South Park: Il Bastone della Verità – Video Recensione

Recensione e videorecensione a cura di Claudio Consoli

Di videogiochi ambientati nel mondo di South Park ce ne sono davvero parecchi. Tra tutti questi, c’è un fattore comune: nessuno è un prodotto più che discreto. In un contesto del genere, il primissimo annuncio di South Park: Il Bastone della Verità, potrebbe aver fatto pensare di essere vicini all’ennesimo tie-in senza pretese, ed i continui ritardi a partire dal 2012 sembravano confermare. Oggi, però, possiamo dire che non è affatto così.

Il Bastone della Verità conteso da fazioni di bambini flatulenti

Nel nuovo videogame ad opera di Obsidian Entertainment, ci troviamo nei panni del nuovo ragazzino in città. L’editor che ci consente di scegliere l’aspetto strapperà da subito qualche risata, grazie ad alcuni oggetti di personalizzazione davvero improbabili. Giocando l’intera avventura è possibile trovare con facilità una valanga di ulteriori componenti per modificare l’aspetto del personaggio anche a partita già iniziata. Parliamo di oggetti di equipaggiamento vero e proprio come vestiti, guanti ed elmetti, ma anche solamente estetici come occhiali, parrucche, barbe finte e veri e propri modificatori del volto, spesso a dir poco assurdi.
Creato il personaggio e fatta la conoscenza dei genitori -una piccola chicca in questo senso, è che il loro colore di pelle cambia a seconda di quello scelto per il protagonista- parte un’avventura che ci vede entrare nelle fila dell’esercito del grande mago Cartman. Tutto il gioco si basa infatti sull’esistenza di due fazioni create dai bambini della città, fazioni che, secondo regole prestabilite e non sempre rispettate, vedono contendersi un pezzo di legno, nella loro fantasia, il Bastone della Verità appunto, l’arma più potente di tutti i tempi.
Il geniale incipit ci porta quindi a scegliere una classe d’appartenenza tra Guerriero, Mago, Ladro ed… Ebreo, una sorta di classe Chierico rivisitata, a conferma dell’irriverente comicità del titolo. Da li in poi, vivremo il mondo di South Park, fatto di esagerati stereotipi della cultura americana, dagli occhi di un bambino che immagina d’essere al centro del più grande scontro fantasy-medievale della storia. Non vogliamo rovinarvi troppo la sorpresa… d’altra parte il restare costantemente stupiti dagli improbabili eventi è parte integrante del divertimento.

Hanno ammazzato Kenny!

Il gameplay de Il Bastone della Verità si affianca a quello dei canonici Giochi Di Ruolo, ma con alcune interessanti implementazioni di altissimo livello. Non siamo ironici nel fare queste affermazioni: il titolo affianca realmente meccaniche da GDR classico ad idee originali, che passano persino da alcune fasi in pieno stile avventura grafica. Abbiamo sul nostro personaggio il pieno controllo dei movimenti, e seguiti da un compagno, selezionabile tra quelli che vanno sbloccandosi nello svolgimento della trama, ci spostiamo per la città a piedi o sfruttando i punti di controllo sbloccati in fase d’esplorazione. Parlando con personaggi chiave, noti volti della serie, si ottengono quest da portare a termine. Attenzione, però, in quanto sparsi per la città ci sono “elfi” nemici da combattere, non sempre evitabili. Entrati fisicamente in contatto con gli avversari, l’incontro ha inizio e si procede alla battaglia rispettando meccaniche a turni ben congegnate. Sebbene inizialmente le opzioni a disposizione siano poche, più in la nell’avventura ci si ritrova a fare i conti con mosse speciali che utilizzano punti azione, ed a seguire con invocazioni e abilità “magiche” legate perlopiù a sonore scorregge.
Nel caso degli attacchi standard, l’arma utilizzata dal personaggio, sia esso il protagonista o il compagno, si illumina per un attimo indicando il momento per la pressione del tasto attacco. Agire con tempismo è necessario per realizzare combo più dannose, mentre il fallimento equivale a colpi di scarsa potenza. Viceversa, quando si subisce un attacco, è necessario tentare la parata, al fine di diminuire i danni subiti, pur non azzerandoli del tutto. Parate perfette danno modo di passare al contrattacco, per infliggere danni bonus. Sul versante abilità speciali, ciascuna classe può contare su specifiche tecniche, ciascuna delle quali richiede di interagire con le animazioni in maniera diversa. Se per colpire con aliti di fuoco, in realtà semplici fuochi d’artificio, è necessario premere ripetutamente il tasto attacco, altre abilità richiedono tempismo o coordinazione, ed in rari casi anche brevi quick time event. In ultimo, l’utilizzo di gas corporei passa dal consumo di mana, termine che in realtà rappresenta i bisogni fisiologici del personaggio, tant’è che in caso di sovraccarico, questo se la fa letteralmente sotto, scaricando l’intera indicatore. Realizzare flatulenze è una tattica necessaria per superare alcuni specifici boss, in quanto la loro corretta realizzazione, interrompe eventuali mosse letali, in fase di in caricamento da parte dell’avversario. A supporto di tutte queste meccaniche, non manca una grande varietà di oggetti curativi, ampolle di mana, bonus sulla velocità e quant’altro: tutti riconducibili a cibi d’uso comune come patatine, caffè o tacos, che diventano pozioni ed oggetti magici, nella fantasia dei personaggi di South Park.

