Alpha Protocol: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Il gioco è disponibile per PC, XBOX360° e PS3, la versione testata è quella per PC

Accesso dati…inizializzazione.
Processo in sviluppo…attendere. Processo in sviluppo, sblocco password…attendere.
Dati confermati…accesso database.
Attenzione, password errata…cancellazione in corso.
Attivato sistema di difesa software.
Eseguire autodistruzione.
30:00 minuti all’autodistruzione…

   
ALPHA PROTOCOL
Se fossimo i protagonisti di un film spionistico, la sequenza appena letta poco sopra, vorrebbe dire una sola cosa: gli eventi sono andati in malora ed è il momento di levare le tende e scappare. Dopo tot di tempo si vedrebbe una bella sequenza di fuga, seguita da una esplosione colossale, quasi come l’immagine poco sotto.

Rewind…
Per nostra fortuna invece, possiamo goderci un prodotto fantapolitico dalla storia abbastanza intrigante, comodamente seduti sul nostro divano preferito o sulla sedie davanti al monitor del computer. Ma di cosa sto parlando? Ovviamente di Alpha Protocol, nuovo gioco sviluppato da Obsidian Entertainment in collaborazione con Sega. Il gioco in questione ci veste con la tuta attillata di Michael Thorton, un veterano della NSA (National Security Agency), impegnato a sbrogliare un complotto politico su larga scala mondiale. Per nostra fortuna, controlleremo un agente segreto che vale quanto 007, Jason Bourne e Sam Fisher assieme: capace di agire sia in modalità stealth che in modalità, uccidi tutto quello che ti si para davanti agli occhi. Alpha Protocol è un gioco puntato molto sul genere degli RPG, con marcate sequenze in cui le parole daranno un largo contributo ancora di più che all’azione o alle sequenze prettamente silenziose.

Il gameplay del gioco è impostato sulla terza persona, questa buona scelta segue alla perfezione la moda degli ultimi giochi action sul mercato, difatti anche Alpha Protocol sfoggia le sue belle sequenze in cui sarà possibile nascondersi sparando da dietro un muro o seccare qualche nemico con qualche bella mossa speciale nel corpo a corpo. Prima di lanciarsi a razzo però, è necessario scegliere con che classe di appartenenza vogliamo partire, proprio come succede in ogni GDR che si rispetti. Fatta questa scelta fra le varie opzioni a corredo, potremo buttarci subito nella mischia, ovviamente dopo aver affrontato il solito tutorial camuffato da campo base.

GIRIAMO IL MONDO
La storia alla base del gioco è lunga e complessa e ci vedrà partire per molte città del mondo quali l’Arabia Saudita, l’Asia, Mosca e faremo addirittura una capatina a Roma – gli elementi a corredo della narrazione sono molteplici e sono sicuro che i più attenti, noteranno numerosi spunti dal genere fanta politico o spionistico più ricercato nell’industria cinematografica. Nel mondo dei videogames invece, questo Alpha Protocol regala una ventata d’aria fresca alle solite trame polpettone e, cosa davvero importante, l’uso dei dialoghi è assolutamente essenziale ai fini del gioco. Rispondere in maniera aggressiva o ponderante, cambierà davvero le carte in tavola in una missione: fra l’altro, a differenza di altri GDR, qui le risposte dovranno essere scelte con una certa rapidità, seguendo un time limit che darà al giocatore una sensazione di suspance sempre presente.

Ma come funziona effettivamente il gameplay del titolo. Alla base avremo modo di controllare il giocatore in terza persona (spostando anche la telecamera fra destra e sinistra), cosi come accade in ogni nuovo action 3D del settore. Avremo modo, nei combattimenti con le armi di ripararci dietro i muri e nel corpo a corpo di sferrare determinate mosse per tramortire o uccidere. Man mano che eseguiremo delle azioni, si sbloccheranno punti abilità che poi potremo spendere per potenziare le skill a corredo della nostra classe. Se ad esempio si è scelto di utilizzare bene le armi da fuoco, sappiate che se non si salirà di livello in quelle skill, saranno meno letali. Idem per il corpo a corpo o l’azione più ragionata, maggiore punteggio nella lotta, vorrà dire maggiore velocità nei combattimenti corpo a corpo e cosi via. Semplice ed intuitivo. Nulla di nuovo sotto il sole, certo ma almeno la parte prettamente GDR è ben ragionata e funzionale.

Altro elemento di rilievo, saranno le missioni. Di solito, all’avvio di una mappa, partiremo da un campo base o da un appartamento di copertura. All’interno di esso potremo concederci qualche minuto per ponderare sul nostro equipaggiamento e su una eventuale discussione con il nostro coordinatore che, sempre tramite un dialogo, ci fornirà buone o cattive soluzioni a riguardo della missione. L’unica pecca dei dialoghi da segnalare è che alle volte, comprendere l’atteggiamento da ingaggiare risulta macchinoso ai fini della discussione e quando magari ci si aspetta una risposta positiva, si arriverà all’esatto contrario.

