Partita IVA: dal 2024 mazzate a pioggia | Ci sarà un nuovo obbligo per tutti

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La Partita IVA in Italia è molto diffusa e per il 2024 sono in programma diverse novità per questo tipo di regime fiscale: un nuovo obbligo per tutti.

In Italia sono tantissime le persone che posseggono una partita IVA per la propria attività e nel 2023, precisamente nel periodo tra gennaio e settembre, sono oltre 280.000 le persone che l’hanno aperta per la prima volta.
Nonostante si sia registrato un calo del 3,6% rispetto allo scorso anno, restano ancora tantissimi gli italiani che fatturano mediante questa modalità.

La partita IVA è un codice di 11 cifre univoco che serve a inquadrare l’attività di una persona fisica che lavora in maniera autonoma, dunque liberi professionisti e mansioni del genere.
Esistono diversi regimi fiscali nei quali è possibile essere inquadrati avendo a disposizione una Partita IVA, ma sicuramente tra i più comuni c’è il cosiddetto regime forfettario.
Secondo i dati sono più di 2 milioni le persone inquadrate in questo regime e sono destinate a salire.

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Il regime “forfettario” è un tipo di regime fiscale agevolato per tutti coloro che aprono partita IVA per la prima volta e sanno già di non superare un certo limite di fatturazione nel corso di un anno.
Attualmente il limite da non superare è stato imposto a 85.000€ annui e tutti coloro che fatturano un utile minore di questo valore possono aprire il regime forfettario.
Questo tipo di regime può essere applicato per i primi cinque anni di attività dall’apertura della Partita IVA.

Partita IVA e regime forfettario: i nuovi obblighi per il 2024

Coloro che sono inquadrati nel regime forfettario per la partita IVA non hanno grandi obblighi, ma a partire dal 1° gennaio 2024 ci saranno diversi cambiamenti.
Si tratta di informazioni che tutti coloro che posseggono una partita IVA devono sapere se non vogliono avere problematiche con l’Agenzia delle Entrate nei mesi futuri.
Mancano ancora pochi giorni alla fine dell’anno e bisogna prepararsi.

La maggior parte di questi cambiamenti in realtà è stata già discussa diverse volte in passato e successivamente un obbligo in particolare è stato rimandato più volte nel corso degli anni.
Il 1° gennaio 2024 dovrebbe essere la data definitiva per l’entrata in vigore di questo onere da parte dei lavoratori contribuenti, ma non è detta l’ultima parola perché potrebbero esserci dei cambiamenti dell’ultimo minuto.

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Nel corso del 2024 il numero di lavoratori contribuenti inquadrati nel regime fiscale forfettario è destinato a salire sempre di più, soprattutto se consideriamo quelli che fatturano un certo limite durante il corso dell’anno.
Tutte queste persone, sia chi ha già una partita IVA sia chi ha intenzione di aprirla il prossimo anno, devono sapere che dal 1° gennaio 2024 scatterà l’obbligo per la fatturazione elettronica.

Arriva l’obbligo di fatture elettroniche per tutti i forfettari

La fatturazione elettronica è un tipo di fatturazione che in realtà già tanti contribuenti eseguono ancor prima dell’obbligo, ma a partire dal 1° gennaio 2024 tutti saranno obbligati a emettere solo e solamente fatture elettroniche.
Questo vuol dire che le fatture cartacee non saranno più accettate nemmeno da coloro che sono inquadrati nel regime forfettario e fatturano entro un certo limite.

Avranno un’esenzione dalla fatturazione elettronica solamente chi emette fatture verso paesi esteri a soggetti che non hanno una residenza in Italia, ma sarà solo una situazione del tutto temporanea.
Per eseguire una fatturazione elettronica bisogna affidarsi al proprio commercialista oppure pagare un abbonamento a uno dei tanti servizi online che garantiscono la creazione di fatture in formato “xml”, ovvero quello delle fatture elettroniche.

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Ci sarà una novità anche per quanto riguarda le Certificazioni Uniche (CU) inviate dai sostituti d’imposta ai lavoratori: questi documenti fiscali non saranno più inviati ai forfettari e a coloro che sono presenti nel vecchio regime dei minimi.
A marzo del 2024 sarà dunque l’ultima volta che verranno inviate le Certificazioni Uniche relative all’anno 2023, perché successivamente saranno abolite.