Resident Evil 5

Recensione di Guybrush 89

Il R.E. della paura è tornato. Siete pronti a giocare con un nuovo incubo?

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Africa, anno 2009

…fa caldo… un caldo infernale… eppure questo viaggio non accenna a terminare…
La mia vettura è al limite… io sono al limite… ma del villaggio di Kijuju non vi è traccia…
Corro per queste strade polverose verso una meta che rimanda la mia mente a quel pensiero,  che da 10 anni, cerco di cancellare, ma purtroppo, senza riuscirci…
L’incubo di Raccoon City non è qualcosa che si può dimenticare facilmente… il terrore che mi ha lasciato dentro ha segnato per sempre la mia vita…
Mentre i miei pensieri volano per questa savana sconfinata, finalmente scorgo il villaggio all’orizzonte… ma nonostante questo, non mi sento sollevato, perché l’incubo di un nuovo contagio si fa sempre più vicino.
Scendo dalla jeep e mi guardo attorno. L’aria che si respira qui è di quelle pesanti, un aria che ti accorgi subito che puzza di morte… eppure… in questo luogo inospitale… qualcosa di buono c’e ancora e porgendomi la mano dice <<  Benvenuto in Africa Agente Redfield, sono Sheva… Sheva Alomar la sua nuova partner >>…Nella mia mente prende posto una sola immagine… la tomba di Jill… ma non è il momento di abbandonarsi ai ricordi, soprattutto se sono brutti come questo.
Gli stringo la mano e mi perdo nei suoi occhi << Chiamami Chris…>>…è così che la Capcom ci riporta a combattere orde di mangiatori di carne inferociti:
Resident Evil fa il suo balzo nella next-gen con il quinto capitolo della saga, che avrà luogo nel cuore della torrida Africa. Questa volta… non potrai dimenticare la paura…

L’epidemia Ha inizio:

Era il lontano 1996 quando il virus T venne diffuso sulle nostre console, generando un epidemia videoludica senza precedenti, che prese il nome di Resident Evil. Fu la Capcom a permettere il contagio, tra milioni di videogiocatori, di uno dei giochi che fu l’artefice del genere dei Survival Horror.
Ambientato in una villa tra le montagne di Raccoon City, il primo titolo della saga metteva il giocatore nei panni di Chris Redfield e della collega Jill Valentine, agenti della S.T.A.R.S  ( Special Tactics And Rescue Service ), inviati ad indagare sugli esperimenti condotti dalla Umbrella Corporation, e sulla misteriosa morte della squadra Bravo. Tra intrighi, complotti e terrore puro, i 2 inviati della S.T.A.R.S, dovranno vedersela con uno strano agente batteriologico, denominato Virus T, capace di trasformare le persone in morti viventi.
L’innovazione portata da RE era proprio il terrore psicologico e la violenza che non erano mai stati rappresentati così bene in un videogioco. Anche i filmati, vere e proprie scene a film, contribuiscono ad alimentare il fattore terrore insieme agli ambienti pre-renderizzati e ai personaggi, che non sono più un ammasso di pixel quadrettato, ma cominciano ad avere forme delineate e gradevoli da vedere, una vera innovazione per l’epoca.
Numerosi furono i remake come Resident Evil: Deadly Silence per Nintendo DS, nato per festeggiare il decimo anniversario del gioco, e gli spin-off come The Umbrella Chronicles per Nintendo Wii, che riassume fatti importanti della saga, tra cui, la caduta dell’impero farmaceutico della Umbrella Corporation.
A gennaio del 1998, la serie continuò a seminare terrore con Resident Evil 2 che era caratterizzato da 2 dischi, uno per affrontare l’avventura con Leon Scott Kennedy, e uno per affrontarla con Claire Redfield, sorella del già conosciuto Chris Redfield.
I 2 protagonisti si troveranno, in una Raccoon City invasa da ogni genere di mostri, lei a indagare sul fratello di cui non ha più notizie, e lui al suo primo giorno di lavoro come poliziotto.
Dopo essersi incontrati per la prima volta in un bar pieno di non morti, verranno subito divisi da un muro di fuoco, causato dall’esplosione di un auto cisterna. La fitta rete di misteri che sveleranno, incubo dopo incubo, porterà Leon sulle tracce di una donna dai tratti orientali, Ada Wong, e Claire ad aiutare una bambina, Sherry Birkin, che si scoprirà essere la figlia del creatore del Virus G, e perfezionatore del T Virus.
RE 2, fu poi distribuito più volte sul mercato, con nuove edizioni e spin-off. Ne è un esempio Resident Evil 2 : Dual shock version, che fu uno dei primi giochi a supportare la funzione di vibrazione da poco introdotta da Sony.
A consacrare infine la saga al successo planetario fu nel 1999, Resident Evil 3: Nemesis in cui, rivestendo ancora una volta i panni dell’agente S.T.A.R.S. , Jill Valentine , si dovrà scappare da Raccoon City, aiutati anche dal mercenario assoldato dall’umbrella Carlos Olivera. L’innovazione del gioco stà nel fatto che il mostro NEMESIS, macchina da guerra immortale, inseguirà la protagonista per tutta l’avventura.

