Articolo a cura di Gianluca “DottorKillex”Arena
Bentornati agli appassionati lettori di Backlog, rubrica tesa a ricordare ad ogni giocatore che, per un gioco entusiasmante in uscita, ce ne sono due (se non tre) che ci si è persi per strada, per un’accoglienza fredda da parte della critica, preconcetti personali o, semplicemente, mancanza di tempo.
Il tempo sa essere gentiluomo, però, e non è mai troppo tardi per recuperare, spesso con costi minimi, i più meritevoli tra i giochi che abbiamo lasciato indietro: una volta a settimana, allora, analizzeremo titoli dimenticati troppo in fretta, che invece meritano di intrattenerci per qualche ora.
Stavolta andremo a scoprire una piccola perla persa tra i meandri dello shop digitale di Nintendo 3DS, che porta il nome di Code of Princess.
Nei panni di Solange
Portato in Europa da Atlus, purtroppo solamente in formato digitale (ma l’alternativa sarebbe stata non giocarlo), Code of Princess è un hack’n’slash con sfumature da gioco di ruolo, rigorosamente bidimensionale, che, forte dell’ottimo successo di pubblico fatto registrare in Giappone, è arrivato da noi durante i primi mesi del 2013, in esclusiva per la console stereoscopica di Nintendo.
Il titolo è molto più che un omaggio ad un titolo che ha fatto la storia del genere, quel Guardian Heroes che vi consiglio di recuperare assolutamente in una delle sue incarnazioni: molti membri del team Agatsuma, responsabile dello sviluppo, provengono da Treasure, la software house responsabile del suddetto titolo, e il risultato si vede: pur senza raggiungere i fasti del suo predecessore spirituale, Code of Princess si rivela un gioco divertente, perfetto per la fruizione portatile e degno rappresentante di una tipologia di giochi (purtroppo) in estinzione.
Il titolo vi metterà nei panni di Solange, che, a dispetto del nome, non è il figuro malvestito che frequenta le reti televisive italiane ma una procace principessa, erede di una nobile casata ingiustamente accusata di aver fomentato una guerra in un paese già scosso da forti tensioni interne.
I responsabili sono ben altri, e tramano nell’ombra: con l’aiuto di un cast di personaggi bizzarri quanto riusciti e una spada enorme (tanto che ci si chiede come la donzella riesca anche solo a brandirla), dovremo attraversare le regioni del mondo fino a giungere allo scontro finale.
A fronte di questo banale incipit narrativo, il lavoro di Agatsuma può contare su una caratterizzazione dei personaggi eccellente, che vi spingerà a seguirne tutti i dialoghi, peraltro brillantemente doppiati in inglese:un umorismo sottile e spesso sopra le righe pervade l’intera produzione, premiando il giocatore con siparietti gustosissimi dopo una battaglia particolarmente impegnativa.
In un titolo dalle dimensioni limitate e giunto solamente in digitale sul mercato europeo non mi sarei aspettato una tale cura per la rappresentazione dei personaggi, e quindi sono rimasto piacevolmente colpito, come anche dal prezzo, normalmente inferiore ai trenta euro ma con la concreta possibilità di approfittare delle offerte periodiche su eShop, con il titolo che finora è stato scontato già due volte in poco meno di due anni.
Botte da orbi!
Quando si passa dalle talking heads all’azione, poi, Code of Princess sa offrire il meglio di sé, con un sistema di combattimento dalle basi estremamente semplici ma che non lesina tecnicismi e mosse speciali di vario tipo: il nostro alter ego può spostarsi su tre piani paralleli in profondità, così da variare il gameplay e fornire l’illusione della tridimensionalità ad un titolo esclusivamente in due dimensioni, e, tramite semplici combinazioni di tasti, si può prodigare in combo decisamente efficaci ai danni dei nemici, che arriveranno a frotte da entrambi i lati dello schermo.
Il titolo più recente che ha ripreso parte di queste meccaniche è Dragon’s Crown di Vanillaware (pubblicato anch’esso da Atlus), ma le dinamiche di gioco del pacchetto proposto da Agatsuma sono più semplici da digerire, in concerto con la natura portatile della console ospite: un tasto frontale delegato ad un attacco debole ma rapido nell’esecuzione, uno ad un attacco forte ma lento e la possibilità, al riempimento di una barra a lato dello schermo, di godere di un periodo di limitata possanza extra, che raddoppia i danni inflitti e dimezza quelli subiti.
Le basi sono davvero tutte qua, come negli arcade a scorrimento che spopolavano nelle sale giochi un quarto di secolo fa: la formula, che potrebbe risultare indigesta su console casalinga per la sua estrema linearità, riesce invece a regalare sessioni di adrenalina pura in ambito portatile, con livelli dal tempo di completamento medio di circa quindici minuti che non lasciano spazio a stucchevoli ripetizioni.
Cionondimeno, il problema più grave di Code of Princess sta forse proprio nella sua mancanza di varietà, visto che anche le decine di missioni secondarie che sbloccheremo con il prosieguo dell’avventura si ripeteranno tutte uguali a loro stesse, con il fine ultimo di riempire di botte orde di nemici.
Questi ultimi, ad eccezione dei boss, non godono peraltro di pattern d’attacco particolarmente elaborati, ma riusciranno comunque a mettere in difficoltà il giocatore grazie alla soverchiante superiorità numerica e al fatto che spesso sbucheranno alle spalle del nostro alter ego a schermo, complicando notevolmente i piani e le strategie.
La possibilità di salire di livello, distribuendo i punti acquisiti e comprando equipaggiamento sempre migliore dona un pizzico di spessore all’esperienza di gioco, dando un senso anche al backtracking (comunque limitato) e a molte delle quest opzionali, senza contare la rigiocabilità garantita dalla presenza di quattro diversi personaggi interpretabili, ognuno con il proprio set esclusivo di mosse.
La semplicità e l’immediatezza sono sicuramente i punti di forza della produzione, ma, per i giocatori abituati a mosse impossibili da memorizzare e schivate all’ultimo secondo, potrebbero divenire invece i due limiti più stringenti: al di fuori dei gusti personali, comunque, in metropolitana o durante una tratta in treno Code of Princess funziona egregiamente.
Prezzo e reperibilità
Come anticipato, l’unico modo per mettere le mani su Code of Princess è affidarsi allo shop digitale di 3DS, visto che, a differenza della precedente console a due schermi, Nintendo ha deciso per il region locking, impedendoci di importare la versione uscita negli Stati Uniti, che comprende anche la strabordante colonna sonora del gioco.
Il risvolto positivo è da ricercarsi nella continua disponibilità del titolo e nel fatto che, sull’onda di quanto accade su Steam o su PlaystationNetwork, i frequenti sconti del negozio virtuale di Nintendo potrebbero far risparmiare qualche euro ai più pazienti tra i nostri lettori.
Se invece disponeste di una console americana, potreste trovare online la versione retail di cui sopra, e, spendendo una piccola fortuna in spese di spedizione, guadagnarvi la personale invidia del sottoscritto.
Commento finale
Per la sua natura immediata, viscerale, orgogliosamente arcade, Code of Princess è potenzialmente adatto a tutti coloro che amano titoli senza fronzoli, che scommettono tutto su un gameplay ipnotico ed adrenalinico, ma inevitabilmente ripetitivo:la generale mancanza di profondità è compensata da dinamiche efficaci, perfette per una fruizione rapida, che restituisca soddisfazioni anche solo in quindici minuti.
Un omaggio all’epoca d’oro degli arcade in due dimensioni, come se ne vedono sempre meno.