Forza Motorsport 5 – Video Recensione

Articolo a cura di Consoli Claudio

Forza Motorsport fa parte di quella serie di saghe che, da sole, giustificano l’acquisto di una console. Forte di questa consapevolezza, Microsoft ha proposto il quinto capitolo della saga in bundle con la console stessa, oltre che acquistabile separatamente, a testimoniare quanto creda nel nuovo lavoro degli studi di Turn 10.
Al volante, verso la nuova generazione
Normalmente quando si affronta la review di un titolo, il comparto tecnico viene lasciato per ultimo, perché, com’è giusto che sia, a gameplay e modalità viene riservato uno spazio in evidenza rispetto alla mera grafica. Con Forza Motorsport 5 facciamo un’eccezione dovuta. D’altro canto siamo finalmente giunti alla nuova generazione di console, dalla quale ci aspettiamo senza dubbio novità sul versante gameplay e creativo, ma dalla quale si pretende una resa visiva eccezionale. Il titolo Turn 10 in questo senso, sembra voler stupire volutamente dal suo primo avvio, mostrando da subito un modello poligonale estremamente dettagliato pronto ad accogliere il pilota per il suo primo viaggio nella next gen. Alla guida della nuova autovettura, è possibile da subito iniziare a correre apprezzando dettagli curati con estrema meticolosità, dagli interni delle autovetture, ai riflessi sui vetri, fino agli scenari che contornano le numerose piste presenti, divise in 14 ambientazioni. Queste si compongono di circuiti famosi, ma anche di scenari cittadini, dove è possibile ammirare i più celebri monumenti sui fondali. Effetti luce ad alto impatto scenografico quasi abbagliano il giocatore intendo a sfrecciare ad alta velocità, grazie ai 60 frames per secondo sempre stabili e solidi, seppure sia stata raggiunta con qualità l’agognata risoluzione di 1080p. Il comparto tecnico non delude in alcun modo, a meno che non si vadano a cercare volutamente i difetti, nel qual caso si può scorgere vegetazione in 2D e un pubblico, soprattutto nei circuiti su licenza, composto da sprites bidimensionali che ruoteranno sempre nella direzione dell’osservatore, proprio a causa della loro natura. Migliorata anche la resa dei danni, che consente ai bolidi non solo di graffiarsi, ma anche di ammaccarsi visibilmente con tanto di variazioni del modello tridimensionale, anche se nemmeno impatti effettivamente molto pesanti e ad altissima velocità, finiscono per restituire su schermo carrozzerie danneggiate e compromesse al punto da non consentire la guida. Nonostante questi elementi, la resa generale stupisce, sia nelle ambientazioni più luminose e quindi con tonalità di colore più vive, sia in quelle un po’ più tetre, come l’amata Londra, sempre annuvolata. A proposito di nuvole, sul versante meteorologico arriva la prima delusione del prodotto, che ancora una volta non propone pioggia o neve, limitando quindi la varietà, non tanto estetica, ma nel gampelay. Sarebbe stato infatti del tutto differente correre su asfalti bagnati, e probabilmente proprio per ragioni di programmazione delle differenti reazioni a terreni zuppi, tale possibilità è stata negata.

Simulazione ad alto livello, ma accessibile
Caratteristica fondamentale del gameplay di Forza Motorsport è da sempre la possibilità di rendersi fruibile sia a giocatori avanzati, sia a novizi del genere, semplicemente agendo sulla quantità e qualità degli aiuti offerti dal gioco. Forza Motorport 5 non fa eccezione, e se con i settings di base si dimostra fin troppo permissivi, consentendo di girare già a buoni livelli dalle prime gare, andando a disattivare gli aiuti alla giuda si avvicina sempre di più ad una simulazione di ottimo livello, che necessita massima attenzione per evitare di giungere al termine della gara ultimi ed ammaccati. Raggiungendo un buon bilanciamento tra quella che è la sfida desiderata e le proprie abilità, il giocatore può iniziare a guadagnare i primi redditi di gioco, utili ad acquistare macchine e componentistica estetica per le stesse, sfrecciano ad alta velocità, e scoprendo una rinnovata guidabilità delle autovetture. Queste appaiono infatti più pesanti e credibili di quanto non avvenisse nelle passate edizioni, rispondendo in maniera ancora più credibile al passaggio sui cordoli, agli urti con automobili avversarie, che rallentano a sufficienza e rendono complesso mantenere il controllo, al passaggio sull’erba fuori pista. Tutte eventualità che, peraltro, ottengono una risposta anche in forma di vibrazioni perfettamente realizzate sul nuovo controller di Xbox 360. Lo sviluppo parallelo di console e controller si è concretizzato infatti in una sua perfetta integrazione, e sebbene l’utilizzo di un volante sia sempre consigliato (attenzione, in questo senso, a verificare la compatibilità tra volanti nati per Xbox 360 e Xbox One, non garantita su tutti i modelli), anche fruendo del gamepad si ottiene una giuda divertente e precisa, con vibrazioni in fase di accelerazione sul grilletto dorsale destro, sul sinistro in caso di frenata, e in generale un feedback credibile al passaggio sui cordoli, fuoripista e persino al cambio marcia. Tante finezze, quindi, sia nel puro motore di gioco, che per quanto riguarda extra utili, comunque, ad immedesimarsi nel pilota.

