Brutte notizie per Xbox (come per Google e altri): arriva l’accusa dalle Nazioni Unite

Benjamin Netanyahu che ride, loghi google, amazon, microsoft
Brutte notizie per Xbox (come per Google e altri): arriva l'accusa dalle Nazioni Unite (player.it)

Da un recente rapporto dell’ONU, emergerebbe una critica molto forte nei confronti di Microsoft, Google e Amazon: le tre Big Tech (tra le altre) starebbero giocando un ruolo chiave nel genocidio palestinese, da parte di Israele.

Che il mondo sia in guerra, non è forse chissà che novità. Da sempre, l’uomo vive di conflitti, più o meno espansi, che già all’inizio del secolo scorso si erano rivelati talmente tanto globalizzanti, da arrivare a coinvolgere Paesi d’ogni parte del Globo. Eppure, c’è una differenza tra tutte le più grandi guerre che abbiamo studiato sui libri di storia, e ciò che sta avvenendo oggi in varie zone del mondo: la copertura mediatica.

striscione con scritto "end the genocide in gaza"
Brutte notizie per Xbox (come per Google e altri): arriva l’accusa dalle Nazioni Unite (player.it)

L’approccio alle nuove tecnologie, sta permettendo oggi, di riuscire a essere informati in modo abbastanza preciso, sul procedere giornaliero dei conflitti. In tutto ciò ovviamente, vi è anche un rivolto della medaglia: l’implementazione di nuove tecnologie, si traduce da sempre, in un vantaggio strategico e spesso militare, da parte delle nazioni che possono permettersi investimenti maggiori.

E proprio di collaborazioni del genere, parla uno degli ultimi rapporti dell’ONU, che analizza quanto diverse grandi aziende del tech, stiano fornendo un appoggio fondamentale all’offensiva israeliana su suolo palestinese.

Genocidio a Gaza – Israele punta sulle Big del Tech

Mentre Benjamin Netanyahu auspica il Nobel per Donald Trump durante una cena alla Casa Bianca, dalle Nazioni Unite arriva l’ennesimo report, sta volta a firma di Francesca Albanese, pubblicato il 30 giugno 2025. Col titolo “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio“, il report dell’ONU si focalizza su quella che viene definita “impresa criminale collettiva” e che vedrebbe la cooperazione dello Stato di Israele con almeno 48 aziende, appartenenti a vari settori, che in maniera più o meno diretta, si rivelano necessarie alleate nella soppressione genocida di Gaza.

E se è vero che sono tante le aziende coinvolte, i cui profitti hanno subito un’impennata -basti pensare alle grandi produttrici di armi e materiale bellico come Elbit Systems, Lockheed Martin e Palantir; banche e fondi di investimento come Barclays, BlackRock e Vanguard; siti immobiliari come Airbnb e Booking.com, che sosterrebbero le occupazioni illegali delle truppe israeliane in Cisgiordania – non si può far passare sottotraccia, il ruolo di Microsoft, Google e Amazon.

bandiera ONU che sventola
Genocidio a Gaza – Israele punta sulle Big del Tech (player.it)

Le tre aziende, tre tra le più grandi e influenti nel campo della tecnologia e dei servizi informatici, si stanno rivelando essenziali proprio per la creazione di un’infrastruttura in cloud, che permette e permetterà all’IDF (Forze di Difesa israeliane) di poter implementare la sorveglianza sui territori occupati, con una gestione più puntuale dei dati. Tutto ciò, si traduce in una maggiore precisione offensive sui bersagli bombardati.

Il contratto in essere, che prende il nome di “Project Nimbus”, avrebbe portato il governo israeliano al pagamento di una somma alle tre Big Tech, di circa 1,2 miliardi di dollari. Non è la prima volta che il coinvolgimento di queste aziende fa scalpore: già nel 2024, durante una conferenza dedicata proprio al progetto Nimbus, il capo della Direzione nazionale cyber di Israele Gaby Portnoy, aveva dichiarato, con la solita spregiudicatezza che contraddistingue Israele da mesi ormai:

in battaglia stanno accadendo cose strabilianti grazie al cloud pubblico di Nimbus, cose che possono decidere le sorti della guerra

D’altro canto, sono arrivate dichiarazioni proprio da un portavoce di Google, che puntavano a minimizzare e sminuire il reale apporto che Nimbus avrebbe, sulle sorti del conflitto israelo-palestinese. Ciò che è certo, è che come emerge dal rapporto ONU, le collaborazioni sono effettivamente poste in essere, anche se risulta complicato capire al momento, quale sia il reale apporto di queste sullo sterminio genocida in opera sulla striscia di Gaza.