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Il Game Pass di Microsoft è un bene o un male per l’industria? Arriva la pesante accusa da parte di Raphael Colantonio, fondatore di Arkane Studios.
L’hobby del videogioco ha subito evoluzioni totalmente inattese negli anni, arrivando a oggi, a teorizzare e vedere come pratica alternativa, il totale annullamento delle console, sostituite totalmente da servizi. In soldoni, sempre più giocatori si convincono a sottoscrivere un abbonamento, che permette loro di giocare a cataloghi di titoli sempre in espansione, magari direttamente in streaming, senza necessità di installare nulla.

E se per i giocatori questo è il futuro, andando a rappresentare spesso anche un’alternativa decisamente economica, per le aziende la questione è un po’ più complicata. Servizi come l’Xbox Game Pass, quello che ha fatto un po’ da apripista per questa nuova modalità di fruizione, sono fortemente discussi da chi li vede come importanti vetrine e chi ne percepisce le criticità e l’insostenibilità economica.
E in un periodo estremamente turbolento per Microsoft, che nell’arco di 6 mesi ha licenziato circa 15mila dipendenti, chiudendo studi di sviluppo e abbandonando progetti già in fasi avanzate, un veterano dell’industria ha voluto dire la sua sulla questione ‘servizi’ di Microsoft.
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Il Game Pass danneggia l’industria? Parla il fondatore di Arkane Studios
Raphael Colantonio, un veterano dell’industria, noto come fondatore di Arkane Studios e per aver lavorato a titoli di culto come Arx Fatalis, Dark Messiah of Might and Magic, Dishonored e Prey, nelle scorse ore si è scagliato contro Microsoft e il suo celebre e discusso servizio, il Game Pass. Le parole di Colantonio sono volte a ricercare un “colpevole”, seppur parziale, per l’attuale situazione disastrosa di Microsoft, tra licenziamenti e progetti chiusi.
Why is no-one talking about the elephant in the room? Cough cough (Gamepass) — Raphael Colantonio (@rafcolantonio) 5 luglio 2025
Colantonio ha infatti iniziato il suo attacco, con un post in cui chiede, ironicamente, come mai non si parlasse “dell’elefante nella stanza”, precisando di star parlando proprio del Game Pass. Ha poi continuato, spiegando il suo punto di vista:
“Ritengo che Game Pass sia un modello insostenibile che sta continuando a danneggiare l’industria da una decade, supportato dai soldi infiniti di Microsoft, ma a una certo punto deve scontrarsi con la realtà. Non credo che il Game Pass possa coesistere con altri modelli, distruggerà tutto il resto o dovrà arrendersi”

Alla sua voce, si è unita quella di un altro pezzo grosso dell’industria Michael Douse, head of publishing di Larian Studio che non solo ha corroborato le tesi di Colantonio, ma ha anche parlato di come il danno sulle vendite dei videogiochi, sia evidente. Sia Colantonio che Douse però, si trovano concordi nel ritenere che il Game Pass, potrebbe essere uno strumento molto utile, se utilizzato per favorire il rilancio di titoli più vecchi, in un’ottica di riscoperta e preservazione.
Bisogna notare come le valutazioni di Colantonio e Douse siano comunque parziali: le aziende che sviluppano titolo che finiranno sul Game Pass, ricevono da Microsoft una sorta di indennizzo economico, per coprire le eventuali mancate vendite e avere così un “cuscinetto” di liquidità; il servizio del Game Pass, non presuppone l’esclusività dei titoli (se non per alcune rare eccezioni, in cui l’esclusività è solo temporale), cosa che permette dunque la vendita su altre piattaforme.
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