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Nemesis non rendeva di certo la vita facile…

Nel 2005, la storia principale continua con il quarto capitolo, che introduce un nuovo tipo di contagio: le Plagas. Lord Osmund Saddler, aveva sfruttato i poteri delle Plagas per infettarsi e infettare gli abitanti del luogo creando la setta degli Illuminados. Questi parassiti agiscono propagandosi nel corpo dell’ospite fino a trasformarlo in un mostro, che non presenta più la stupidità e la lentezza dei precedenti zombi, ma è intelligente, veloce e capace di usare diverse armi. Le vicende questa volta si spostano in Europa, più precisamente in un piccolo villaggio spagnolo, dove Leon Scott Kennedy, vecchia conoscenza della saga, sarà incaricato di ritrovare la figlia del presidente, Ashley Graham, rapita dalla setta degli Illuminados.
Il fattore di innovazione è introdotto dalla possibilità di farsi aiutare da Ashley in alcune fasi di gioco, dove sarà fondamentale per il proseguimento dell’avventura.

La saga di Resident Evil creò un impero video ludico, come dimostrano i diversi Spin-Off,  la saga Outbreak  e la saga Survivor, che approfondiscono ed espandono la storia di un gioco che da sempre appassiona migliaia di fan. RE, quindi, diventò un vero e proprio fenomeno di culto che oltre ai titoli video ludici della saga, ispirò anche una Trilogia di film, nei quali Milla Jovovich veste i panni dell’agente S.T.A.R.S, Jill Valentine.
Ma la saga non si fermò a questo e contagiò, pian piano, anche diversi altri settori di merchandising tra cui: una serie di libri che svelano i retroscena dell’organizzazione farmaceutica Umbrella, 2 serie a fumetti composte la prima da 5 numeri e la seconda da 4 con il sottotitolo Fuoco e Ghiaccio, action figures a non finire, un cartone animato chiamato  Biohazard 4D-Executer e ultimamente RE: Degeneration, film in computer grafica, che narra i fatti accaduti a Leon dopo RE 4.
Dopo aver “contagiato” ogni genere di consolle Resident Evil si prepara, con il suo quinto capitolo,  ad “infettare” anche quelle di nuova generazione

Storia di un nuovo incubo:

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Non lasciatevi ingannare…..oltre a essere mooolto sexy è anche mooolto letale.

