Nintendo 2DS – Speciale

Articolo a cura di Alessandro Arndt Mucchi

Vimercate Nintendo è fatta così, un giorno ti annuncia una cosa, e il giorno dopo la puoi già provare. Sono finiti i tempi delle attese tradizionali, dello stuzzicare le attenzioni di pubblico e addetti ai lavori, di un marketing in linea con la concorrenza. Ormai da qualche anno, infatti, la Grande N si affida ai suoi Nintendo Direct per diffondere informazioni, e a volte snobba pure quelli, diramando un comunicato stampa su una nuova console portatile poco più di un mese prima dell’uscita. Così è successo con il Nintendo 2DS, nuova versione del due schermi Nintendo, pensata per posizionarsi come punto di partenza nell’ormai ampia gamma di possibilità data al consumatore. Siamo stati invitati negli uffici italiani della multinazionale nipponica per provare con mano il nuovo arrivato, curiosi di sapere com’è andata?

Passo avanti, o indietro?
Iniziamo col chiarire le specifiche tecniche del Nintendo 2DS, così da capire esattamente di cosa stiamo parlando. La prima grande differenza rispetto al cugino in 3D è, ovviamente, l’assenza del supporto per la tridimensionalità, funzione che viene completamente asportata dalla console, tranne che per la possibilità (quantomeno perplimente) di scattare foto in 3D con le due fotocamere poste sul retro, per poi non poterle visualizzare in più di due dimensioni. Anche sul fronte della batteria ci sono novità, visto che la durata approssimativa della stessa si posiziona a metà tra quelle del 3DS e del 3DSxl, pur mantenendo lo stesso tempo di ricarica e mancando di una modalità risparmio energetico. Per quanto riguarda il comparto audio, poi, dobbiamo segnalare un inspiegabile passo indietro, dato che il nuovo arrivato è dotato di un solo altoparlante, eliminando la possibilità di riprodurre suoni e musiche in stereo (a meno di non utilizzare le cuffie, ovviamente).
Dalla mano allo zaino
Ad un primo sguardo non mancano i dubbi sull’ergonomia del Nintendo 2DS, sembra grosso e scomodo, ma appena impugnata la console ecco che le cose cambiano e, sebbene non sia proprio l’impugnatura migliore possibile, si è più che soddisfatti dal lavoro dei progettisti nipponici. Ci sono addirittura dei miglioramenti rispetto alla versione classica, soprattutto per quanto riguarda i tasti dorsali (ora curvi e decisamente più comodi), che per il posizionamento della croce direzionale, anche se il peso è leggermente aumentato, pur rimanendo al di sotto di quello del 3DSxl. Dove dobbiamo avanzare dei dubbi è nella praticità dell’oggetto in se: il fatto di avere abbandonato il design a conchiglia, pur con gli ovvi vantaggi economici della scelta, vuol dire rinunciare di fatto al livello di portabilità raggiunto dalle precedenti versioni, visto che è semplicemente impossibile mettere in tasca il Nintendo 2DS. Questo non vuol dire che non lo si possa portare in giro, le dimensioni sono quelle di un piccolo tablet e sicuramente troverà comodamente posto in zaini, borse e borsette, anche se sembra fin da subito imprescindibile l’acquisto di una custodia per proteggerlo da eventuali graffi.
Spiazzare il mercato
Come dicevamo nel cappello introduttivo, Nintendo segue una strada sempre più personale, e la famosa Nintendo Difference è ormai declinata anche in salsa marketing. Certo è strano annunciare una console in questa maniera (pensate che gli uffici di Nintendo Italia hanno scoperto l’arrivo del 2DS il giorno stesso dell’annuncio, solo qualche ora prima), ed altrettanto strana è la scelta di creare un hardware ambiguo nell’individuare il potenziale bacino d’utenza. Nei piani della casa di Kyoto si tratta della porta d’ingresso per il suo mondo portatile, ma il prezzo di 129 Dollari (che prevedibilmente verrà convertito in 129 Euro) è pericolosamente vicino a quello necessario per portarsi a casa un Nintendo 3DS, e non così basso da rendere l’acquisto obbligato. Può essere che sia pensato per i più piccoli, con la sua solidità, e sicuramente farà la gioia dei collezionisti, ma per scoprirne le sorti non possiamo che aspettare il 12 ottobre, giorno della distribuzione Europea, in concomitanza con l’uscita di Pokémon X e Y.