella recensione generale, non sono per nulla ben rifinite e adatte ad un pubblico di giovanissimi giocatori. Per di più le cose iniziano a farsi “interessanti” e un po’ più dinamiche, solo quando si entra in possesso dello Zaino Jet, che consente di volare illimitatamente sullo stesso piano orizzontale, e il Razzo propulsore, che dà la possibilità di spiccare enormi salti e planare con comodo; o quando iniziano a prende spazio nei risvolti del gameplay anche i due gel che rimpiccioliscono o ingigantiscono.

Commento Finale

Purtroppo partendo da una base non eccezionale non era possibile raggiungere un risultato straordinario. Però Toy Story nello Spazio non ci prova proprio a imbastire una storia o degli avvenimenti che riescano a tenere il giocatore incollato allo schermo, soprattutto se si tratta di bambini. La spesa di 29,99 Euro (circa) per questo playset è giustificata solo da due principali moventi: il collezionismo puro, o il desiderio di sbloccare nuovi oggetti nell’editor dei mondi.