Le vendite di Phantom Liberty schizzano alle stelle | Milioni di copie del DLC vendute

myss keta in cyberpunk 2077

Spesso siamo abituati a giudicare i titoli nel momento dell’uscita, e poi a dimenticarceli. Certo, in alcuni casi, come anche quello di Cyberpunk 2077, la delusione è assolutamente giustificata, aspettandoci come è logico un livello qualitativo alto da sviluppatori così grandi. Eppure Cyberpunk 2077 è riuscito a rompere il paradigma, dall’uscita della versione 2.0 e del DLC Phantom Liberty; avendo anche un ottimo successo, stando alle dichiarazioni della stessa CD Projekt RED.

Ma come? Solo il 20%?

A quanto pare CD Projekt RED ha qualche motivo per vantarsi. Stando alle dichiarazioni ufficiali, e alle comunicazioni sull’account ufficiale di Twitter/X, il nuovo DLC di Cyberpunk 2077, Phantom Liberty, avrebbe venduto circa 4.3 milioni di copie dal momento del lancio.

Certo, non è una novità che il nuovo rework del titolo abbia portato nuova linfa alle vendite, se pensiamo che mese scorso, nel pieno dell’ondata successiva all’aggiornamento 2.0, CD Projekt aveva vantato ben 25 milioni di nuove copie vendute; insomma sicuramente numeri da non ignorare.

Se la delusione per i bug invalidanti, intelligenza artificiale inesistente e interazioni con l’ambientazione praticamente nulle avevano profondamente deluso buona parte dei giocatori a suo tempo, sembra che Phantom Liberty, o quantomeno l’aggiornamento 2.0 di Cyberpunk 2077, abbia “redento” il titolo ai loro occhi. Certamente il rework dell’intero sistema di abilità, l’aver slegato l’estetica dall’equipaggiamento, e le numerosissime altre modifiche apportate nella 2.0 hanno portato una necessaria ondata d’aria fresca su quello che altrimenti sarebbe stato ricordato come il peggior flop di CD Projekt.

Altro dato che CD Projekt tiene a farci notare è il cosiddetto “Attachment Ratio”, la percentuale di giocatori che hanno comprato sia il gioco base che il DLC. Vi chiederete certamente cosa ci sia da vantarsi di un “misero” 20%; eppure c’è da stupirsi. Secondo le parole di Josh Sawyer, design director di Obsidian e parte di progetti come Fallout: New Vegas, Pillars of Eternity e Pentiment, il 20% non è assolutamente una cattiva proporzione, anzi a detta sua, tramite i commenti sotto il post di CDPR, Obsidian stessa punta a “circa il 25% di attachment rate per i DLC rilasciati entro qualche mese dal gioco base; avere il 20% su un’espansione di un titolo due anni e mezzo dopo l’uscita è davvero sorprendente

Tra tutti i dati relativi alle vendite pubblicati da CD Projekt, la software house ha tenuto a precisare quali fossero le piattaforme preferite per acquistare Phantom Liberty: abbiamo un 13% su XBOX, il 20% su PS5 e infine un imponente 68% su PC. Possiamo immaginarci che i dati non siano molto cambiati dal momento della pubblicazione, qualche mese fa.

Insomma, potremmo dire che Cyberpunk 2077 sia un caso studio sulle seconde possibilità, sulla capacità di una software house di mettersi al lavoro per riparare ad un errore che altrimenti sarebbe costato caro; ma sicuramente deve rimanere anche come monito per il resto del mercato videoludico, perché se ci è riuscita CD Projekt RED, non è detto che altre major riescano nella stessa opera titanica, o che la stessa CDPR ci riesca di nuovo. Speriamo che rimanga come monito anche per noi giocatori, che possiamo e, anzi, dobbiamo pretendere degli standard di qualità alti da software house così importanti.