Resident Evil 5 avrà, come scenario, i paesaggi torridi e impervi dell’Africa. Miniere, paludi e baraccopoli, saranno solo alcuni dei terreni di gioco in cui uno oscuro incubo vedrà la luce. Il titolo si apre con un personaggio incappucciato che somministra una plagas, ad uno stadio evoluto, nella bocca di un abitante del luogo, lasciandolo poi agonizzante al suolo.
Nel mentre, Chris Redfield, vecchia conoscenza della saga ( ancora più grosso e pompato dei precedenti capitoli ), viene inviato dalla BSAA al villaggio di Kijuju dove , insieme alla sua nuova partner, Sheva Alomar , affascinante ragazza di origine africana con la pelle d’ebano e gli occhi scuri, dovrà indagare su un nuovo tipo di contagio che ha cominciato a propagarsi in quella zona.
I 2 agenti, dopo essersi riforniti di armi, capiscono di non essere visti di buon occhio dagli abitanti del luogo, che sembrano presentare diversi segni del contagio da plagas,.
Nel corso dell’avventura, la fiducia verso il partner sarà uno degli elementi fondamentali per riuscire a venire fuori dalle situazioni pericolose.
Il legame tra i protagonisti si approfondirà, rivelando le motivazioni che li portano a combattere il bioterrorismo.
I nuovi contagi, infatti, sembrano essere causati, da una nota società farmaceutica, la Umbrella, causa degli incubi di Chris e della morte dei genitori di Sheva, che non è del tutto estinta ma continua a operare in gran segreto in alcune zone dell’Africa.
Apprenderemo anche della prematura morte dell’eroina Jill Valentine per mano di Albert Wesker e anche della possibilità che non sia del tutto morta ma…
Una fitta rete di intrighi e complotti ci guideranno in un’avventura in cui i colpi di scena la fanno da padrone: torneranno personaggi storici della saga ( preparatevi a vederne delle belle), nemici e un nuovo tipo di plagas che rende gli avversari più forti, mostruosi ma soprattutto estremamente intelligenti.
La trama del gioco si snoda su 6 capitoli, diviso ognuno in 3 parti, che promettono una serie di rivelazioni su diversi retroscena,di una saga che non ha mai smesso di appassionare e che renderà avvincente ogni passaggio del gioco.

L’orrore si fa bello:

Il titolo è caratterizzato da una delle migliori grafiche sulle console di nuova generazione!
A partire dalla rifrazione della luce solare, sui modelli poligonali dei personaggi e le texture degli ambienti. Gli sviluppatori sono riusciti a creare un atmosfera, in cui il giocatore si sente immerso in quel caldo afoso, tipico dell’Africa e dove la luce riesce a infiltrarsi nei più piccoli anfratti delle baracche, regalando un mix di luci ed ombre che rendono lo shader realistico e coinvolgente in tutte le situazioni.
Il dettaglio grafico dei personaggi è curato in modo tale da rendere ogni movimento del viso espressivo e fluido.
Le animazioni, sia durante il combattimento che durante i filmati risultano scorrevoli e coinvolgenti. Muoversi attraverso gli eccellenti modelli poligonali, delle strutture riprodotte, dona un senso di libertà, in cui trovare nascondigli o molteplici vie di fuga.
Anche i nemici sono stati implementati con una migliore renderizzazione delle texture, ne è un esempio il boss formato da un’ammasso di sanguisughe che dà un senso di viscido e lucentezza, mentre scivola da un muro all’altro, senza perdere fluidità nei movimenti.

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Chissà se è al gusto di liquirizia?…

L’esperienza grafica di Resident Evil 5 è veramente “terrificante”, l’ottimo lavoro degli sviluppatori ha saputo sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove console, creando una grafica eccelsa dove ogni elemento è curato nei minimi particolari.

Affrontando la paura:

