Nintendo finisce in tribunale (di nuovo) | Stavolta a fargli causa è un ragazzino

Nintendo finisce in tribunale

Nintendo non è nuova alle cause in tribunale, ma stavolta il motivo della denuncia è alquanto particolare: mossa da un ragazzino.

Quando si parla di Nintendo ci vengono in mente molte cose, tra cui anche le cause in tribunale che ha dovuto affrontare l’azienda negli ultimi anni.
La casa di Kyoto ci ha abituati più di una volta a vederla protagonista di denunce e querele e proprio ultimamente ci è ricascata di nuovo.

Stavolta però non si tratta della solita causa contro gli hacker o contro chi emula i suoi giochi di proprietà, come nel recente caso di GitHub, ma di qualcosa di veramente particolare.
Il protagonista di questa vicenda è infatti un ragazzino minore non meglio identificato che ha denunciato Nintendo per istigazione al gioco d’azzardo.

Nintendo e gioco d'azzardo

Vi starete chiedendo cosa c’entra Nintendo col gioco d’azzardo, ma la risposta è più semplice di quanto crediate: le loot box.
Il sistema delle loot box presente ormai in tantissimi videogiochi ha sempre fatto discutere alla follia i critici videoludici e gli utenti e ancora oggi le persone si dividono tra chi è contrario e chi invece non lo vede come un aspetto negativo.

Il sistema “loot box” si può considerare gioco d’azzardo?

In un periodo dove vanno per la maggiore i cosiddetti “games as a service” molte aziende fanno soldi principalmente grazie ai contenuti aggiuntivi post lancio.
Questi contenuti di solito vengono introdotti tramite pass d’espansione a pagamento oppure tramite un sistema di loot box, ovvero un’estrazione casuale a pagamento.

Con le loot box il giocatore non sa mai il contenuto della “pescata” e quindi potrebbero volerci tentativi su tentativi prima di ottenere l’oggetto desiderato.
Dato che si tratta di un sistema a pagamento mediante valuta di gioco o reale, il sistema di loot box è stato spesso paragonato alle slot machine e quindi al gioco d’azzardo.

Loot box

Anche se il più delle volte le loot box contengono oggetti cosmetici e facoltativi, questo sistema è molto criticato perché arricchisce le aziende con un minimo sforzo puntando sulla fame di collezione e di scoperta dei giocatori.
Nintendo ha adottato questo sistema in uno dei suoi giochi e questo l’ha spedita direttamente di fronte alla corte di un tribunale.

Un ragazzino porta Nintendo in tribunale: ecco il motivo

Il sistema delle loot box, a livello legale, non è considerato gioco d’azzardo e dunque può essere usato tranquillamente anche da giocatori minorenni.
Allo stesso tempo però il sistema di loot box deve comunque seguire una serie di linee guida per non essere considerato “immorale”.

La causa è stata mossa da un ragazzino minorenne (che per adesso è anonimo) che ha speso 170 dollari su Mario Kart Tour, il titolo mobile dedicato alla serie di racing game dell’idraulico baffuto.
In particolare l’azione legale è stato mossa nei confronti di un sistema di loot box dalla ricompensa casuale che era presente sulla schermata iniziale.

Il sistema delle loot box tramite “Tubi” è quello più utilizzato su Mario Kart Tour perché permette di ottenere kart, personaggi, accessori e collezionabili in maniera casuale.
A quanto pare questo ragazzino ha utilizzato la carta di credito del padre per spendere ben 170 dollari in loot box casuali sul gioco.

La causa è stata mossa all’inizio del mese e Nintendo è stata accusata di manipolare le menti dei più piccoli che ovviamente non comprendono la pericolosità del gioco d’azzardo.
Per adesso non sappiamo se la causa è andata avanti, ma in ogni caso il sistema di loot box casuali è stato rimosso dal gioco per un più pulito negozio interno al gioco.