Dragon Ball Raging Blast

Recensione di Antonio Cutrona aka Q-tro


Dragon Ball è sicuramente uno dei manga più influenti e di successo di sempre. Da tempo immemore svariate software house hanno tentanto di trasportare il successo della serie nel mondo dei videogames, e i risultati sono stati disparati: dai tremendi flop agli esperimenti interessanti e divertenti. Spike in particolare è riuscita a proporre, da un po’ di anni a questa parte, i titoli Budokai Tenkaichi, da molti considerati la perla dell’universo videoludico Dragon Ball. Adesso è la volta di sbarcare sulle console di nuova generazione e Spike lo fa proponendo un nuovo titolo: Dragon Ball Raging Blast. Siamo qui per scoprire se questa nuova incarnazione è stata capace di sfruttare al meglio le potenzialità di una serie epica come Dragon Ball o se si tratta di un nuovo passo falso a riempire le fila dei flop videoludici di uno dei manga giapponesi più conosciuti.

GUERRIERI Z ALLA RISCOSSA!

Con Dragon Ball Raging Blast, Spike ci catapulta di nuovo nel mondo di Goku e compagni alle prese con le ormai note epiche battaglie per salvare l’universo. Questa volta però, lo fa concentrandosi solamente sulla serie Z, indubbiamente quella di più successo, tralasciando gli altri capitoli della saga. In questo modo ci ritroveremo a lottare contro i Sayan, Freezer e i suoi scagnozzi, gli androidi del Dr. Gelo e le svariate forme di Majin Bu aggiungendo un paio di storie inedite e l’immancabile lotta contro Broly, il sayan leggendario.
Se questa scelta potrebbe sembrare innocua a un primo sguardo, appaiono subito chiare le implicazioni: il roaster dei personaggi è stato sensibilmente diminuito rispetto a ciò a cui c’eravamo abituati con Budokai Tenkaichi. Stiamo parlando di una differenza davvero sorprendente se si pensa che nell’ultimo Budokai Tenkaichi erano disponibili più di 150 personaggi giocabili (più di qualsiasi altro picchiaduro nella storia dei videogames!), mentre in Raging Blast, escludendo le varie trasformazioni, i personaggi sono 43!!
Questo scarto di personaggi potrebbe far storcere il naso a molti fan della serie, ma si tratta sicuramente di una scelta giustificabile: Budokai Tenkaichi offriva sicuramente un roaster vasto ma quanti players sceglievano altri personaggi oltre a quelli mitici della saga principale?
Raging Blast deluderà sicuramente i fan che si aspettano un gioco enciclopedico, ma offre comunque una grande varietà di personaggi: peccato per chi avrebbe voluto concentrarsi sulla prima  serie e Dragon Ball GT, queste mancanze sono quelle più preponderanti!
Quasi per riscattarsi della diminuzione dei personaggi disponibili, Spike aggiunge due chicche preziose: due personaggi inediti! Stiamo parlando delle versioni Super Sayan 3 di Vegeta e Broly, che sicuramente sbalordiranno i fan della serie più accaniti e permettono di chiudere un occhio sulle mancanze più pesanti di cui questo capitolo soffre.
Dunque, Raging Blast preferisce concentrarsi solamente sulla serie Z! A questo punto un’attenzione maggiore ai dettagli almeno per quanto riguarda la modalità storia sarebbe stata una scelta opportuna: invece le saghe dei guerrieri Z soffrono nuovamente della lenta e monotona narrazione già vista in Budokai Tenkaichi. Sicuramente qualcosa su cui da tempo si sarebbe potuto migliorare!
Tutte queste scelte fanno capire come Raging Blast rende onore al genere a cui appartiene, concentrandosi maggiormente sul gameplay (che ora analizzeremo) che sulla storia e sui background dei personaggi; ma i giochi su Dragon Ball aspettano da tempo qualcosa di meglio per quanto riguarda trama e narrazione: qui l’unica soddisfazione è quella di rivivere con i nostri pollici le battaglie più emozionanti nel tentativo di salvare (o distruggere) l’universo, ma non l’abbiamo  fatto già tante volte con i precedenti giochi legati alla serie?

KA-ME-HA-ME-HA!

