Il prossimo Final Fantasy sarà a turni? Il commento del papà di Final Fantasy XIV accende le speranze nei fan

Si riaccendono le speranze dei fan di Final Fantasy: secondo Naoki Yoshida, director di Final Fantasy XVI, il prossimo capitolo della saga potrebbe ritornare a una formula di combattimento “a turni”.

Tante saghe storiche, che hanno davvero rappresentato delle pietre miliari per il mondo del videogioco, hanno vissuto dei periodi di totale rinnovamento. Riuscire ad adattare delle formule di gioco vecchie, alle nuove tecnologie a cui i giocatori sempre più abituati, è una sfida che tantissimi sviluppatori hanno dovuto affrontare. Non sempre però, il risultato ha trovato il pieno favore di quegli appassionati, che con quelle saghe storiche ci sono “nati”.

Final Fantasy è un esempio emblematico di questo discorso: tanti fan storici, si sono ritrovati spesso a rimpiangere diversi capitoli del passato, come il come quelli che vanno dal 6 al 10, con quest’ultimo considerato un picco mai più toccato dalla saga di Square Enix. Un cambiamento che aveva fatto storcere il naso a molti, era stato il passaggio da una formula dei combattimenti “a turni”, a una più action.

E proprio l’autore di uno dei titoli più action della saga, ha espresso una volontà di un ritorno al passato necessario, anche se non scontato.

È arrivato il turno di Final Fantasy?

Negli ultimi mesi, un videogioco è stato in grado di mettere d’accordo gli appassionati, che da sempre si scornano su combattimenti a turni/combattimenti action. Clair Obscur: Expedition 33, con quel pizzico d’azione in una formula a turni molto classica, ha permesso a tutti di gustare un tipo di gameplay inedito ai più, che è però stato ampiamente apprezzato e che potrebbe aver sortito degli ottimi effetti indesiderati.

A riprova di ciò, qualche giorno fa sono arrivate le parole di Naoki Yoshida. Yoshida, noto per aver lavorato e diretto Final Fantasy XVI, si è detto pronto a sviluppare un nuovo Final Fantasy che ritorni alla formula a turni, una richiesta che spesso è stata posta dai fan e a cui il publisher giapponese, sembrava non voler dare il giusto peso.

Yoshida ha dichiarato:

“La domanda sui giochi a turni contro quelli d’azione tende a isolare il gameplay unicamente al sistema di combattimento. Non tiene conto di che tipo di gioco i creatori vogliono realizzare per i giocatori. […] Per esempio, in base a una specifica qualità grafica che vogliamo presentare, o in base alla narrazione che vogliamo costruire per i giocatori: costruiamo i nostri sistemi di gioco in base ad aspetti del genere. Questo include il sistema di combattimento, il game design e il feeling del gameplay. Non c’è una risposta netta, se diventerà tutto a turni o se diventeranno giochi ancora più action. […] Non sarò necessariamente su Final Fantasy 17, quindi non vogliamo nemmeno limitare il nostro futuro director o chiunque altro produrrà giochi come FF 17 o 18. Non vogliamo metterli su un unico binario“

Vanno dunque fatte delle precisazioni: non è ancora certo che Yoshida tornerà come director di un eventuale Final Fantasy XVII (o di altri sequel); come Yoshida stesso fa notare, un gioco come Final Fantasy non può essere ricondotto al mero sistema di combattimento, per essere definito qualitativamente azzeccato.

Il ritorno ai turni, potrebbe sicuramente avere effetti positivi, su una saga che nasce in questo modo. Bisogna però farsi delle domande: Expedition 33 piace al pubblico, solo perché presenta combattimenti a turni o anche perché è correlato da narrativa, personaggi, trama, musica e comparto artistico di spicco? E di contro, Final Fantasy XVI sarebbe stato un gioco migliore, se avesse avuto combattimenti a turni o il problema è di costruzione generale dell’esperienza?