Truffa PS5: il proprietario di un e-commerce dovrà fare 4 anni di carcere

truffa per ps5 farà 4 anni di galera

Quella che doveva essere “una piccola truffa per raccogliere 2-3mila euro“, come dichiarato dall’accusato stesso in un’intervista ad Antenna Sud, si è trasformata in un giro d’affari da circa 800mila euro. Oggi, il verdetto del Tribunale di Brindisi parla chiaro: Christian Ciciriello, il proprietario del sito Euromediashop, è stato condannato a una pena di quattro anni, due mesi e venti giorni di reclusione, nonché a una multa di 3.960 euro e il risarcimento dei danni subiti dalle parti civili. È il primo punto fermo in una storia che dura da oltre due anni.

Dove tutto è iniziato

Natale 2020. PS5 è ancora un miraggio irraggiungibile e i potenziali acquirenti sembrano disposti a tutti per avere tra le mani l’agognata console, già vittima dell’opera dei bagarini e dunque introvabile se non a prezzi spropositati. Ore e ore di attesa per code virtuali, navigazione di ogni sito possibile e immaginabile per non lasciarsi sfuggire nessuna eventuale occasione. In questa frenesia, Euromediashop appare dunque come la famosa oasi nel deserto: non solo sembrano esserci PS5 in quantità ma sono persino scontate, con la versione lettore venduta a 419 euro e quella digitale a 349 euro. Troppo bello per essere vero, no?

I dubbi non tardano a sorgere ma, allo stesso modo, fioccano gli acquisti. Il passaparola in entrambi i casi è immediato: da un lato ci sono le avvertenze in merito a evitare qualunque acquisto sul sito, dall’altro il rivenditore stesso ha messo in atto una massiccia campagna di marketing che ha inevitabilmente catturato più di una persona nella rete. Nell’arco di pochi giorni, l’emittente televisiva Antenna Sud si è recata al capannone dove sarebbero state immagazzinate le console, salvo scoprire dalle parole del proprietario che era vuoto da anni.

A quel punto è questione di poco affinché il titolare di Euromediashop capitoli, dichiarando la truffa e promettendo di rimborsare gli oltre 800mila euro ricavati dalla vendita non solo di PS5, che comunque costituivano la maggioranza degli oltre mille ordini ricevuti, ma anche di altri prodotto tech. Christian Ciciriello contatta la redazione DDay dal numero WhatsApp attraverso il quale si ricevevano gli ordini, ammettendo di aver inizialmente spedito qualcosa ma non le PS5 e gli iPhone richiesti. Per quanto riguarda le recensioni, sono state comprate da un sito che le vende, assieme a like e follow, per accrescere falsamente la reputazione.

Ciciriello chiude il sito, non prima tuttavia di gettare in mare il proprio PC e svuotare i conti correnti a lui intestati, dichiarando poi di aver devoluto in beneficenza l’enorme cifra ottenuta da questa truffa. Si scusa infine con tutte le persone raggirate e, in un’intevista rilasciata sempre all’emittente Antenna Sud, spiega come è nata l’idea di una truffa purtroppo fruttuosa.

In breve, ha approfittato della fortissima domanda legata soprattutto a PS5 (ma anche ad altri prodotti di punta) per comprarsi un dominio e aprire il sito Euromediashop dopo aver visto come fare tramite un tutorial YouTube. Ha poi fatto stampare migliaia di volantini da distribuire nel Nord Italia: il tutto, continua a ribadire, per una truffa che sarebbe dovuta valere poche migliaia di euro.

Chiude l’intervista augurandosi che le persone ingannate possano riavere i loro soldi e dichiarandosi dispiaciuto per tutti i bambini che a Natale non troveranno la console sotto l’albero. Come possa avvenire la restituzione non è dato sapere, poiché dei soldi in questione non c’è più nemmeno l’ombra. A monte di tutta l’operazione, stando alle parole di Ciciriello, c’è il suo vizio per il gioco d’azzardo.

La sentenza del Tribunale di Brindisi

A distanza di oltre due anni arriva finalmente la sentenza del Tribunale di Brindisi, che condanna Ciciriello a una pena di quattro anni, due mesi e venti giorni di reclusione, nonché a una multa di 3.960 euro e il risarcimento dei danni subiti dalle parti civili.

Ora è arrivata la sentenza del Tribunale e siamo naturalmente soddisfatti, anche perché ultimamente erano arrivate indicazioni di segno opposto da parte di alcune Procure, con l’archiviazione di alcune truffe che ci hanno deluso e amareggiato. Il verdetto che arriva da Brindisi dà speranza ed infonde anche coraggio e forza.” ha dichiarato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, l’associazione impegnata nella tutela dei consumatori e che si è resa disponibile per assistere le persone truffate. “Di fronte alle frodi non bisogna arrendersi, ma combattere e con impegno e pazienza, come in questo caso, si può vincere.