Raging Blast  è sostanzialmente un picchiaduro. Come tale deve proporre un gameplay solido e capace di venire incontro sia ai newcomers che ai players esperti del genere. A questo proposito la formula “easy to play difficult to master” non è stata applicata nel migliore dei modi: il sistema di combattimento di Raging Blast, ripreso in larga misura da quello di Budokai Tenkaichi, ma modificato sotto molti aspetti, si rivela essere un po’ ostico. Le prime sessioni di gioco per gli utenti inesperti saranno sicuramente caotiche e l’unico modo per cominciare a rappresentare una minaccia seria per i nostri avversari è quello di affrontare le tediose e infinite sessioni del tutorial.
Una volta acquisite le conoscenze base del sistema di combattimento, non è difficile individuare il fulcro del gameplay di Raging Blast: caricare ki ed evitare che l’avversario lo faccio, in modo da scatenare gli attacchi più potenti di tutti i personaggi!
Detto così potrebbe sembrare fin troppo facile, ma il gameplay proposto è abbastanza solido e divertente, ampliato inoltre da una vera chicca che affascinerà sicuramente tutti i fan degli RPG: la personalizzazione suprema. Tramite questa modalità potremo intervenire sulle statistiche dei nostri personaggi preferiti tentando di aumentarne le potenzialità tramite appositi oggetti sbloccabili da collocare in un’apposita griglia! Tutto può essere modificato: dalla forza dei colpi, all’aspetto fisico passando per lo stile di combattimento.
Questa modalità di personalizzazione aumenta esponenzialmente la profondità del gameplay di Raging Blast, anche grazie alle tante modalità di gioco: Collezione Battaglie del Drago, dove potremo ripercorrere liberamente le varie battaglie della serie e tentare di sbloccare personaggi e bonus, Super Prova di combattimento, dove ci troveremo a fronteggiare sfide sempre diverse nella speranza di raccogliere le sette sfere del drago, e On-line, per la prima volta introdotto nella serie e decisamente ben architettato. Tutti questi aspetti contribuiscono a rendere Raging Blast un titolo solido e divertente da giocare.
Eppure non mancano le pecche, prima fra tutte l’impreciso sistema della telecamera che spesso renderà impossibile giocare affiancando le pareti di uno stage, pecca che rende davvero frustrante l’azione di gioco e che si manifesta più volte del dovuto, scoraggiando ulteriormente il giocatore alle prime armi!
Per concludere, il gameplay di Raging Blast non è perfetto, ma è sicuramente in grado di offrire tante ore di gioco, divertimento e soddisfazione, pur essendo mirato solamente ai fan della serie, facendo poco o nulla per attirare i newcomers.

TORIYAMA IN CELL SHADING

Raging Blast rappresenta l’approdo del Cell Shading tipico della serie sulle console di next generation. L’impatto visivo è sicuramente buono! Spiccano particolarmente i colori brillanti con cui sono rivestiti i modelli dei personaggi e gli effetti di luce dei colpi speciali. Sono proprio i personaggi e le loro mosse a sbalordire maggiormente, dato che quando si parla di stages il gioco pecca. La poca disponibilità e l’ambiente scarno che quasi tutti propongono sono sicuramente un peso che già la serie Budokai Tenkaichi portava con sé. La scelta può essere capita, dato che è il gameplay a richiedere stages predisposti alla libertà di movimento, ma la poca ispirazione degli stages, che peraltro non rappresentano nulla di nuovo quando li compariamo a quelli dei precedenti capitoli (Namec, Terra, lande desolate e poco altro) è sicuramente una grave pecca che smorza pesantemente l’impatto grafico finale del gioco.
Quasi a peggiorare la situazione, le musiche di Raging Blast soffrono anch’esse di poca ispirazione e nel contesto dell’azione di gioco fanno poco o nulla per evidenziare le sessioni di gioco più intense. Sicuramente i themes originali della serie animata sarebbero stati più apprezzati: le tracce presenti in Raging Blast sembrano un po’ fuori luogo, abbassando decisamente il feeling dell’intera atmosfera di gioco!
Un punto decisamente a favore va però dato al desing dei menu, che si rivelano davvero ricercati e ben si amalgamano all’atmosfera generale non solo del gioco ma del manga stesso, rappresentando inoltre un esempio da prendere in considerazione per tutte le software house che hanno preferito menu dall’aspetto decisamente minimal. I menu di Raging Blast offrono un trionfo di colore e varietà e rappresentano sicuramente un aspetto da cui trarre ispirazione per i futuri capitoli della saga.
Per concludere, l’atmosfera di Raging Blast è buona, ma presenta evidenti scelte stilistiche di basso livello che pregiudicano drasticamente giudizio finale del titolo: un po’ più di ricercatezza sarebbe stata di certo apprezzata soprattutto a fronte di una serie in circolo già da molto tempo e maggiormente di fronte al debutto in HD del brand targato Spike!

ESPRIMI IL TUO DESIDERIO

Raging Blast si presenta come un gioco solido, dal gameplay robusto e dalla grafica curata, ma le scelte prese dai developers denotano il desiderio di rivolgersi solamente ai fan della serie, dato che il titolo fa pochissimi sforzi per attirare l’attenzione dei newcomers (vuoi per un gameplay non immediato, vuoi per un’atmosfera generale non proprio mozzafiato) e offre ben poche novità!
Dragon Ball Raging Blast non è un gioco dal fascino immediato: se non siete già follower assidui delle fatiche Spike, dovrete mettere in campo la vostra pazienza per scoprire le chicche che questo gioco ha da offrire, ma per i tipi pieni di aspettative forse non è un esperimento riuscito al meglio.
Resta il fatto che Raging Blast offre abbastanza per essere ricordato come un titolo divertente da giocare e una degna trasposizione del manga di Toriyama in videogioco.

VOTO FINALE: 76/100