Il disastro di Concord finisce addirittura nel parlamento britannico: “Sony ne va ritenuta responsabile”

donna con capelli neri che guarda uomo con pelle verde che mangia
Il disastro di Concord finisce addirittura nel parlamento britannico: "Sony ne va ritenuta responsabile" (player.it)

Non c’è pace per Concord che, a mesi dal suo fallimento, diventa un caso politico in Inghilterra: paradossalmente, vi è un velo di complimento.

Che bel periodo è stato quello di Concord, per noi che l’abbiamo vissuto da osservatori? Sicuramente, non sarà stato gradevole viverlo da parte di Sony o dello studio Firewalk, che al gioco aveva lavorato per anni e che ha dovuto assistere alla sua chiusura definitiva, dopo circa due settimane dal lancio. Un disastro senza eguali, se si pensa che dietro al titolo non vi era un’azienda di terza categoria, ma Sony, un vero pilastro dell’industria del gaming globale.

visaule in prma persona di bracco che spara esplosivo
Il disastro di Concord finisce addirittura nel parlamento britannico: “Sony ne va ritenuta responsabile” (player.it)

E dei motivi dietro al fallimento si è parlato tanto e anche noi ve l’abbiamo raccontato per bene in diversi articoli. La mancanza di una vera e forte identità visiva, un gameplay dimenticabile e noioso dopo poco, la volontà di inserire una trama decisamente banale e mal gestita, tutti elementi che hanno contribuito alla disfatta. Adesso che però è passato più di un anno da quel momento, c’è chi vede in Concord la possibilità per parlare di un argomento molto più ampio: la preservazione dei diritti dei videogiocatori.

Il Parlamentare inglese che usa Concord come esempio

Cosa succede quando un gioco online, con meccaniche live service, chiude? Beh, le implicazioni possono essere diverse, ma una cosa è certa: i giocatori che vi hanno investito, con una taciuta promessa di continuità non rispettata, vanno tutelati. Questo è ciò che pensa Ben Goldsborough, Membro del Parlamento della Camera dei Comuni del Parlamento ingelse.

In un suo intervento, Goldsborough ha parlato di come società e governi, abbiano il dover di tutelare i consumatori, anche davanti a operazioni fallimentari, che rischiano di esporli a perdite ingiuste. Secondo il parlamentare, un esempio paradossalmente virtuoso, sarebbe da vedere in Concord. Nonostante il mondo dei videogiocatori non abbia decisamente un ricordo roseo dell’hero shooter di Firewalk, c’è un lato che va considerato.

ben goldsborough umo pelato in giacca e cravatta in piedi che parla
Il Parlamentare inglese che usa Concord come esempio (player.it)

Come ha dichiarato Goldsborough, in udienza dinnanzi alla Camera Bassa del Parlamento, parlando di fallimenti di live service:

Un recente esempio è Concord, un gioco pubblicato per PlayStation 5 e Windows nell’agosto del 2024. In seguito a un lancio deludente, Sony Interactive Entertainment ha preso la scelta commerciale di chiuderlo. A loro favore, loro hanno emesso tutti i rimborsi, ma non è sempre così”.

Il suo intervento continua poi, invitando a una riflessione: i publisher videoludici che si espongono al fallimento di un videogioco, con successiva chiusura dello stesso, dovrebbero essere ritenuti responsabili. Il tutto si è svolto in riferimento al rafforzamento della norma a protezione dei consumatori, riguardante i mercati digitali, concorrenza e il consumer act del 2024.

In altre parole, l’obiettivo è quello di dare maggior certezza ai consumatori, dato che i publisher dovranno pensarci due volte prima di cessare totalmente il supporto a un live service. Una norma che potrebbe fare la felicità di molti, ma che si scontra con un settore parecchio instabile, la cui fortuna è spesso legata alla fortuna o alla viralità del contenuto. È innegabile però che si tratti di un passo avanti importante, nella tutela dei videogiocatori.