Tutorial D&D: Consigli internazionali per Dungeon Master – Guido’s Guide Vol.1

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Un’elfa dai capelli viola, Zoltar il signore della tomba degli orrori, uno stregone dal cappello rosso, una barbara mezz’orca e godzilla entrano in una locanda…

Questo è il più facile riassunto della prima tappa del DND community european tour. L’evento è stato entusiasmante: master, giocatori, membri delle associazioni milanesi chiamati per l’evento, chi non giocava da tempo, chi gioca da tutta una vita, reporter e soprattutto vari ospiti italiani e internazionali.

L’incontro è stato un’occasione incredibile per scambiarsi le idee e i punti di vista: già mezz’ora prima dell’inizio eravamo a discutere tra DM di trucchi e implementazioni delle nostre giocate e dei nostri stili.

Proprio su questo infatti si è incentrata la prima parte di tutto l’evento, un’intervista ai cinque ospiti su come affrontano varie parti del loro lavoro al tavolo. Parlo di Satine Phoenix, Christian “Zoltar” Bellomo, Nicola DeGobbis, Denise Venanzetti e TJ Storm.

Storytelling

Come create le vostre storie, e come le presentate al tavolo?

3 Frasi (Satine)
Scrivere tre frasi su quello che volete andare a fare in quella sessione, usatele come spunto ogni volta che avete un dubbio su come proseguire. L’improvvisazione chiaramente è fondamentale ma non c’è miglior modo di farlo che avendo dei paletti per veicolare l’immaginazione.

Satine PhoenixSatine ha una storia quasi incredibile. Dopo anni bloccata in un  lavoro d’ufficio e in sovrappeso, ha dato una prima svolta alla propria vita perdendo tutto il peso in eccesso ed entrando nel mondo dell’intrattenimento per adulti come stripper. Ancora una volta si è ritrovata in un lavoro inadatto a lei e ha dato una seconda a attualmente definitiva svolta alla propria vita, andando a lavorare per la Wizards of the Coast partendo dal basso. Con da sempre la passione per il gioco di ruolo, passione coltivata per molto tempo in solitaria, ne ha tratto un ruolo internazionale. Oggi può vantare di essere LA Dungeon Master più famosa al mondo, con alle spalle vari programmi ufficiali tra cui il più famoso è DM Tips, dove ha sostituito l’ancor più noto Matthew Mercer, senza considerare il suo nuovo programma “The storyteller’s Guide“. Una storia che può ispirare veramente tutti a seguire le proprie passioni!

Storie dal Passato (Zoltar)
Per ispirarsi Christian usa storie tratte da libri che ha letto, o vecchie avventure come fonti per storie e trame: infatti è storica la sua rivisitazione quasi canonica della Tomba degli orrori. Insomma, dal vecchio si può sempre trovare qualcosa di nuovo.

Post-it e Creatività (Nicola)
Un tempo per lui era tutto meticoloso e machiavellico, ora invece basta qualche post-it, con poche note essenziali attorno a cui improvvisare. Ogni sua sessione ruota attorno a uno dei tre pilastri di D&D: Esplorazione, Sociale e Combattimento.

Con questi elementi quello che serve è “Seguire i giocatori e lasciarsi sorprendere da loro“, ovvero lasciate che siano loro a costruire la storia che vogliono, e se imparate a conoscere il vostro pubblico allora potrete dare loro ciò che vogliono. “Basta tanta creatività per avere un mucchio di divertimento

Seguite il flusso, usate quello che conoscete (Denise)
Quando siete al tavolo c’è una grande certezza: “Players Happens” ovvero i giocatori arriveranno e non potrete assolutamente prevedere cosa accadrà realmente, anche con tutta la preparazione del mondo. “Seguite il flusso“, lasciatevi trasportare da loro invece che lottare contro di loro: non ci sarà cosa più entusiasmante di vedere dove la storia andrà a finire.

Quando siete nel dubbio, usate quello che conoscete e quello che amate per ispirare le vostre storie: Denise nello specifico usa i fumetti e ne ricalca la struttura quando immagina le sessioni.

Gli ospiti del DND Community Tour
Da sinistra a destra: Satine Phoenix, Christian “Zoltar” Bellomo, Nicola DeGobbis, Denise Venanzetti e TJ Storm

Immagini, immaginazione, Story Frame, Story Goal e “Push & Pull” (TJ)
So you walk into the Woods…” Questa è la frase con cui inizia ogni sua storia, e da lì ognuna si evolve in maniera del tutto originale. Come? Per prima cosa ogni sua storia è visiva, basandosi su immagini che possano ispirare trame, eventi o antagonisti.

Da ragazzo usava una prima edizione di “Deities & Demigods” da cui ha ottenuto tutte le ispirazioni necessarie per storie sempre più epiche. Oggi tutti quanti possiamo fare altrettanto; possiamo guardare film o serie TV, e trarre ispirazione da come sono fatti e da come raccontano le loro storie.

TJ, in quanto attore, va anche oltre usando gli “Story Frame” che ha imparato dal cinema, per rendere le proprie avventure esattamente come il guardare un film; quando lo fa, allora pensa sempre in termini di Story Goal [ “Some day they are going to…” ], e con questo può capire dove vuole andare ma senza dover riempire lo spazio in mezzo.

Quando infatti si va a giocare, è una questione di Guidare e Ascoltare: un “Push & Pull” tra DM e Giocatori, in cui quest’ultimi seguono il proprio ritmo e possono portare la storia ovunque, ma quando vanno troppo oltre allora il DM li guida per non far perdere loro il senso di continuità.

 

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