Far Cry 4: La Valle degli Yeti – Recensione

Articolo a cura di Giulia Ambrosini

Ubisoft ci riporta in Kyrat con la seconda espansione: “La valle degli Yeti”, dedicata a Far Cry 4, l’acclamato sparatutto che ci ha tenuti impegnati con un’avvincente campagna principale e con un contenuto aggiuntivo meno interessante chiamato Fuga da Durgesh. Il nostro ritorno nei panni di Ajay Ghale questa volta ci ha lasciato maggiori soddisfazioni aggiungendo valore all’esperienza di gioco complessiva.


ARIA FRIZZANTE
La nostra nuova avventura si svolge tra le rocce innevate e le grotte ghiacciate dei monti dell’Himalaya, dove una leggenda sostiene si nasconda una creatura tanto spaventosa quanto avvolta dal mistero, ossia lo Yeti. Ajay Ghale si trova a sorvolare l’aspra catena montuosa con un piccolo elicottero guidato da un alleato. Pochi istanti e qualcosa sembra non andare nel verso giusto e l’elicottero precipita schiantandosi al suolo. Ajay rimane ferito nell’incidente ma ha ancora la forza di proseguire sulle proprie gambe, del pilota invece non sembra esservi traccia. Rimaniamo quindi soli, equipaggiati unicamente con un coltello da lancio e disorientati in questo panorama dove la neve e il vento regnano ovunque. Avanziamo con cautela facendo attenzione sin dai primi momenti ad alcuni animali feroci come le linci e gli orsi, mentre recuperiamo tutto ciò che ci serve per sopravvivere in questo luogo ostile. La Valle degli Yeti si caratterizza per meccaniche già osservate nella campagna principale, soprattutto per quanto riguarda le fasi di caccia, le uccisioni stealth e in generale gli scontri con i nemici. In esso tuttavia è presente un obiettivo principale da conquistare e difendere, un avamposto che diventa la nostra base principale da cui partire per esplorare la mappa di gioco e che sarà nostro compito potenziare per resistere a particolari ondate di nemici che desiderano riprenderselo.


SOPRAVVIVENZA E LOTTA
Le diverse missioni che ci accompagnano in questo contenuto aggiuntivo si caratterizzano quindi per dinamiche da tower defense, dove tuttavia sta a noi decretare quando saremo pronti per affrontare le sfide di resistenza. Potremo quindi scegliere di prolungare la fase di esplorazione diurna per accrescere le nostre abilità e recuperare le armi più potenti messe a disposizione, e solo successivamente scegliere di accettare la missione notturna legata alla difesa dell’avamposto. In questo senso la difficoltà generale della campagna, se affrontata in questa particolare ottica, non risulta particolarmente elevata, mentre la curva di apprendimento è inevitabilmente bassa a causa di meccaniche già ampiamente esplorate, che i giocatori più esperti ormai padroneggiano senza problemi. Per ovviare a queste problematiche gli sviluppatori hanno intensificato di volta in volta ogni ondata per innalzare il livello di sfida, tuttavia la ripetizione di queste operazioni di difesa potrebbe anche risultare pesante. La presenza degli Yeti sul territorio di caccia, assieme ad altre specie animali, aggiunge una variabile in più da tenere in considerazione soprattutto durante gli scontri con i nemici umani, ma le leggendarie creature pelose non stravolgono particolarmente il gameplay, aggiungendo solo un breve QTE per ucciderle dopo averle indebolite.


UNA NUOVA MAPPA DA ESPLORARE
Più interessante invece è l’ambientazione inedita proposta per il DLC, caratterizzata da scenari molto differenti da quelli a cui eravamo abituati. La mappa di gioco si estende per circa un quarto di quella originale e potrà essere esplorata muovendosi a piedi, oppure utilizzando diversi mezzi come la tuta alare (utilissima considerato lo sviluppo verticale dell’ambiente) e la motoslitta che può essere usava anche sui percorsi dei fiumi ghiacciati. La campagna ha una struttura piuttosto lineare, accompagnata da una storyline indipendente che la rende godibile anche per chi non ha spolpato a fondo il titolo. Il DLC è presentato nel menù separatamente e può essere giocato in single player o in cooperativa (anche in questo caso il giocatore secondario vestirà i panni di Hurk) e ha una durata complessiva di circa 6 ore.


CONCLUSIONE
La Valle degli Yeti offre al giocatore una campagna inedita caratterizzata da pochi colpi di scena ma narrata in modo efficace e sostenuta da un buon numero di missioni e attività secondarie che arricchiscono notevolmente il titolo. La nuova ambientazione è assolutamente suggestiva e rende l’esplorazione interessante. Apprezziamo la volontà degli sviluppatori di introdurre meccaniche differenti legate alla difesa, ma sarebbe stato utile modificare l’IA dei nemici per adattarla a questa tipologia di gioco. Consigliamo l’acquisto del DLC a chi desidera tornare in azione nel mondo di Far Cry 4, poiché a fronte del prezzo di vendita di 15 euro offre una buona quantità di contenuti.