Guidando tra Drivatar e Cloud
Abbiamo dedicato diverse ore al test del sistema di guida tramite le diverse tipologie di possibili aiuti, notando in generale un’ottima simulazione della guidabilità delle autovetture testate, in una selezione generale che ne contempla duecento, da far sfrecciare lungo 14 location che danno vita ad una quarantina di tracciati in esse ambientati. Quanto si può notare già dalle prime gare, è la migliorata resa generale della gara, con avversari che non si accodano più l’un l’altro seguendo traiettorie predeterminate ma che, rispettando le differenti personalità che l’IA assegna loro, adottano tattiche e stili di guida credibili, affrontando curve con frenate dell’ultimo momento, cercando di ostacolare il giocatore in fase di sorpasso, o persino speronandolo per mandarlo fuori strada. Non felici del livello raggiunto dalla IA, Turn 10 ha sfruttato le possibilità offerte dal Cloud di Xbox One per dare vita ai Drivatar, ovvero trasposizioni virtuali dei giocatori di tutto il mondo. Dopo poche gare effettuate, il sistema raccoglie i dati e lo stile di guida di ogni giocatore, e ne genera un corrispettivo videoludico, un Drivatar, per l’appunto, che guida al suo posto quando il giocatore stesso non fosse alla console. In questo modo, chi invece ha modo di sedersi comodamente davanti al suo sistema d’intrattenimento, può scegliere di sfidare questi emuli di giocatori umani in qualsiasi momento, divertendosi quindi nell’affrontare avversari più imprevedibili dell’IA. I test effettuati finora hanno mostrato alcuni Drivatar credibili e realmente capaci di stranezze ereditate dai giocatori umani dai quali hanno preso vita, come uscite di strada dopo frenate in curva esasperate, o particolare aggressività in alcuni frangenti, ma in generale anche una certa tendenza ad una guida più cauta. Probabilmente questo cambiamento caratteriale degli stessi è proprio la dimostrazione del funzionamento del sistema. Peraltro, la difficoltà dei Drivatar avversari è regolabile tramite apposito menu’, selezionando una delle categorie nei quali i Drivatar stessi vengono divisi, in base all’abilità del loro “pilota umano”.

Online contro tutti
Ovviamente, giocare contro Drivatar, per quanto più soddisfacente della sola IA, non vale quanto scendere in pista con avversari in carne e ossa. Sfidare avversari umani si sta dimostrando, in queste prime ore di afflusso online, un’esperienza soddisfacente grazie al buon net-code che non va a danneggiare la fluidità navita del gioco. La varietà è garantita dalla possibilità di creare sfide personalizzate in termini di guidabilità e realismo nel gamplay, e la presenza o meno dei Drivatar a completare la linea di partenza. La socialità alla base di Forza Motorsport 5 prende ancora più vita grazie alla possibilità di creare e condividere aspetti personalizzati per le vetture. Già dalle prime ore abbiamo scorto automobili ricolorate e modificate al fine di assomigliare a quelle presenti nei principali film e serie tv, ma anche modelli originali davvero ben realizzati, che è possibile acquistare con crediti di gioco ed utilizzare liberamente. Giocando numerose partite, il giocatore ha modo di accumulare i crediti di gioco cui accennavamo, punti con i quali si possono non solo sbloccare autovetture acquistandole, ma anche noleggiandole per poter essere utilizzate persino online. Qui prende vita il secondo, grosso difetto di Forza Motorsport 5, che in linea a quanto sembra stia accadendo con la nuova generazione videoludica, rende possibile acquistare crediti di gioco per valuta reale, ma ancor peggio, si lancia sulle microtransazioni offrendo automobili in DLC già dal suo Day-One. Nulla di strano vi siano elementi scaricabili, ma ricordiamo che la natura del DLC doveva essere offrire contenuti aggiuntivi post rilascio, per mantenere i giochi aggiornati e interessanti anche a lungo termine, piuttosto che mettere a pagamento oggetti già pronti da subito, soprattutto quando, facendo il conto delle autovetture disponibili, ci si accorge di avere per le mani 200 modelli, che sono abbondantemente sotto alla metà di quelle utilizzabili nel precedente capitolo.

Conclusioni
Forza Motorsport 5 non delude le aspettative, elevandosi a primo, vero titolo next gen per console Xbox One. Oltre che per il solo comparto estetico, la potenza della console Microsoft viene infatti utilizzata in termini di gameplay per una migliorata gestione della fisica, e la mediaticità della console, che fa della condivisione e dell’integrazione il suo cavallo di battaglia, é ben rappresentata dalle funzioni di condivisione di immagini e contenuti presenti nel gioco. L’ottimo utilizzo del gamepad testimonia altresì la volontà di creare un prodotto in grado di rappresentare al meglio la console al suo rilascio, e in questo senso non ci sarebbe dispiaciuto vedere una migliore integrazione di kinect, limitata allo spostamento dello sguardo nell’abitacolo con i movimenti del corpo, esattamente come avveniva già dalla quarta edizione. Peccato, in un contesto di magnificenza, per la riduzione di auto e circuiti rispetto al predecessore, soprattutto considerando che questi elementi siano evidentemente in dirittura d’arrivo, se non già presenti day-one, sotto forma di DLC a pagamento.