Lords of the Fallen – Recensione

Articolo a cura di Giulia Ambrosini

Lords of the Fallen, interessante progetto sviluppato da City Interactive, diventata CI Games e la software house tedesca Deck 13 Interactive ha finalmente svelato la sua natura, i punti di incontro con la celebre saga dei Souls e le altre ispirazioni artistico-tecniche su cui è basato. Il progetto si è dimostrato fin da subito degno di nota, sia per la presenza nel team di Tomasz Gop, noto per aver lavorato su un altro RPG di grandissimo successo ossia The Witcher 2, sia per il grande riscontro del pubblico nei confronti del genere che sta vivendo una vera e propria rinascita. Lords of the Fallen segue infatti la filosofia che ha determinato il successo dei titoli di From Software, riportando il focus sulla struttura e la complessità del gameplay piuttosto che sulla narrazione in contesti Open World a tema fantasy. Resta comunque un’impresa ardua riuscire ad eguagliare quanto fatto con Dark Souls, pur con delle variazioni sul tema.


UN GUERRIERO DI NOME HARKYN
Lords of the Fallen, a differenza di quanto gli sviluppatori hanno annunciato, vede molti punti di incontro con l’opera di Miyazaki ma cerca di porre immediatamente le distanze sul piano narrativo proponendo una storia legata ad un personaggio con un volto ed un nome ben identificabili. Il protagonista è infatti Harkyn, un guerriero reietto con il volto segnato da numerose rune a rappresentare i peccati commessi in passato. Al protagonista viene data una seconda chance e viene liberato dalla sua prigionia per riscattare se stesso combattendo i Roghan che stanno invadendo l’ultimo bastione di difesa degli umani. L’esercito nemico è capeggiato da temibili lord corazzati che sarà nostro compito eliminare uno dopo l’altro. La fisionomia del protagonista resta invariata nonostante la scelta di una fra le tre seguenti classi: Guerriero (il classico soldato super corazzato, pesante ma inarrestabile), il Chierico e infine il Ladro, ossia la classe più “leggera” che baserà il proprio combattimento sulla schivata per aggirare i nemici e colpirli alle spalle con ripetute combo. Ciò che cambia quindi è essenzialmente l’equipaggiamento del personaggio e il set di animazioni. La scelta ci sembra coerente con la volontà di identificare il protagonista. La creazione del personaggio prevede anche la selezione di uno fra i tre profili di abilità disponibili: Rissa (incentrato sull’attacco), Inganno (basato su tecniche evasive e strategiche) e infine Conforto (incentrato sul recupero dell’energia e la difesa). I tre profili prevedono un’abilità in comune, chiamata Preghiera che dà la possibilità al protagonista di creare un ologramma identico a se stesso per ingannare momentaneamente i nemici e al contempo recuperare l’energia.


DARK SOULS MAESTRO DI COMBATTIMENTO
Come in un qualsiasi gioco di ruolo ad ogni uccisione corrisponde un accumulo dei punti esperienza, tuttavia quando veniamo uccisi (cosa che accade sovente) la nostra esperienza rimarrà nel punto del decesso, e starà a noi scegliere se recuperarla interamente recandoci sul posto per far salire più in fretta il nostro personaggio, oppure se assorbire l’energia gradualmente per utilizzarla nello scontro con gli altri nemici nell’area. Si tratta di una variazione interessante sul tema, che accostata alla componente esplorativa che come sempre costituisce un rischio per il giocatore, contribuisce ad arricchire l’esperienza. Lords of the Fallen era inizialmente nato con una struttura divisa in atti e la scelta di trasformarlo in un Open World ha richiesto alcune introduzioni che lo differenziassero in maniera interessante. Se dal punto di vista delle abilità la crescita del personaggio appare piuttosto limitata rispetto ai compagni di genere, la scelta dell’arsenale si è rivelata soddisfacente, proponendo undici tipologie differenti di armi tra pugnali, asce, spade ecc. La narrazione è sicuramente un aspetto interessante del titolo, che riesce a supportare l’esperienza di gioco pur non costituendo l’elemento cardine. A differenza di The Witcher infatti l’attenzione del giocatore viene subito concentrata sul combat system piuttosto che sulle vicende che accompagnano l’avventura. E’ qui che si ritrova il maggior punto di incontro con i Souls. Il livello di difficoltà che il gioco propone fin da subito è piuttosto elevato e occorre approcciarsi al titolo con la consapevolezza che molti dei combattimenti andranno ritentati più volte, in particolar modo quando ci si trova di fronte ad un boss. La filosofia rimane infatti quella legata all’equilibrio tra l’apprendimento delle sequenze di attacco dei nemici e successivamente l’azione del giocatore. In questo senso però Lords of the Fallen si dimostra poco perseverante in quanto il livello di sfida una volta accumulato un numero sufficiente di potenziamenti subisce un lieve calo. Lo schema di comandi prevede l’utilizzo dei tasti RB e RT rispettivamente per l’attacco leggero e pesante, mentre il tasto LB è dedicato all’utilizzo dello scudo, che potrà essere equipaggiato in alternanza con un’arma pesante come in Dark Souls. La scelta e l’utilizzo delle pozioni è invece legata alla pressione veloce o mantenuta del tasto X (per il Pad di Microsoft).


NUMEROSI PROBLEMI DA RISOLVERE
La mappa di gioco si divide in due macroaree: la zona della cittadella e i suoi dintorni e la terra dei Roghan, a cui è possibile accedere tramite un portale. La realizzazione artistica degli ambienti è ottima, con una buona differenziazione nella realizzazione dei materiali e con atmosfere che si rifanno allo stile medievale fantasy. Anche il design dei nemici e degli altri personaggi non giocabili dimostra un grande lavoro di progettazione da parte del team di sviluppo, che ha saputo trasformare i bozzetti artistici in ambienti curati e suggestivi. Il set di animazioni del protagonista è estremamente convincente e realistico, grazie alla collaborazione con uno stuntman professionista per il motion capture che ha permesso di bypassare la fase di sistemazione digitale delle animazioni. Da un punto di vista tecnico invece Lords of the Fallen soffre di pesanti lacune sul fronte dell’ottimizzazione. In corso di prova abbiamo riscontrato numerosi glitch legati alla gestione della telecamera, che molto spesso esclude dalla visuale il personaggio o il nemico in ambienti angusti, che costituiscono gran parte delle ambientazioni. Difetti tecnici sono stati riscontrati anche nel framerate, che su Xbox One si presentava sempre molto instabile con alcuni problemi di tearing. La scarsa fluidità comporta alcune difficoltà anche nell’approccio ai combattimenti, dove a volte sembra esserci dell’input lag (fattore che compromette il tempismo d’azione). Segnaliamo comunque che è prevista una patch per il Day One che peserà quanto il gioco base, ossia 5gb. E’ indubbio quindi che verranno apportate numerose migliorie, almeno per quanto concerne i bug.


CONCLUSIONE
Lords of the Fallen è un titolo molto valido per gli amanti del genere RPG che hanno trovato grande soddisfazione nel cimentarsi nel Combat System della serie dei Souls. Il titolo non va considerato tuttavia come un semplice clone e va apprezzato per le sue peculiarità, anche perché altrimenti difficilmente eguaglierebbe l’ottimo equilibrio raggiunto dalla concorrenza. La longevità del titolo non è particolarmente elevata, ma per chi non è avvezzo al genere le 15-20 ore di gioco potrebbero aumentare drasticamente a causa della struttura trial-error.