Mortal Kombat: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Non ricordo bene in che anno conobbi la serie di Mortal Kombat ma posso dire con certezza che ne rimasi da subito affascinato.

MK è sempre stato un picchiaduro onesto e divertente che mischiava mosse fantastiche e scene splatter da urlo. Purtroppo però, nel corso degli anni, il gioco non è riuscito a proporre un seguito convincente dei primissimi capitoli e anzi si è dovuto scontrare con altri picchiaduro di tutto rispetto che ne hanno rubato largamente la scena.

Sono dunque contento di poter mettere le mani su questo nuovo capitolo (il nono) e di dire con tutta onesta che questo nuovo Mortal Kombat è un prodotto pensato e realizzato unicamente per i fan di vecchia data e di questo possiamo solamente esserne contenti.



SCORPION E COMPAGNIA BELLA

Nel corso degli anni, i giocatori di vecchia data sono cambiati cosi come sono cambiate le mode e i modi di pensare (scusate il gioco di parole) ma sono cambiate anche le mentalità delle software house che spinte sempre di più verso la terza dimensione, si sono dimenticate che il 2D aveva ancora tanto da offrire.

Detto questo, si dovrebbe pensare subito che anche i picchiaduro sono cambiati nel corso del tempo, proponendo nuove feature e una grafica 3D avanzata.

In verità però, il genere dei picchiaduro è uno dei più difficili da realizzare e di titoli clonati con lo stampino, in circolazione, se ne trovano diversi. Ecco dunque che le cose, per tornare ai fasti di un tempo, dovevano tornare al principio quando il vero divertimento era quello confezionato in 2D.

Il nuovo Mortal Kombat butta dunque uno sguardo ai vecchi episodi di una volta, proponendo degli scontri che avvengono su di un piano rigorosamente bidimensionale benché sia i personaggi che gli ambienti circostanti, sono renderizzati in terza dimensione.

Con questo curioso ritorno ai fasti di un tempo, il Mortal Kombat odierno sembra uscito dalla porta della nostra macchina del tempo dei ricordi con una grafica e una giocabilità strabiliante e nettamente divertente.

Il sistema di controllo è stato perfezionato ma reso anche più semplice allo stesso tempo: riportato sulla scia delle mosse che si potevano realizzare nei primi prodotti con il classico pugno (alto e basso), la spazzata (gioia di chi vuole vincere facile), i salti poco rigidi e il calcione che ci fa girare la testa.

Le mosse risultano precise e perfette in alcune coreografie davvero emozionanti…proprio come accadeva quando ero piccino e mi esaltavo di brutto a pestare Raiden con il mio Scorpion.

Fra le cose nuove però, troviamo una barra che viene visualizzata in basso dello schermo che si compone di tre semplici tacche e che si carica man mano che i colpi andranno a segno.

Questa tacca serve sostanzialmente a enfatizzare i combattimenti con due mosse speciali: la prima riguarda le super mosse dei lottatori e si ottiene investendo una tacca della barra.

Se invece vogliamo eseguire il gaso assoluto delle combo, dovremo riempirla completamente per poi attivarla tutta in una volta: cosi facendo, verremo proiettati in una stanza completamente nera in cui vedremo il manifestarsi della nostra mossa tramite una sorta di visione a raggi X che illustra la violenza dei colpi eseguiti.

L’idea di questa barra è decisamente buona e devo dire che sorprende sempre anche dopo svariate partite o giornate di gioco.

Ma il gameplay alla base del gioco non si ferma di certo qui anzi, per le persone che vogliono osare, i programmatori hanno pensato a tutta una serie di mini giochi davvero emozionanti e raggruppati in una modalità dal nome di Challenge Tower. La CT si compone di ben 300 sfide che il giocatore deve affrontare per arrivare fino alla cima: il tutto che diventa sempre più difficile.

Il bello di questa Challenge Tower riguarda anche la possibilità di vincere dei premi che potranno essere utilizzati anche nella modalità online una volta sbloccati.

Esiste poi una modalità davvero bella che si chiama Tag Team dove i combattimenti vengono disputati con due personaggi in contemporanea per squadra che possono subentrare l’uno all’altro in qualsiasi momento dando inizio a combo particolari o mosse da eseguire in due – più o meno come accade nel Wrestling.

Abbiamo poi la Slot Machine che serve semplicemente per mandare in campo due combattenti a caso con un regolamento a caso di quelli proposti nel gioco (gente che si trasforma in zombie, il pavimento che diventa infuocato, danni triplicati o dimezzati etc)…nulla di davvero esaltante ma serve per avere un orientamento più casual e meno forzato delle sfide e dei personaggi.

Parlando di questi ultimi, i nomi che compongono il cast di MK9 sono più o meno gli stessi (in totale sono 26 personaggi) di sempre ma con qualche aggiunta. Potremo vestire i panni di Sub Zero (in versione anche cybernetica), Scorpion, Raiden, Reptile, Shang Tsung, Sonya Blade, Stryker, Liu Kang, Johnny Cage e via di questo passo. Segnalo anche una cosa curiosa per la versione PS3 del gioco che avrà qualche personaggio esclusivo come Kratos (quello di God of War, esatto).

Oltre a questi, ci sono anche tre Boss che però non si potranno controllare (peccato) e che corrispondono al nome di Goro, Shao Kahn e Kintaro.

FATALITY ASSOLUTA
Mortal Kombat è un gioco raffinato anche nella parte grafica che riesce a stupirci con sfondi davvero ricercati e pieni di dettagli (il motore utilizzato è l’Unreal Engine) ma anche con una animazione dei personaggi azzeccata per ogni character proposto a video.

Non mancano anche le citazione degli schemi “vecchio stile” o “vecchia scuola” in cui sono sicuro che i più grandicelli, tratteranno a stento qualche lacrimuccia.

Bellissime le scene a raggi X che mostrano una modellazione corporea (muscolatura / ossa) e degli effetti davvero esaltanti.

Eccellente la dose di splatter e fatality che i personaggi riescono a dare sulle schermo con scene grottesche e piene di sangue proprio come i primi MK ci mostravano: il gioco è finito per essere di nuovo 18+ e noi siamo contenti di questo perché un MK senza la violenza è come assaggiare un dolce salato (esistono ma vanno controtendenza per natura).

Insomma, questo nuovo Mortal Kombat è per filo e per segno un gradito ritorno ai fasti di un tempo.

Se proprio dovessi buttarmi a dire la mia, potrei osare che ci troviamo per le mani uno dei migliori picchiaduro degli ultimi mesi…anzi no, lo faccio e lo dico.

Gli unici difetti che posso andare a ricercare per questo gioco sono sostanzialmente due: le movenze dei personaggi non sono raffinate come ci si potrebbe aspettare dalla concorrenza (Street Fighter 4) ma su questo punto si va per forza a gusto…a me i movimenti sono piaciuti proprio perché sono grezzi e non fluidissimi.

L’altro fattore riguarda il divertimento vero e proprio del gioco che se messo negli scontri nudi e crudi, sulla lunga potrebbe dare anche noia benché sono sicuro che gli appassionati veri di MK, quelli che lo seguono dal primo capitolo, non si lamenteranno di certo.

Votazione: 83/100