Resident Evil è sempre stato un titolo che, sin dalla sua genesi, ci ha abituato a cambiamenti, che pur rinnovando il gioco lasciavano immutato il genere.
Con gli ultimi 2 capitoli della saga, però, gli sviluppatori hanno deciso di abbandonare il Survival Horror per un genere più adrenalinico come l’Action Adventure. Infatti, in RE5, la svolta presa da RE4 è stata ampliata e portata avanti, abbandonando definitivamente elementi storici della saga, come gli zombi e il T-Virus, per questo nuovo tipo di contagio portato dalle Plagas.
Il risultato, è un gioco che non ha più l’obbiettivo di incutere terrore nel giocatore ma di proiettarlo verso un avventura a 360 gradi, nella quale il terrore non è più il pilastro portante del titolo, ma solo una delle tante caratteristiche che lo compongono.
Il cambiamento così radicale del più grande punto di forza della saga potrebbe, da un lato, allontanare i puristi del genere, ma dall’altro, avvicinare tutti i giocatori che da sempre avrebbero voluto provare questo titolo ma che non avevano mai trovato un punto d’approccio con esso.
Il gameplay di RE5, pur non introducendo molte innovazioni tecniche ed essendo abbastanza lineare, sa rendere l’avventura adrenalinica anche a 2 giocatori.
L’elemento in assoluto più innovativo del titolo è infatti la partner di Chris, Sheva Alomar, che non si limiterà a seguire il protagonista prendendo ordini, come faceva  Ashley in RE4, ma sarà del tutto autonoma e autosufficiente, capace di saper gestire munizioni e medikit in qualsiasi situazione.
Questa fenomenale compagna sarà presente per tutta l’avventura, e non si limiterà ad essere solamente una “spalla”, ma diventerà fondamentale sia per Chris, che per il gioco.
Essendo molto più agile del protagonista,  in ambito di salti, sarà in grado di raggiungere zone altrimenti inaccessibili e combattere al pari di Chris. In conclusione, la vostra compagna, non sarà la classica “principessa palla al piede” da salvare, ma un vero è proprio aiuto fondamentale durante tutta l’avventura.
L’idea di poter affrontare l’intero gioco con un altro personaggio, ha spinto gli sviluppatori ad inserire nel titolo la modalità multiplayer, sia offline che online: con la semplice pressione del tasto START su un secondo controller, vi sarà la possibilità, in qualsiasi momento del gioco, di affiancare il partner nel corso dell’avventura. La morte del proprio compagno sia in singolo, che in multiplayer, porterà al game over.
Oltre all’ottima AI della protagonista, è stata implementata anche quella dei nemici: resi più agili e fluidi hanno la capacità di coalizzarsi, nascondersi, escogitare trappole, chiamare soccorso, fino a diventare delle vere e proprie macchine assassine, capaci di pensare e agire a seconda delle conseguenze. Vi saranno inoltre Boss e Mini-Boss che richiederanno, per il loro abbattimento, non solo munizioni su munizioni ma diverse strategie.
I protagonisti, dopo aver stordito un nemico ( il più delle volte sparandogli in testa ), potranno avvicinarsi ad esso per colpirlo violentemente a mani nude tramite la pressione del tasto azione: Chris avrà a disposizione una serie di attacchi tra cui un Dritto veramente fenomenale, che colpirà l’avversario con un pugno, stendendolo al tappeto.

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Ehi…dove ho messo i miei steroidi?

 Sheva, invece, colpirà i nemici con una serie di colpi con gli arti inferiori, tra cui il Calcio Rotante.
Per tutta l’avventura, la nuova coppia di eroi, potrà fare affidamento su un coltellaccio, disponibile dall’inizio del gioco insieme alla pistola, e su un vasto arsenale di armi che sarà possibile ampliare nel negozio alla fine di ogni missione. Grazie infatti all’oro e agli oggetti preziosi, raccolti durante l’avventura, potrete potenziare i parametri delle armi possedute ( Potenza, Velocità di Ricarica, Capacità, Abilità Speciale ), comprarne di nuove ( fucili di precisione, mitragliatori, lancia granate, bazooka e tante altre), acquisire oggetti sia per la cura del personaggio, come i medikit, sia per la difesa, come il giubbotto antiproiettile.
Oltre al negozio, ogni fine capitolo, verremo premiati con dei punti, utilizzabili negli extra, che ci verranno assegnati a seconda delle prestazioni nel capitolo, una sorta di votazione sui fattori di precisione, tempo, morti ecc, simile a quello già visto nei diversi Devil May Cry.
Grave pecca del gioco, per quanto riguardo l’armamentario, è il fattore ricarica e mira: il personaggio, durante la ricarica dell’arma, risulta totalmente scoperto e indifeso a qualsiasi tipo di attacco perché non vi è alcuna possibilità di movimento. Diverse volte vi capiterà di vedere il vostro personaggio che, dopo una scarica di pallottole, si ferma a ricaricare nel bel mezzo di un attacco nemico finendo inevitabilmente per essere colpito. Per quanto riguarda il puntamento risulta molto scomodo doversi fermare per sparare. Questa pecca, viene in parte compensata dalla vostra partner, e dal fattore di potenziamento della velocità di ricarica dell’arma. Vi è anche la possibilità di guidare alcuni mezzi tra cui un Hovercraft, e di sparare con le torrette a bordo di navi jeep ecc..
Il gioco non ha tempi di caricamento eccessivi ma frequenti, che a volte risultano spezzare l’azione.
Avendo uno dei motori grafici migliori, visti sulle consolle next-gen, richiede quasi 5 gb di installazione, obbligatoria, su hard disk. Il proseguo dell’avventura è molto lineare, con frequenti scontri e delle sequenze in Quick Time Action , dove basterà premerà la solita sequenza di tasti durante il filmato per sopravvivere.
Pur essendo un nuovo capitolo della serie, gli spunti presi da RE4 sono, purtroppo, evidenti e frequenti, innovando veramente poco.
Oltre alle modalità di gioco della storia principale ( amatore, normale, veterano e professionale ), vi saranno diversi extra sbloccabili tra cui i costumi alternativi per entrambi i protagonisti, munizioni infinite, delle statuine acquistabili grazie ai punti ottenuti a fine capitolo e la modalità Mercenaries, già vista in RE4, nella quale si affronteranno sessioni alternative nelle quali si dovranno raggiungere determinati obbiettivi.
La colonna sonora, composta da ben 82 brani, cantati e non, sa accompagnare bene il ritmo adrenalinico del gioco e creare suspance,  in modo da immergere il giocatore nell’atmosfera che il gioco ha da offrire.