MAGAGNE TECNICHE
Fin qui tutto bene ma le cose positive del gioco, terminano nettamente con storia e sezioni GDR.
Passiamo ora alle vere note dolenti del titolo in questione. Prima di tutto, porto alla luce la freddezza costante nell’affrontare le missioni – lineari all’inverosimile e totalmente prive di fasi esplorative. Capisco che dirigere un gioco spionistico non deve essere facile ma mettere dei muri invisibili cosi evidenti diventa snervante e fastidioso anche e soprattutto per le persone alle prime armi con il genere. Chi invece ha già una buona esperienza di giochi a metà strada fra l’action e il GDR, si troverà per le mani un titolo davvero povero sotto questo punto di vista che ci farà bellamente rimpiangere produzioni come Mass Effect 2 o Dragon Age. Altra cosa irritante e non poco, è il design di alcuni ambienti, dove infatti l’occhio percepisce un muro in cui nasconderci o un anfratto dove risiedere per ponderare sulle prossime mosse, i programmatori hanno avuto la bella idea di non farci accedere perché non richiama la struttura dell’azione da loro pensata: stomachevole e neanche poco. Altra magagna tecnica è l’impossibilità di sporgerci dalle pareti, impensabile in un gioco del genere. Potremo però sparare alla cieca ma la funzione e nettamente differente dallo sporgersi che invece sarebbe risultata meno meccanica.

Sempre per quanto riguarda missioni e azione, segnalo una delle stupidità artificiali più irritanti della storia. Ma possibile che in un gioco del genere, dobbiamo ancora vedere omini che ci corrono addosso come forsennati o persone che non si accorgono della nostra presenza neanche sotto attacco pesante? Uccidere alcuni bot è particolarmente semplice, cosi come non si sognano di avere tattiche coordinate quando il loro numero è maggiore ai tre elementi. Se durante i combattimenti con le armi state bassi e vi nascondete dietro ad un muro, fidatevi che nel giro di qualche secondo e con una buona mira, seccherete tutti quelli che vi stanno davanti. L’unica cosa che cambia un filino sono forse i combattimenti corpo a corpo ma anche li, bastano due o tre botte per mettere a terra più avversari contemporaneamente. Non mi aspettavo un picchia duro ma neanche avere una simile facilità e parlo di un livello di difficoltà alto.

Anche sul versante prettamente tecnico, il lavoro svolto da Obsidian, lascia abbastanza a desiderare.
Il motore scelto è il famoso Unreal Engine ma poche volte mi è capitato di vedere delle modellazioni generali o animazioni cosi legnose e grossolane. Gli stessi mezzi a corredo di alcuni ambienti lasciano a dir poco desiderare e sembra di avere per le mani una produzione di uno o due anni passati che non un gioco del 2010. Altalenanti anche le texture che vivono davvero il loro momento peggiore negli spazi aperti. Terribile la visualizzazione di montagne o elementi di contorno. Mai sopra la media anche gli ambienti interni, dove si nota troppo un copia incolla costante e senza particolare fantasia. Fra le altre magagne tecniche, troviamo una conversione per PC abbastanza cagnesca, con evidenti problemi di clipping e pop-up nell’uso delle telecamera fra primo e terzo piano. Effetti speciali a dir poco passabili e tecnicamente pesanti. Si notano anche curiosi rallentamenti troppo evidenti su una macchina di prova dotata di quadruplo processore e 4GB di ram con scheda video da 1GB. Insomma, forse è meglio ponderare per la scelta del gioco su console, dove mi sembra che le cose vadano meglio, almeno per quanto concerne la telecamera. Tecnicamente il gioco resta a livelli medio bassi e li non ci piove.

PROTOCCOLO PASSABILE
In definitiva, Alpha Protocol è da inquadrare perfettamente in questa ottica: se vi aspettavate un grande gioco di ruolo con una storia spionistica della Madonna e una scelta dei discorsi parecchio approfondita, qui avrete pane per i vostri denti a costo di rinunciare a delle magagne tecniche davvero troppo evidenti. Penso che gli Obsidian abbiano voluto spingere troppo sull’acceleratore dell’uscita nei negozi ma che alla fine ci si ritrovi per le mani la sgradevole sensazione di un gioco travagliato ma non completo al 100%. Anche il comparto prettamente sonoro o musicale, vive nel limbo del “vorrei osare“ ma forse è meglio se mi sto zitto e regala qualche approccio alla 007, senza davvero sconfinare nel suo lavoro, anzi, forse è anche meglio se le musiche le mettete con il sonoro sullo zero. Altra cosa di indubbia scelta è la totale assenza di una qualche componente multiplayer: non dico nulla di innovativo ma anche giocare alle missioni con un amico, poteva essere visto in maniera diversa.
Ah, in ultimo non ho parlato di sezioni stealth o della possibilità di affrontare qualche enigma come craccare password o sistemi di allarme, cosi come non ho accennato alla possibilità di mutare l’aspetto fisico del personaggio (solo uomo però). Perché non l’ho fatto? Perché anche li stenderei davvero un velo pietoso.

Votazione finale: 7.3/10