Il cast di Baldur’s Gate 3 si scaglia contro le Ai | Ecco le loro ragioni

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I grandi attori si ribellano alle voci sintetiche.

Baldur’s Gate 3 è uno dei videogiochi più importanti degli ultimi vent’anni. Ha evoluto il genere del videogioco di ruolo andando ben oltre i traguardi raggiunti dai suoi due predecessori e sono in molti a ritenere che il suo standard qualitativo non potrà essere raggiunto ma nemmeno eguagliato per molti anni a venire. La sua produzione è stata senza dubbio un unicum per budget a disposizione e numero di persone che vi hanno preso parte, d’altronde era necessario per riuscire a soddisfare le aspettative del pubblico che erano alle stelle.

Fortunatamente tutto è andato bene e la carrellata di premi che il titolo dello studio belga Larian ha racimolato in giro per il mondo sta lì a dimorarlo. Proprio in una recente occasione di premiazione, il cast del titolo ha preso posizione chiaramente contro l’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale per sintetizzare le voci umane nei videogiochi.

Voci umane o sintetiche?

 Le AI vocali suscitano dibattito [credit: CNET]
Le AI vocali suscitano dibattito [credit: CNET]

L’avvento delle intelligenze artificiali nel settore dei videogiochi sta suscitando ampi dibattiti, un po’ come in qualsiasi altro frangente in cui quest nuovi tool dalle enormi potenzialità sono stati introdotti. In ambito artistico le voci di protesta si sono levate da più parti, additando il nuovo strumento come una minaccia alla categoria dei creativi. D’altra parte, c’è anche una fitta schiera di supporters della nuova tecnologia, in grado di velocizzare i processi di sviluppo abbattendone i costi ma anche di supportare attivamente il lavoro dell’artista, pur lasciando a quest’ultimo il controllo finale e la visione d’insieme. Il sindacato americano degli attori ha intavolato lunghe e serrate trattative con le società che si occupano del campionamento delle voci per addestrare le AI, riuscendo qualche mese fa a spuntare un insieme di principi e linee guida che vadano a costituire dei contratti standard per queste attività, con tariffari equi che compensino gli attori per il loro lavoro e la cessione della loro voce.

Tuttavia sono in molti a rimanere sulla difensiva, quando non apertamente ostili all’idea di farsi campionare la voce per produrre AI in grado di replicarla in versione sintetizzata. Le ripercussioni in effetti possono essere rischiose, o comunque economicamente svantaggiose per gli attori su lungo periodo, mentre a trarne il maggior beneficio economico sono i produttori che risparmiano un considerevole quantitativo di denaro: in effetti è proprio questa la ragione dell’esistenza di questi tool ,altrimenti non avrebbe molto senso di esistere (se non per operazioni particolari come il restauro di voci di vecchi film o la sintesi vocale di attori ormai morti).

In ogni caso, il cast di Baldur’s Gate 3 ha espresso dichiarazioni che lo colloca decisamente tra le schiere dei detrattori.

AI vocale? No grazie!

Il cast di BG 3 è critico verso le AI vocali
Il cast di BG 3 è critico verso le AI vocali

Nel corso della recente cerimonia dei premi BAFTA, che ha consegnato a Baldur’s Gate 3 l’ennesima pioggia di premi prestigiosi, PC Gamer ha intervistato gli attori principali del cast del gioco per raccogliere le loro opinioni in merito alle voci create con AI nei videogiochi. La narratrice Amelia Tyler ha risposto senza esitazioni sostenendo che si tratti di pratiche abiette, delle quali peraltro è stata lei stessa vittima quando si è imbattuta in uno show in streaming nel quale un’AI che replicava la sua voce descriveva una scena di stupro. Molto critico sulla questione è stato anche Andrew Wincott, premiato per la sua interpretazione di Raphael, sostenendo che il compenso economico per questo prestazioni sia del tutto iniquo: se la sua prestazione di 10 ore serve al produttore per ricavare 40 ore di dialogo, l’attore dovrebbe essere remunerato per quelle 40 ore.

Neil Newbon, il doppiatore del personaggio di Astarion, pur rimanendo critico sulla pratica in sé, rimane ottimista circa il fatto che tali strumenti non avranno larga diffusione, o almeno non saranno impiegati in quei progetti di grande respiro, in cui la componente artistica è fondamentale. Per quanto sofisticati siano questi strumenti, infatti, la prestazione e la creatività offerta da un attore in carne e ossa non potrà mai essere eguagliata.