Contagio online e special editon:

La Capcom ha permesso alle plagas di diffondersi online, arrivando a contagiare persino la rete.
In RE5, avremo la possibilità di affrontare la storia del gioco in cooperativa online.
Creando una partita faremo la parte dell’host ed impersoneremo Chris, partecipando ad una partita invece, giocheremo nell’host di qualcun altro ed impersoneremo Sheva. Gli oggetti raccolti andranno ad incrementare l’arsenale offline di ogni giocatore. Il gioco in rete scorre fluido con un lieve tempo aggiuntivo nei caricamenti.
Sono stati confermati da capcom, dei contenuti scaricabili del gioco che arriveranno nelle prossime settimane e introdurranno le modalità co-op Slayer’s rule, una sorta di mercenaries online dove bisognerà affrontare orde di nemici in determinate condizioni, e Survivor’s rule, una sorta di DeathMatch tra i vari giocatori online. Inoltre queste modalità potranno sfidarsi fino a 4 persone in tutti contro tutti o in squadre.
Immancabili, per gli appassionati, i 51 trofei che aumenteranno il fattore longevità.
Il gioco è disponibile anche in special edition con cofanetto laminato e un dvd ricco di contenuti speciali tra cui: art work, making of, e alcune colonne sonore.

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A 10 euro in più della versione normale!

Resident Evil 5 Report:

Musiche: 78 – Coinvolgenti e adrenaliniche ma niente di speciale.
Grafica: 98 – Una tra le migliori di tutti i giochi di nuova generazione.
Giocabilità: 88 – Ottima ma poco innovativa. Molte idee riprese da RE4.
Longevità: 76 – Il più corto della saga, nemmeno 8 ore di storia principale. Alto fattore rigiocabilità dovuto agli extra e ai contenuti speciali.

Voto Finale: 89/100  – Il nuovo Resident Evil, passa dal genere Survival Horror all’Action Adventure Splatter, con atmosfere che sanno immergere il giocatore e appassionarlo fino all’ultimo colpo di scena. Anche se la paura ha abbandonato il suo ruolo di pilastro centrale, resta comunque uno degli elementi fondamentali di una saga che, da sempre, appassiona giocatori di tutto il mondo. Il radicale cambio di genere che Capcom stà apportando alla serie lascerà spiazzati diversi fan, che non apprezzeranno molto la nuova strada intrapresa dagli sviluppatori, e che chiederanno a gran voce il ritorno dei morti viventi. Dall’altro lato, questo orientamento in stile action adventure, piacerà ad una nuova schiera di fan che finalmente trova in RE5 un approccio ottimo per avvicinarsi alla serie. E’ un gioco consigliato ad entrambe le tipologie di giocatori, sia fan che novizi, ricordando che la residenza del diavolo, pur cambiando genere, resta sempre la residenza del diavolo.