Robi – Provato

Articolo a cura di Alessandro Arndt Mucchi
Milano – Ancora non siamo al punto da deputare ai robot l’educazione dei nostri figli, a dire il vero non possiamo neanche affidarci ciecamente ai navigatori satellitari, ma è certo che passi avanti verso un mondo sempre più robotizzato li facciamo ogni giorno, e nei campi più diversi. Da un lato abbiamo le spersonalizzate macchine industriali, dall’altro i tentativi di rendere più umani nell’aspetto e nelle interazioni i robottini per il mercato consumer. De Agostini, dopo il fortunato lancio in terra nipponica, si prepara ad arrivare sul mercato italiano con Robi, piccolo automa da costruire pensato per interagire con grandi e piccini. Noi di Games.it l’abbiamo visto in anteprima, sarà davvero un passo nel futuro?
Dal Giappone con furore
E da dove, se non dalla terra del Sol Levante, poteva arrivare questo prodigio della tecnica? Tomotaka Takahashi, professore universitario a Tokyo, ci ha spiegato i punti di forza della sua collaborazione con l’azienda italiana, evidenziando come il metodo di distribuzione “a puntate” renda accessibile la sua creazione ad un pubblico più vasto. Robi, poi, si differenzia non poco da altri prodotti dello stesso genere, vista la grande attenzione all’accessibilità posta in fase di progettazione, che  permetterà anche ai più piccini di impugnare il cacciavite per il semplice montaggio dei pezzi. Ma cosa farà, dunque, il nostro piccolo amico? Parla (riconosce 250 parole italiane), balla (però solo al ritmo della sua musica), raccoglie piccoli oggetti, controlla il televisore, cammina e no, non si trasforma in un razzo missile, purtroppo.
IA Intelligenza artificiale
E veniamo dunque al vivo dell’azione con la prova sul campo delle capacità di Robi. Possiamo dire con piacere che la ricezione vocale funziona nel 90 % dei casi, nonostante fossimo in una sala riempita da colleghi della stampa, anche se l’impressione è che i comandi che sia in grado di comprendere non siano poi così tanti. Oltre a qualche semplice domanda, e qualche semplice indicazione, pare non si possa andare, anche se ovviamente sono aperte le possibilità ad upgrade futuri.
Metà del divertimento, come al solito per i prodotti De Agostini, sta però nel poter creare con le proprie mani il nostro prossimo giocattolo. Lungo diciotto mesi potremo fare nostre le settanta uscite che ci permetteranno di completare il robottino, ad un prezzo di circa 20 Euro l’una (8 per la prima, e 25 per quelle con componenti speciali) che portano la spesa totale alla non indifferente cifra di circa 1400 Euro. Ecco, forse in quest’ottica Robi non è poi così accessibile, ma è la stessa De Agostini a individuare il suo interlocutore nel trentenne di fascia socioeconomica medio-alta.
Commento finale
Le splendide sale di Palazzo Cusani a Milano, sede del Circolo Ufficiali dell’Esercito Italiano, sono state animate dalla presenza del robottino italo giapponese. Robi pare proprio un bel giocattolo, tecnicamente avanzato, e realizzato con la solita cura che contraddistingue i prodotti dell’azienda nostrana, leader mondiale del suo settore. Certo, il prezzo del prodotto finito non è da sottovalutare, ma è anche vero che questo viene spalmato su di un anno e mezzo. La prima uscita sarà disponibile nelle edicole, in abbonamento online o su Amazon a partire da sabato 18 gennaio, continuate a seguirci per scoprire come si svilupperà l’avventura di questo automa da salotto.