Payday 2 – Anteprima

Anteprima di Alessandro Arndt Mucchi
Milano – Maschera da clown? C’è. Pistola silenziata? C’è. Fucile a pompa? C’è. Borsone per i soldi? C’è. Pare ci sia tutto, insomma, per lanciarsi nell’attività del rapinatore professionista, meglio se in compagnia di tre volenterosi compagni di scorribande. Payday 2, titolo che Halifax ci ha presentato nei suoi uffici milanesi, permetterà a tutti i possessori di PlayStation 3, Xbox 360 e PC di avventurarsi nel frizzante mondo del crimine, tra gioiellerie da svuotare, banche da prosciugare, e carichi di sostanze stupefacenti da proteggere dai solerti tutori dell’ordine. La produzione Overkill è in arrivo il prossimo 16 agosto al succoso prezzo di 39,99 Euro per console, e ad una cifra ancora più aggressiva (ancora non ufficializzata) in digital delivery per PC. Come sappiamo tutto questo? Semplice, abbiamo incontrato David Goldfarb, Game Director di Payday 2, il quale ci ha messo un pad in mano e ci ha iniziati al malaffare virtuale.
Payday 2 non è uno shooter, o meglio, non è solo quello. Fin dalla selezione del proprio equipaggiamento per la missione si capisce che l’approccio tattico ai lavoretti da fare è componente fondamentale, soprattutto ai livelli di difficoltà più alti. Già la scelta del proprio abbigliamento, infatti, gioca un ruolo rilevante per la riuscita della rapina, visto che aggirarsi fuori da una banca con un giubbotto antiproiettile è attività solita destare l’attenzione degli astanti. Volendo fare le cose il più pulite possibile, dunque, si rinuncia ad un po’ di protezione in più, per conquistare la possibilità di compiere l’intera missione senza neanche sentire una sirena da lontano: azioni rapide, decise, e silenzione, possono garantire la felice riuscita del colpo, pur trattandosi dello stile di gioco più complicato da gestire. Basta che anche uno solo dei nostri compagni faccia la mossa sbagliata per far scattare gli allarmi, e da lì in poi è tutto un crescendo di divise, proiettili, granate stordenti e civili che ci lasciano le penne. Oltre all’abbigliamento, poi, prima di gettarsi nel vivo dell’azione si possono scegliere i ferri del mestiere. Le armi, certo, che vanno dalle comuni pistole a svariati tipi di fucili d’assalto, ma anche trapani, esplosivi ed attrezzi da scasso. E’ dunque subito evidente che la squadra di rapinatori vada composta nel modo più eterogeneo possibile, cercando di coprire tutto l’ampio spettro di abilità di cui sono dotati i personaggi. 
La componente GDR di Payday 2 è articolata e stuzzicante, sia a livello di equipaggiamento, che di progressione del personaggio. I punti abilità possono essere spesi per imparare nuovi trucchetti del mestiere o per potenziare le capacità del nostro rapinatore, sviluppandolo verso il gameplay da noi preferito, mentre a fine partita, proprio come in un gioco di ruolo, si “loottano” potenziamenti per le armi o, per esempio, nuove maschere da sfoggiare durante le partite online. Abbiamo dunque un solido sistema di progressione che va a far leva sul piacere del miglioramento, un sistema che ha tutta l’aria di lasciare spazio alla particolarizzazione in favore di una giocabilità strutturata. E’ facile, infatti, immaginare che la community di giocatori spolperà le abilità in ogni loro parte, per scoprire quali build siano più adatte ai diversi ruoli, ideando il perfetto tank, l’abile scassinatore, o l’assassino silenzioso.
Payday 2 proporrà ai giocatori la bellezza di trentasei diverse missioni, suddivise per livelli di difficoltà e tipologia di obiettivi. Quasi tutte saranno affrontabili sia muovendosi stealth, che sparando a destra e a manca, due approcci che offrono due diverse tipologie di sfida: aggirandosi silenziosi bisognerà studiare i percorsi migliori e saper agire rapidamente quando l’occasione per il colpo si presenta, mentre lasciandosi andare alla libidine del piombo si dovranno affrontare decine e decine di poliziotti, sempre più resistenti. Proprio qui veniamo a quello che forse è l’unica nota dolente della nostra prova del titolo distribuito da Halifax: l’intelligenza artificiale dei nemici. I tutori dell’ordine, come nelle barzellette italiane, non sembrano particolarmente arguti, esponendosi al fuoco in continuazione e contando più che altro sulla forza del numero per sopraffare i giocatori. Anche quando attaccano in forze, poi, non sono così difficili da gestire finché si rimane al chiuso, diventando un problema serio quando si deve correre verso il punto di estrazione, o quando decidono di “zergare” dentro alla banca che stiamo ripulendo. Ciò detto, non si pensi che l’esperienza di gioco ne rimanga irrimediabilmente viziata, visto che le partite sono decisamente divertenti e, soprattutto, è il lavoro di squadra a regalare grandi soddisfazioni. Certo, è presente la possibilità di affrontare le missioni anche offline, ma i compagni controllati dal computer difficilmente daranno la stessa soddisfazione di quelli umani, visto l’alto quoziente di comunicazione e coordinazione richiesto dal titolo.
A quasi due anni dal primo capitolo, Payday 2 si prepara a solleticare l’amante dell’azione ragionata, grazie ad un gameplay divertente e ad una strutturata componente GDR. Il prezzo budget del titolo Halifax giocherà sicuramente la sua parte, visto che ci pare senza dubbio adatto all’offerta ludica. Del resto, se Payday: The Heist è riuscito a conquistarsi una discreta fetta di pubblico, non vediamo come questo secondo episodio possa mancare gli obiettivi visto il grande passo avanti fatto in tema di contenuti e pulizia generale. Non stiamo parlando di una blasonata produzione tripla A, certo, ma Payday 2 riesce nel non ovvio compito di divertire e coinvolgere, offrendosi come una delle uscite più interessanti di questa estate duemilatredici.