Mario Party 10 – Recensione

Recensione a cura di Giulia Ambrosini

Mentre la concorrenza continua a proporre titoli fortemente incentrati sulla componente multigiocatore online, la nostalgica ma sempre lungimirante Nintendo è pronta ad offrire ai possessori di Wii U un nuovo scoppiettante capitolo per la celebre saga di Mario Party, che tra alti e bassi è riuscita a conquistarsi un posto d’onore tra i party game più amati di sempre, pur rimanendo saldamente ancorata al gioco offline. La dodicesima iterazione del brand raggiunge la doppia cifra e si fa portavoce di alcune interessanti novità sfruttando al massimo le features di questa particolare console fissa.


GLI AMIIBO INVADONO MARIO PARTY 10
Nintendo Wii U è sinonimo di integrazione di due componenti: la console fissa, ossia l’hardware vero e proprio e il Gamepad, le cui funzionalità legate al touch screen o come schermo secondario sono state sfruttare in modo più o meno originale dai recenti titoli usciti. Innegabile è anche l’importanza che gli Amiibo hanno assunto recentemente grazie al loro successo di vendita, perciò l’obiettivo di Nintendo non poteva che essere quello di sfruttare al massimo queste features in Mario Party 10. Il gioco mette a disposizione tre tipologie di sfida: Amiibo Party, Bowser Party e la più classica ossia Mario Party. La prima rappresenta una sorta di sperimentazione basata sull’impiego fisico degli Amiibo, utilizzabili purtroppo solo in questa sessione di gioco. Posizionando la statuina del personaggio in proprio possesso si attiverà infatti un tabellone specifico, nel quale ci si potrà muovere, sempre secondo le regole del lancio dei dadi, per affrontare diversi minigiochi. Il Gamepad diventa quindi una specie di piattaforma fisica per un gioco di società fino ad un massimo di quattro giocatori, che a turno utilizzando il Wii Mote potranno fare la loro mossa. Nintendo ha implementato alcuni bonus aggiuntivi di importanza secondaria per i personaggi che non appartengono all’universo di Mario Party, mentre è assicurata una massima compatibilità di tutte le edizioni finora rilasciate. La modalità Amiibo Party si è rivelata divertente soprattutto per la possibilità di interagire fisicamente con degli oggetti di gioco, ma è una modalità che potrà essere ampliata e arricchita in futuro.


UNA VALANGA DI SFIDE PER TUTTI I GUSTI
La modalità Mario Party è quella meno innovativa dal punto di vista delle meccaniche ma più ricca di contenuti. Viene messo a disposizione del giocatore un elevato numero di minigiochi (più di 60) che utilizzano efficacemente le funzionalità del Gamepad con la possibilità di improntare la sfida secondo diverse configurazioni (2 VS 2, tutti contro tutti e uno contro tre), mentre i tabelloni sono ancora una volta improntati sull’utilizzo dei dadi per proseguire nel tentativo di raggiungere la stella, mentre il drago cacciatore cercherà di raggiungere i giocatori per sfidarli con diversi giochi e far perdere loro i cuori. L’obiettivo è infatti quello di resistere, accumulare punti e cercare di non esaurire tutti i cuori per non perdere la partita. Vengono aggiunti nuovi scenari che presentano un level design di primordine con una nuova variabile interessante legata alla presenza di Bowser in una gabbia. L’acerrimo nemico di Mario sarà trattenuto grazie a sei lucchetti; a seconda del risultato ottenuto con i dadi verrà sbloccato quello corrispondente. Qui la fortuna gioca un ruolo forse un po’ troppo di peso nell’economia di gioco, poiché solo alla terza fase del tabellone il pericolo verrà scampato. Una nota positiva va all’impegno dimostrato da Nintendo nel cercare di rendere appetibile il gioco anche in modalità single player, che a differenza della precedente iterazione per portatile si rivela più articolata ed interessante. Mario Party 10 tuttavia, così come gli altri titoli della saga, perde rapidamente appeal se giocato in solitaria ed è destinato inevitabilmente ad essere rispolverato soprattutto nelle serate tra amici. In compagnia infatti, il brand sembra non subire la minima influenza del passare degli anni e dimostra ancora un fortissimo carattere e la capacità di intrattenere e divertire per moltissime ore.


ANCHE BOWSER DIVENTA PROTAGONISTA
Passiamo infine ad un’altra modalità inedita di questo Mario Party, ossia Bowser Party. Quest’ultima reintroduce la dinamica degli scontri asimmetrici testata ai tempi del GameCube con quattro giocatori contro uno, Bowser appunto, che impersonato da un quinto giocatore munito di Gamepad potrà dilettarsi a mettere i bastoni fra le ruote ai propri avversari cercando di vincere la partita. La possibilità di coinvolgere un ulteriore giocatori è particolarmente interessante e aggiunge una variabile in più ai classici tabelloni. In Mario Party 10, come di consueto, troviamo anche una valanga di bonus aggiuntivi come le personalizzazioni per i personaggi (ad esempio le basi per gli Amiibo virtuali), mentre nella Sala Toad potremo acquistare personaggi secondari, musiche e veicoli oltre a sfondi particolari e foto dei modellini dei personaggi. Abbiamo poi lo Studio Fotografico dove possiamo scattare delle foto ai nostri personaggi preferiti da condividere sul Miiverse.


CONCLUSIONE
Artisticamente l’ultima produzione di Nintendo si attesta su ottimi livelli, senza compiere ulteriori passi ma mantenendo sempre un grandissima cura nella gestione di musiche, colori ed elementi ambientali. Permane invece purtroppo un po’ di lentezza nei caricamenti. Mario Party 10 ha il fascino di un gioco di società ricchissimo di attività da svolgere, capace di stupire puntualmente e di divertire con semplicità e stile. Gli amanti del genere non se lo lasceranno sfuggire, e potranno rispolverare la collezione di Amiibo per scoprire le novità e i bonus della modalità Amiibo Party.