Se vendi su internet rischi grosso | Subito, Vinted e altri market nel mirino del Fisco

La compravendita su internet è ormai un’abitudine risaputa, ma alcuni market online come Subito e Vinted sono entrati nel mirino del Fisco!

Internet, come abbiamo sempre detto, ha migliorato ed evoluto tanti aspetti della nostra vita: dalle comunicazioni alla fruizione di contenuti.
Un altro grande aspetto del mondo del web è quello della compravendita online che si sta sempre di più diffondendo tra la popolazione.
Il fenomeno è stato lanciato senza dubbio dall’arrivo e dalla crescita prepotente di Amazon, ma nel corso degli anni si è evoluto e ha preso anche altre strade.
Attualmente, ad esempio, è molto in voga la possibilità di vendere e comprare prodotti da altre persone e non per forza da negozi e siti specializzati.

Il capostipite di questo fenomeno è sicuramente eBay, probabilmente il sito principale sul quale le persone possono pubblicare e visualizzare annunci riguardo qualsiasi prodotto.
Il successo di eBay però non ha fermato la nascita e l’avanzare di altre piattaforme che si sono specializzate in particolari settori: come ad esempio Subito che è utilizzato principalmente per annunci immobiliari o anche Vinted che invece è attivo nel mercato dell’abbigliamento.
Anche gli stessi social network hanno integrato al loro interno una sorta di mercatino virtuale per la pubblicazione di annunci: il più famoso di questi è sicuramente Facebook Marketplace.

L’occhio del Fisco arriva ovunque: attenti a vendere prodotti online!

Vendere e comprare prodotti online non è certamente la stessa cosa che comprarli in negozio oppure venderli a mano a una persona che conosci.
Se utilizzi delle piattaforme online devi stare molto attento, non solo perché il pericolo di truffa è sempre dietro l’angolo, ma anche a livello fiscale.
Chi apre un’attività volta a vendere dei prodotti al pubblico deve seguire in Italia delle regolamentazioni molto importanti e che non possono essere ignorate.
Tra questi ovviamente c’è la questione fiscale controllata dall’Agenzia delle Entrate: un processo abitudinario per chi ha un negozio, ma ancora non precisa al 100% se si tratta di compravendita online di qualsiasi mercanzia.

Vinted

Dato che per aprire un’attività o un negozio di vendita al pubblico dovresti per legge aprire Partita IVA e rilasciare fatture, per quanto riguarda la compravendita online si è deciso di cambiare regolamentazione per non evitare tutto questo iter fiscale e burocratico a chi semplicemente vuole vendere un abito che non mette più.
Queste vengono definite vendite occasionali, che non richiedono la fattura, ma che comunque devono seguire delle regole ben precise se non vuoi incappare in problemi seri col Fisco.

Le regole da seguire per vendere online: devi stare molto attento!

Le vendite occasionali, pur essendo meno controllate rispetto a un negozio che vende abitualmente prodotti al pubblico, come detto deve comunque seguire delle regole ben precise che devi tenere a mente se non vuoi che il Fisco ti venga a cercare.
Pur non essendo obbligati a rilasciare fattura, in ogni caso bisogna comunque essere in possesso di un documento fiscale che attesti l’avvenuta transizione.
Questo documento, che vale come ricevuta, deve inoltre contenere tutte le informazioni essenziali del venditore, dell’acquirente e del prodotto venduto.

Guardia di Finanza

Per essere in piena regola e non avere problemi con eventuali controlli da parte del Fisco, allora il documento fiscale deve contenere: i dati anagrafici del venditore, i dati anagrafici dell’acquirente, la descrizione del prodotto venduto, l’importo percepito dalla transizione, un’indicazione che attesti che si tratta di vendita occasionale e ovviamente la firma di chi rilascia la ricevuta.
Inoltre, se la cifra percepita è uguale o maggiore a 77,42€ si è obbligati ad apporre una marca da bollo sul documento fiscale dal valore di 2 euro.
Per alcuni potrebbe essere noioso, ma soprattutto per cifre molto alte e vendite frequenti è meglio non avere grane con l’Agenzia delle Entrate!