Secondo l’attrice che interpreta Karlach in Baldur’s Gate 3, Samantha Béart, sarebbero in atto opere di censura sulle trame di alcuni videogiochi, per allinearsi alle politiche di Trump.
Donald Trump, l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, al momento rappresenta un ago della situazione mondiale: non passa giorno in cui non si senta parlare della sua intercessione, nei maggiori conflitti che stanno interessando varie zone del mondo, tra dichiarazioni altisonanti e mosse alquanto discutibili. Certo però, forse nessuno si sarebbe aspettato di vedere il presidente degli USA, mettere mano ai videogiochi.

Sono tanti i paesi in cui, tristemente, la censura è praticamente un organo statale, con cui lo Stato appunto, si assicura di tenere sotto controllo i contenuti che entrano nel ed escono dal paese. Nessuno però, si sarebbe mai aspettato che la patria della democrazia moderna, il Paese delle opportunità, sarebbe diventato uno di quei luoghi in cui bisogna fare attenzione ai contenuti e ai messaggi che si cerca di mandare.
E se abbiamo già visto come l’amministrazione Trump non si sia rivelata morbida con argomenti come libertà religiose, libertà sessuali, diritti dei migranti e uso della forza, adesso possiamo iniziare a parlare di quanto la scure trumpiana si stia abbattendo anche sul lato più artistico e creativo, che sta alla base dello sviluppo videoludico. A rivelarlo, un’addetta ai lavori.
Trump è un problema e lo dice Karlach
Nelle scorse ore, hanno fatto scalpore le dichiarazioni rilasciate da Samantha Béart, attrice nota per aver prestato la voce a Karlach in Baldur’s Gate 3, che senza mezzi termini ha parlato dell’attuale situazione videoludica e di quanto lo sviluppo di vari titoli, stia risentendo in maniera pesante delle politiche di Trump, soprattutto per quanto riguarda la riscrittura di parti relative a tematiche di inclusività e diversità.
Relativamente alla mano censoria che avrebbe agito, Samantha Béart ha dichiarato:
“Non voglio fare nomi per proteggere gli sviluppatori coinvolti, ma so che sta già accadendo. Le loro trame sono state tagliate”
Parrebbe infatti che varie software house, stiano cedendo alle varie richieste di allineamento delle tematiche. La stessa Béart, ha parlato della sua esperienza nel cast di Baldur’s Gate 3, precisando come un titolo del genere, in cui erano tante le trame e le sotto trame che affrontavano determinate tematiche, non avrebbe vita lunga e molto probabilmente, non sarebbe mai arrivato al grande pubblico così come lo conosciamo oggi, visto il clima politico e sociale che si respira.

Sempre la Béart però, riesce a vedere un aspetto positivo della vicenda: gli indie. Secondo la Béart infatti:
“Gli indie esistono e le persone possono scrivere, le comunità si riuniranno e ne verremo assolutamente fuori insieme”
Il dialogo riguardo a determinate tematiche inserite nei videogiochi, si è particolarmente inasprito, con l’uscita di titoli che non sono stati in grado di calarle in maniera convincente nella narrazione generale. Ciò che è certo è che, a prescindere da quali siano le proprie idee a riguardo, sapere che le software house potrebbe essere sottoposte a un meccanismo di controllo e censura, non è certamente qualcosa per cui essere entusiasti.
