Motorstorm Arctic Edge: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Dopo l’uscita nei negozi del Gran Turismo in versione portatile, torno a cimentarmi con un altro gioco dedicato alle corse in macchina: anch’esso ha un nome assai conosciuto, soprattutto per gli utenti della PS3, sto parlando di Motorstorm, qui accompagnato con il sottotitolo di Arctic Edge.

BRRR…CHE FREDDO!!!
Come lo stesso nome del gioco fa intuire, Arctic Edge è completamente ambientato nelle distese ghiacciate del grande Artico e questo cambio totale di terreno, come nei precedenti due capitoli, porta ad una caratterizzazione sul modello di guida che andremo a sviluppare con i nostri mezzi.
Come vuole la tradizione della serie, anche qui ci troviamo per le mani un gioco a “livelli” dove grazie ai nostri successi potremo procedere per le varie gare a disposizione, sbloccando di conseguenza anche le varie classi di macchine, divise in ben otto sezioni differenti. Anche sul piano dei tracciati non ci si può certo lamentare visto che correremo su ben dodici piste che poi vanno a comprendere qualcosa come ben cento gare a disposizione. Come dicevo poco sopra, anche l’ambientazione gioco un ruolo fondamentale in questo capitolo visto che se si parla di neve e ghiaccio si devono affrontare le corse in maniera molto diversa dalle precedenti ambientazioni di sterrato e fanghiglia: qui i mezzi tendono a scivolare e una buona dose di controllo è sempre richiesta anche quando sembrerà tutto facile, l’incidente per far perdere tempo e posizioni è dietro l’angolo.

TURBOOOOO!
Nella modalità in single player si affrontano tracciati di varia natura e avremo modo di testare vari veicoli presenti all’interno del gioco. Oltre a questo, sappiate che in Arctic Edge non manca una sezione dedicata al tuning delle vetture ma attenzione, non si potranno controllare le prestazioni del motore dei vari bolidi ma solo intervenire nella parte estetica. Devo comunque dire che il tutto è ben studiato e cambiare la forma del proprio mezzo risulta davvero divertente anche grazie alle decine e decine di pezzi che i ragazzi di BigBig Studios (i programmatori) hanno progettato per noi.

Altra cosa molto importante da gestire è il turbo.
Se sulle prime diventa una questione puramente casuale, state sicuri che l’uso del turbo diventerà essenziale man mano che si affronteranno le gare più complicate. Attenzione, mai come in questo gioco mi è davvero capitato di dover perdere o tagliare il traguardo per primo senza usare neanche un minimo di nitro – è semplicemente fuori discussione non usarlo. Questo ci porta a dosarlo in maniera assai corretta, soprattutto quando si affrontano le curve più insidiose dove il mezzo, dalle moto ai camion, dai quad alle baggy, tende sempre ad andarsene troppo per i cavoli suoi.
Fra l’altro, va anche detto che le varie tipologie di classi dei mezzi influenzeranno davvero negativamente o positivamente sia la guida che il taglio netto del traguardo per il semplice fatto che ogni macchina o moto, risponde a comandi differenti per il tipo di terreno. Le moto sono agili da guidare ma risultano troppo molleggianti: con il turbo attivato occhio ai controlli perché si prende una velocità tale che anche il piccolo sbaglio è fatale. Una Buggy o un camion invece risultano più pesanti da gestire ma meno difficili da controllare con l’uso del turbo. Ancora, sottolineo l’ottimo lavoro di bilanciamento dei mezzi per dire che non sempre l’auto che sembra essere più veloce sarà quella che vi farà tagliare il traguardo per primi – magari è quella che vi darà più grane in assoluto. Bravi i programmatori ad aver agito in questo senso, senza lasciare nulla di scontato.

Altro punto da lodare sono gli incidenti che vengono gestiti dal gioco in maniera molto fluida.
Visivamente sono abbastanza spettacolari, visto anche che ci troviamo su PSP e non sulla PS3 e risultano sempre veloci nella loro esecuzione: incidente, pezzi che volano, mezzo che viene rimesso in pista. Semplice, senza troppi fronzoli e preciso. E se ve lo state domandando, no, i danni non influenzano il livello di guida. Arctic Edge rimane un arcade in tutto e per tutto.

NEVE CANDIDA
Giocando a vari titoli per PSP nell’ultimo periodo, mi sono sempre più convinto che dal punto di vista grafico si possa fare ancora molto per la piccola cilindrata di casa Sony. La PSP resta un gran bel pezzo di hardware ma poche volte mi è capitato di restare con gli occhi sgranati di fronte alla bella grafica che magari uno si aspetta in un titolo e che invece poi si perde nella nebbia.
Motorstorm è stato presentato, come sempre succede, tramite un filmato in computer grafica che lascia sempre perplessi sul prodotto che poi si vedrà muovere per davvero. Personalmente non trovo che Arctic Edge abbia una brutta grafica anzi ma il lavoro fatto non stupisce come invece poteva essere. La modellazione generale delle piste è comunque davvero buona cosi come l’illuminazione generale. Abbiamo poi anche qui i classici schizzi a schermo che fanno sempre la loro sporca (nel vero senso del termine) figura. Sempre per l’aspetto tecnico, purtroppo i modelli dei mezzi non sono eccellenti e qualche poligono in più poteva solo giovare. Il frame rate generale risulta comunque stabile e le gare, sempre ricche di adrenalina, si lasciano correre più che egregiamente. Anche qualche effetto speciale di ripiego poteva essere implementato meglio ma siamo sempre ai limiti della bontà visiva, s’è visto di meglio ma s’è visto anche di molto peggio e per nostra fortuna, Motorstorm Arctic Edge, non appartiene alla seconda categoria. Pollice su anche per quanto riguarda la ricca colonna sonora firmata da brani veloci adatti alle corse frenetiche.    

In definitiva, il gioco risulta molto divertente e coinvolgente.
Sono sicuro che la noia non arriverà tanto presto a tarpare le ali di questo bel titolo su PSP e anche se dovesse arrivare prima del previsto, consiglio caldamente di abbandonare il single player a favore del multi, sono sicuro che vi tornerà il sorriso sulle labbra. Di negativo posso citare ben poco, oltre la parte grafica, forse un minimo di studio più netto sull’intelligenza artificiale non avrebbe guastato. I livelli di IA presenti nel gioco si attestano troppo sulla normalità e la difficoltà generale si nota un pochino verso l’inizio per poi scemare con le gare più impegnative. Nulla da dire ma mi sarei aspettato la marcia contraria e non come ho appena scritto. Arctic Edge rimane comunque un ottimo titolo da tenere in stretta considerazione sia che siate già appassionati della serie o alle prime battute con questo titolo.

Votazione finale: 83/100