Sipario | Recensione: siamo tutti un po’ attori mancati

Sipario, recensione

Ci sono una mummia, una spia e un ninja su un pulmino di fate anziane. L’unica parola che pronunciano è “marshmellow” e la cosa più assurda è che alla fine di questa storia la mummia e il ninja si sposeranno. Quello che avete appena letto non è il riassunto di una stramba barzelletta e nemmeno il delirio di un folle, ma una partita di Sipario, raccontata in poche righe.

Questa piccola pazzia di Giochi Uniti, ottima per chi ama i giochi di società basati sull’interpretazione, riprende il gioco del mimo e lo trasforma fino a farlo diventare una vera e propria opera teatrale da salotto. In questo contesto i giocatori saranno chiamati a diventare non solo dei mimi, ma veri e propri attori che, vincolati dalle Carte Copione, dovranno portare in scena il loro spettacolo improvvisato e farlo indovinare agli altri partecipanti rimasti in platea.

88 carte, infinite possibilità

Il giocatore di turno inizia pescando 4 Carte Copione di cui: 2 Carte Personaggio, 1 Carta Qualità e una Carta Finale. Queste carte saranno conosciute solo da lui e non rivelate agli altri giocatori che invece dovranno scrivere un Tema sugli appositi bloc notes presenti. Il Tema è, a tutti gli effetti, il luogo dove si svolgerà l’improvvisazione. Può essere un posto comune come “in fila alla cassa del supermercato” o “al casello autostradale”, ma man mano che prenderete confidenza con il vostro gruppo di giocatori è bello inserire anche temi più complessi tipo “durante un rapimento alieno” o “sul set di un film d’azione”.

Sipario è un gioco dove non ci sono limiti alla fantasia quindi potrete davvero sbizzarrirvi. Il giocatore di turno andrà quindi a leggere i temi ad alta voce e sceglierà quello più consono o più divertente per la sua improvvisazione. È importante che i fogli dei temi rimangano anonimi così poi scegliendo il primo giocatore andrà a consegnare dei punti allo spettatore che ha proposto il tema migliore.

Quella volta in cui un Rapper intonò Gelato al Cioccolato, salvando “Il Regno” la pasticceria di un Sovrano del gelato partenopeo.

La spalla è importante

A questo punto, il primo giocatore dovrà scegliere una spalla con cui improvvisare. Nelle nostre partite abbiamo notato che è una mossa saggia scegliere un giocatore con cui avete trascorsi più lunghi, in modo da improvvisare conoscendo bene l’altro. Se volete però aumentare il divertimento e di conseguenza il rischio, scegliere un giocatore che conoscete poco vi garantirà un’improvvisazione da ricordare per sempre.

Scelta la vostra spalla dovrete mostrargli le carte Copione pescate e assegnargli uno dei due personaggi da interpretare (suora, pittore, fantasma, divinità, pagliaccio, boscaiolo, parrucchiere, atleta e molti altri, avrete davvero l’imbarazzo della scelta). Poi va rivelato al pubblico se la Carta Qualità è si tipo Genere, Emozione o Impedimento. Uno degli elementi più divertenti del gioco è dato proprio da queste carte che danno il tono all’improvvisazione. Se si tratta di una carta Genere ci sarà proprio il genere da interpretare quindi fantasy, fantascienza, thriller, horror ecc, se si tratta invece di un’emozione, durante l’improvvisazione i teatranti dovranno far in modo di far trasparire emozioni come rabbia, dolore, felicità, disgusto ecc.

Le carte Impedimento vanno invece rivelate completamente dicendo anche qual è l’impedimento nell’interpretazione. Potrebbe essere “recitare tutto dicendo sempre la stessa parola” oppure “recitare con il viso coperto” o ancora “improvvisare muti o producendo suoni senza alcun significato“. Sono carte davvero interessanti e che regalano grandi risate durante tutta la partita, peccato che ce ne siano di poche tipologie e qualcuna in più non avrebbe guastato l’esperienza.

I finali “Con la morale” sono i più complessi, ma anche i più divertenti da interpretare.

Si va in scena

Durante le nostre settimane di test abbiamo improvvisato di tutto: dalla massaggiatrice folle che si prende cura di un pagliaccio triste all’ospedale all’alieno che parla utilizzando solo canzoni straniere e litiga con un diavolo su una nave da crociera pronta a schiantarsi su un iceberg. Le possibilità di interpretazione sono infinite e, anche se i giocatori in scena NON possono assolutamente accordarsi per mettere su lo show, basta lasciarsi andare alla fantasia, usare oggetti e seguire il flusso teatrale per dare vita a momenti molto esilaranti.

Il bello di Sipario infatti non sta nei punti che poi vengono assegnati al pubblico di giocatori se indovinano i personaggi interpretati, il genere o l’emozione. E nemmeno nei punti che vengono dati e tolti agli attori nel caso abbiano rispettato il finale assegnato (tragico, innamoramento, lieto fine, vendetta, morale) o nel caso siano andati fuoritema. Il bello di Sipario è improvvisare. Una volta sul “palco” con gli occhi del pubblico addosso, le carte diventano solo una scusa per creare una rappresentazione memorabile e passare una serata di puro divertimento con amici e parenti.

Sipario è un party game perfetto per le feste, i compleanni e le cene numerose. Si può giocare anche in 2, ma bisogna rinunciare alla spalla durante l’improvvisazione, per questo vi consigliamo di giocarlo con gruppi numerosi. Si tratta di un titolo che fa dell’immaginazione e dell’interpretazione i suoi focus centrali, ottimo per rompere il ghiaccio grazie alla sua capacità di generare situazioni casuali ai limiti dell’impossibile. La rigiocabilità è infinita e col tempo potreste iniziare a creare carte personalizzate basate sui vostri trascorsi con gli amici o sulle vostre passioni.

Se invece l’interpretazione non fa per voi e preferite contrattazioni e scontri con gli amici, date un’occhiata a Compagnie delle Indie.