A fine anni 90 Konami rifiutò di fare un videogioco su uno dei film preferiti di Kojima e lui lo ha scoperto solo ora

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A fine anni 90 Konami rifiutò di fare un videogioco su uno dei film preferiti di Kojima e lui lo ha scoperto solo ora (player.it)

Un gioco dedicato a Matrix, sarebbe stato proposto dalle sorelle Wachowskis a Konami a fine anni ’90. A realizzarlo sarebbe dovuto essere il padre di Metal Gear, che però… non ne sapeva nulla!

Matrix rappresenta una vera pietra miliare del cinema action, distopico e fantascientifico. Anche senza contare la saga nella sua interezza, caratterizzata da alti e bassi, basta analizzare il primo film del 1999 per riuscire a identificare un immaginario estremamente nitido e affascinante: un modo che non è reale e in cui la ricerca della realtà diventa sinonimo di libertà. Un’opera poetica e coinvolgente come poche, a cui secondo molti, è sempre mancata una controparte videoludica degna.

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A fine anni 90 Konami rifiutò di fare un videogioco su uno dei film preferiti di Kojima e lui lo ha scoperto solo ora (player.it)

Di videogiochi su Matrix ne sono stati sviluppati diversi, soprattuto durante l’era PS2. Si trattava di titoli che mescolavano action e meccaniche sparatutto in terza persona. Si giocava soprattutto nei panni di Neo e si ripercorrevano in maniera pedissequa i momenti del film, senza nessun vero guizzo. Cosa sarebbe successo se a occuparsi del videogioco di Matrix, fosse stato un autore noto per le sue idee eccentriche come Hideo Kojima?

Per Kojima, il cucchiaio non esiste

Negli ultimi giorni, è iniziata a circolare in rete una notizia estrapolata da un’intervista a Christopher Bergstresser, rilasciata alla testata Time Extension. Nell’intervista, Bergstresser ha rivelato che proprio nel 1999, mentre lui era a capo di Konami, le sorelle Wachowski avevano iniziato a comunicare con l’azienda videoludica, con l’intento di realizzare un videogioco partendo dal film.

Il dettaglio che ha fatto davvero impazzire tutti, è la richiesta che le sorelle Wachowskis avrebbero sottoposto a Konami al tempo: al gioco di Matrix avrebbe dovuto lavorare Hideo Kojima. Come rivela lo stesso Bergstresser, le Wachowski erano grandissime fan di Kojima e dei suoi lavori. Secondo l’ex capo di Konami però, le registe del film e una selezione di persone di Konami (Kazumi Kitaue, Hideo Kojima, Aki Saito e lo stesso Christopher Bergstresser) si sarebbero fisicamente incontrate, per discutere della cosa.

hdeo kojima con mano alzato e palmo aperto
Per Kojima, il cucchiaio non esiste (player.it)

Sempre secondo Bergstresser, le registe accompagnate da chi si occupava degli effetti visivi del film, interpellarono direttamente Kojima, tramite la traduttrice, chiedendogli se si sarebbe voluto occupare direttamente della trasposizione videoludica di Matrix. Kojima avrebbe risposto con un seccon “No.” Ma sarà andata davvero così?

A dare una versione totalmente diversa dell’accaduto, è proprio uno dei protagonisti di questa storia: Hideo Kojima. L’autore videoludico racconta infatti di aver effettivamente incontrato le Wachowski durante la premiere di The Matrix in Giappone (nel settembre del 1999), raccontando di come registe e game director fossero fan degli altrui lavori e di come Kojima avesse già visto il film in una sala americana, al momento dell’uscita.

Nonostante ciò però, Kojima ha anche aggiunto di come gli risultasse totalmente nuova la richiesta delle registe per realizzare il gioco e sottolinea di come sia la prima volta che ne sente parlare, in quasi 30 anni dall’accaduto. Che sia così o meno, ciò che è certo è che il gioco di Matrix fatto da Kojima, rimarrà uno dei quei sogni irrealizzati, che avrebbero fatto sognare più di una generazione.