Secondo il CEO di CD Projekt Red, Michał Nowakowski, l’intento dietro The Witcher 4 sarebbe quello di “innovare”, seguendo l’esempio di Baldur’s Gate 3.
Se si dovesse pensare a due giochi che, negli ultimi anni, hanno rappresentato dei veri e propri punti di riferimento per il mercato degli RPG, non sarebbe così complicato pensare a The Witcher 3: The Wild Hunt e a Baldur’s Gate 3. Certo, ognuno per quanto riguarda il suo campo: Baldur’s Gate 3 ha rappresentato una vera e propria rinascita dei CRPG, sotto una vesta molto più complessa e allo stesso tempo divertente, dalle possibilità infinite.
The Witcher 3, con ormai più di 10 anni sulle spalle, ha rappresentato un passo avanti enorme nell’ambito degli Action RPG, con una struttura di gioco open world ricca e piena di interazioni, oltre a una storia coinvolgente e ben orchestrata. E adesso che si parla già da un po’ di The Witcher 4, il percorso dei due capolavori citati torna a intrecciarsi e a dirlo, senza troppi di giri di parole, è Michał Nowakowski, CEO di CD Projekt Red.
The Witcher 4: innovazione, non solo bello da vedere
Negli ultimi giorni, il co-CEO di CD Projekt Red, Michał Nowakowski, ha ripreso un po’ a parlare di The Witcher 4 che è tornato a essere discusso dopo la nomination ai The Game Awards 2025 come “Most Anticipated Game”. Relativamente al nuovo capitolo, che vedrà Ciri come protagonista, Nowakowski ha detto uno dei giochi che ne ha maggiormente influenzato lo sviluppo è stato il capolavoro di Larian Studios, Baldur’s Gate 3.
Ovviamente il riferimento non è tanto al sistema di gioco, quanto più agli obiettivi che Baldur’s Gate 3 è riuscito a raggiungere. E collegandosi a ciò che il titolo di Larian ha rappresentato sia per l’industria che per Larian stessa, Nowakowski ha colto la palla al balzo per spiegare quali sono gli obiettivi che CDPR vuole raggiungere con TW4.

Dice Nowakowski:
“Penso che ci stiamo attenendo a quello che c’era in The Witcher 3, Cyberpunk. Ma non vogliamo fare un altro gioco così, semplicemente con una grafica migliore. Noi vogliamo innovare. […] Questo è il tipo di gioco che (Larian, ndr) potrebbe fare. Ma un sacco di roba su come si poteva interagire col mondo e su cosa succede, per noi è stato di qualche ispirazione“.
Dichiarazioni che, seppur abbastanza vaghe, non possono che contribuire all’innalzamento delle aspettative dei videogiocatori, che non vedono l’ora di mettere le mani su The Witcher 4, impazienti di scoprire cosa CDPR si sia inventata per riuscire a superare il terzo, amatissimo capitolo della saga. Con una parte community contrariata dalla scelta di Ciri come protagonista e un’altra parte titubante, a causa dei meccanismi con cui CDPR continua a creare hype, vedendovi dietro lo stesso disegno che portò al disastro di Cyberpunk 2077, non ci resta che aspettare.
