Julia Innocent Eyes vol.2: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Per chi non fosse addentro al personaggio di Julia, sappiate che il character si rifà fondamentalmente alla criminologa creata dalla “penna” di Giancarlo Berardi, uno degli sceneggiatori più prolifici del panorama fumettistico italiano.

Julia è un fumetto edito dalla Bonelli Editore che esce a cadenza mensile in edicola e fumetteria e che tratta principalmente argomenti gialli o thriller. Da qui a farne un videogames programmato da Artematica, credo che il passo sia stato “breve” ma i più attenti di voi avranno sicuramente notato quel Vol 2 in alto sul titolo della recensione: la risposta è presto detta, Julia Innocent Eyes è una avventura grafica divisa in tre volumi distinti.

JULIA PARTE SECONDA
Per chi come me ha potuto giocare il primo cortissimo episodio, sappiate che le indagini della bella criminologa si collocano esattamente alla fine dell’avventura precedente.

Per i nuovi giocatori invece, sappiate brevemente che il gioco si sviluppa sulla base di un omicidio con Julia e colleghi/amici che investigando in varie parti della città e su varie scene del crimine: ovvero, inchiodare il serial killer di turno.

Vi sono linee dedicate appositamente alle indagini di cui se ne occuperanno principalmente Julia e l’ispettore Webb.

Di seguito, potremo impersonare anche il Sergent “Big Ben” Irving che però viene impiegato per dei piccoli minigiochi che vanno a collimare con l’avventura principale.

Come dicevo poco sopra, essendo una avventura grafica punta e clicca, ogni personaggio avrà il suo ruolo principale, cosa fra l’altro assai gradita come gameplay: Julia deve dunque seguire i profili psicologici del Serial Killer, Webb sarà quello capace di usare gli oggetti o di unirli in base ai vari puzzle del gioco e Irving sarà il tramite essenziale fra polizia e laboratori scientifici – analizzando campioni e prove prelevate sulle scene del crimine.

Di base, una struttura del genere, non è assolutamente niente male ma spesso risulta tediosa impersonare i panni di Irving che, sulle stampelle, deve camminare per ore da una parte all’altra della stanza. Altra cosa abbastanza negativa è che la vera collaborazione fra i personaggi parte da una serie di telefonate e quasi mai con l’interazione fisica.

Gli enigmi, a differenza del primo semplicissimo capitolo, saranno meno marginali e più incentrati sulla figura del Serial Killer e sulle sue vittime.

Ci saranno sezioni chimiche e matematiche da far affrontare in laboratorio al povere Irving quasi al pari di un CSI in formato videoludico: per carità, nulla di davvero trascendentale ma divertente in minima parte. All’esterno, Julia e Webb parleranno e prenderanno appunti su varie discussioni e analisi sociali.

Il tutto risulta passabile ma leggermente tedioso e davvero privo di mordente come invece mi sarei aspettato: d’altra parte, sono un fedele lettore del fumetto in edicola quindi so per certo che la penna di Berardi può dare molto di più in termini di storie e sceneggiature.

GRAFICA INNOCENTE
Conosco bene i titoli Artematica e so che la loro ricerca grafica non segue sicuramente i dettami del mercato odierno ma non mi aspettavo una tale povertà di contenuti come in queste avventure di Julia.

Il comparto grafico di base è davvero povero, con texture prive di profondità e anzi buttate sugli schemi alla buona. Idem per quanto riguarda i personaggi del gioco, quelli principali si salvano in corner ma quelli secondari sono modellati malissimo cosi come gli ambienti spartani.

La zappata sui piedi si ha infine con volti quasi privi di espressioni facciali e corpi squadrati. Insomma, lavoro totalmente da rivedere che difficilmente migliorerà con il terzo capitolo. Anche sul fronte musiche nulla da segnalare, il tutto si ferma a qualche pezzo orecchiabile e assolutamente soft.

MIGLIORE MA NON TROPPO
Julia Innocent Eyes vol. 2 è un titolo davvero troppo sottotono da consigliare a tutti gli amanti delle avventure grafiche.

Il gioco in questione non si distingue davvero in nulla e scema totalmente sul piano grafico.

Certo, si potrebbe aspettare il cofanetto diviso in tre volumi ma se già la prima avventura poteva dar noia, credo che il secondo capitolo non migliori di molto la situazione complessiva. Vedremo a breve se con il terzo capitolo ci sarà un innalzamento del divertimento almeno sul fronte della sceneggiatura o degli enigmi generali.

Votazione finale: 5,5/10