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Mix di RPG ed avventura grafica

Come accennavamo, il titolo propone anche fasi associabili al mondo delle avventure grafiche. In alcuni livelli, infatti, è possibile evitare il combattimento con i nemici presenti, interagendo con lo scenario in modo da renderli innocui senza scontro diretto. Altresì alcune quest vanno risolte con l’osservazione dell’ambiente e l’utilizzo ottimale dei compagni, ad esempio mandando Butters a curare un NPC ferito, oppure il buon Kenny, nei panni della principessa del castello, a distrarre delle guardie mostrando il petto. Se a questi momenti si aggiunge la possibilità di utilizzare i peti come tecnica per liberare passaggi a se’ stessi o ai compagni, e persino utili a stordire i nemici in modo da trovarli già a terra o con status “schifato” durante gli scontri a turni, si coglie quanto nessun dettaglio sia stato lasciato al caso.  Si tratta di peculiarità divertenti che si inseriscono bene nel contesto, facendo si questo South Park non sia solo un ottimo gioco di ruolo, ma anche un titolo nel quale spendere qualche attimo ad osservare lo scenario, e ragionare sulla mossa successiva, per poter ottenere vantaggi tattici, in scontri tutt’altro che semplici. Aspettatevi frequenti game-over, se pensate semplicemente di picchiare senza usare il cervello.


South Park dallo show a console e PC senza una piega… o quasi

Sul versante tecnico c’è da sottolineare quanto fosse importante, da parte del team di sviluppo, non solo realizzare una grafica gradevole, ma di mantenere lo stile unico del prodotto TV di riferimento. Dalle fattezze dei protagonisti, ai personaggi secondari, ogni dettaglio è esattamente come ci si può aspettare di vedere in un episodio televisivo, ed i suoni non sono da meno. Il doppiaggio, in inglese sottotitolato italiano, non presta il fianco ad alcuna critica, dimostrandosi all’altezza delle aspettative, anche grazie a diverse tra le voci originali. Peccato però per i sottotitoli, troppo piccoli e di difficile lettura dalla distanza. Molto buona la colonna sonora, piena di “arie” evocative e canti gregoriani resi buffi dalla voce di Cartman che ne accompagna le note.

Questo South Park è quindi considerabile un capolavoro? No. Parliamo di un ottimo videogioco, ma che a causa di qualche mancanza non raggiunge livelli ancora maggiori. Tra queste abbiamo una certa ripetitività e monotonia nelle fasi meno movimentate fra i vari capitoli della quest principale, sia nelle cose da fare, sia negli scenari, il che rovina un’esperienza altrimenti eccezionale. Difetto della produzione, in ogni caso, resta quello del quale s’è più discusso nelle ultime settimane al rilascio, ovvero la censura apportata alle versioni console europee. Si tratta di una manciata di scene oscurate e sostituite da una simpatica presa in giro ad opera degli stessi Trey Parker e Matt Stone, autori della serie TV e del gioco. Una censura griffata ma che ci lascia parecchio pensare, su come anche un media esplicitamente diretto a persone della maggiore età grazie alla classificazione PEGI, pubblico responsabile di cosa scelga di vedere, debba subire dei tagli del genere. Tagli che non colpiscono però la versione PC, scaricabile da Steam in versione uncut e senza censure.


Conclusioni

South Park: Il Bastone della Verità, è il titolo che i fan della serie TV attendevano da anni. Tutta la violenza e l’irriverenza originale sono presenti nel videogame distribuito da Ubisoft, senza troppi peli sulla lingua. Non manca qualche difetto, legato perlopiù ad una certa monotonia di alcune fasi di gioco, fin troppo ripetitive, ma l’umorismo del titolo, sempre pronto ad intervenire inaspettatamente anche nelle fasi più lente, permette al giocatore di restare sempre sull’attenti.
Peccato davvero per i tagli, che troviamo del tutto insensati. Aspettatevi di vedere qualche donna nuda, riferimenti più che diretti alla masturbazione, o persino un gruppo di tossici usare bottiglie rotte e siringe usate, per picchiare letteralmente a sangue dei bambini che giocano a fare i maghi e i cavalieri… ma un fallo che penetra un barbuto signore, o poco peggio, no… quello a noi europei (su console) non è concesso vederlo.