Momenti BG 56: Sly Marbo

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Sly Marbo, un nome che incita alla creazione di mille freddure “alla Chuck Norris”, un personaggio su cui sono state create leggende e dicerie, tant’è che talvolta Internet confonde la sua storia ufficiale con il materiale creato dai fan. Perfino il famoso sito Urban Dictionary descrive Sly Marbo definendolo un personaggio che urla costantemente, benché questa caratteristica provenga dalla serie parodistica If The Emperor Had a Text-to-Speech Device. Chi è realmente Sly Marbo? Quando venne creato e cosa è stato scritto su di lui? Scopriamo tutte queste cose.

La nascita di un eroe

Sly Marbo presentato su White Dwarf 243

Sly Marbo fu presentato per la prima volta su White Dwarf 243 (UK, marzo 2000), lo stesso numero in cui furono presentati anche i Sentinel della Guardia Imperiale. La scrittura di questo personaggio fu affidata a Nick Davis e il risultato fu indubbiamente esilarante grazie alla mescolanza di omaggi presente.

Marbo è un semplicissimo anagramma di Rambo, protagonista del noto film del 1982. Sly, invece, è un soprannome di Sylvester Stallone, l’attore che da sempre interpreta questo Rambo. Nella storia di Marbo fu nominato anche il Colonnello Traupman, suo mentore e unica persona a conoscenza del passato di questo soldato misterioso. Traupman non era altro che un riferimento a Sam Trautman, colonnello che addestrò e comandò personalmente John Rambo nella serie cinematografica.

Come se non bastasse, anche il suo aspetto e la sua caratterizzazione sono forti omaggi agli anni ’80, ma le cui origini risalgono al 1995. In quell’anno fu pubblicato il Codex: Imperial Guard per la 2a edizione di Warhammer 40.000. Al suo interno fu messa ben in vista la volontà di omaggiare in qualche modo un altro attore dal fisico possente, ossia Arnold Schwarzenegger:

Arnold Schwarzenegger catachano

Un’illustrazione che ai tempi non aveva intenzione di ritrarre Sly Marbo, ma la cui idea iniziale fu ripresa qualche anno dopo. Sly Marbo prese l’aspetto di Arnold Schwarzenegger nei panni di Alan “Dutch” Schaefer, protagonista del film Predator (1987). Le sue abilità, invece, mescolarono quelle di Dutch e quelle di Rambo in un tripudio di perfezione militare capace di prendere di sorpresa una squadra di guardiavia eldar e una banda da guerra di Signori della Notte.

Ciò poteva bastare? Ovviamente no. La redazione spagnola di White Dwarf approfittò del numero 243 della rivista per inserire anche uno scenario ideato da Ramon “Ramonet” Atar, intitolato ¡Depredador! e chiaramente ispirato dal film Predator, tant’è che in uno scontro nella giungla tra una squadra di Catachani (in cui era incluso Sly Marbo) e un Lictor Tiranide.

Poiché nato fin da subito come personaggio pienamente parodistico e volutamente esagerato, Games Workshop non fece altro che cavalcare l’onda con la sua inclusione nel Codex dedicato ai Catachani che uscì per la 3a edizione di Warhammer 40.000, poi nel Codex: Guardia Imperiale di 5a edizione. Con la 6a edizione, invece, Sly Marbo scomparve dalle scene, il suo modello andò verso l’uscita dalla produzione e il personaggio non venne più toccato, pur restando un catachano leggendario. Come ogni cosa, ciò non voleva dire che all’improvviso Sly Marbo non fosse più esistente, infatti negli anni successivi ci furono sue menzioni o apparizioni all’interno di altre pubblicazioni.

Nel 2017 la situazione cambiò nuovamente. Il 4 maggio segnò l’uscita di un articolo su Warhammer Community che mostrava una conversione volta a rappresentare Sly Marbo e delle regole scaricabili per giocarlo in 7a edizione. A dicembre dello stesso anno, Sly Marbo tornò con un modello tutto nuovo e regole per l’8a edizione.


Tutt’ora Sly Marbo rimane un personaggio che sfonda ogni limite. Nel 2006 Steve Lyons scrisse un romanzo che lo incluse come personaggio terziario in un periodo in cui era già molto stimato dai propri commilitoni, ma non era ancora la leggenda odierna, mentre nel 2013 Toby Frost ne scrisse uno dedicato a Straken che incluse Marbo come personaggio secondario. Un mio desiderio sarebbe quello di vedere un romanzo dedicato completamente a Marbo che ne mostri le origini, ma non so se verrò mai accontentato.

La storia di Marbo

Illustrazione di Sly Marbo nel Codex: Guardia Imperiale di 5a edizione

Fino ad ora vi ho parlato di Marbo con occhi esterni all’ambientazione. Ora entriamo nel Quarantunesimo Millennio e scopriamo la sua storia.

Il passato di Marbo è un grande mistero. Quando venne reclutato nel 12° Catachano, il Colonnello Traupman fu il suo primo comandante e nel corso del tempo il rapporto tra i due divenne più stretto. Traupman divenne un vero e proprio mentore per Marbo, ma anche l’unica persona a conoscere il suo passato.

La sua notorietà iniziò a crescere con il giungere di una tragedia. Marbo, insieme a nove fratelli reclutati nello stesso reggimento, affrontò la Waaagh! Urgok sul mondo forgia Ryza. Purtroppo lo scontro non ebbe assolutamente un esito positivo e per un po’ di tempo si pensò che tutti i fratelli fossero morti, ma due settimane dopo uno di essi tornò, solo, ma con la testa di Urgok tra le mani, un singolo foro di proiettile tra gli occhi dell’orko. Quello fu il momento in cui la leggenda di Sly Marbo ebbe inizio.

Tempo dopo, Marbo fece parte di un piccolo contingente catachano stazionato su Galabad. Il pianeta venne attaccato dai Drukhari e le guardie imperiale si trovarono in una terribile inferiorità numerica, fattore che segnò il loro destino. Molti storici imperiale raccontarono delle terribili torture che le guardie subirono da parte di furie e mandragore, eppure Traupman condusse la forza che avrebbe dovuto soccorrere i possibili sopravvissuti, ma al suo arrivo trovò solo Marbo, nuovamente solo e con un coltello tra le mani. Intorno a lui, veicoli distrutti, pile di cadaveri xeno e la testa dell’Arconte Drukhari impalata.

La missione su Rogar III

Catachani in guerra

“C’è un accampamento di orki a quaranta chilometri da qui, ventidue gradi. Molto grande. Non pensate che i Validiani ne sappiano qualcosa, ma il vostro percorso vi porterà dritto verso di esso.”
Lorenzo non si chiese come potesse aver esplorato ad un tale distanza. Era Sly Marbo.

Con il passare degli anni, la fama di questo singolare soldato crebbe tra i propri compagni catachani e Sly Marbo si trovò assegnato a diversi reggimenti affinché potesse fornire loro supporto. Quando il 14° Catachano fu inviato sul neo-mondo assassino Rogar III per assistere il 32° Validiano, Sly Marbo si unì all’operazione. Ai tempi, il 14° Catachano era comandato dal Colonnello “Faccia di Pietra” Graves e al suo interno serviva il Sergente “Vecchio Testardo” Greiss, leader della squadra che godette del supporto di Marbo durante tutto il conflitto.

Durante gli eventi di Rogar III, Marbo si dimostrò sempre molto distaccato. Non si presentò mai nei pressi del campo base e il Commissario Mackenzie apprese dell’esistenza di Marbo solo a conflitto inoltrato. Il mistero su di lui non si dimostrò poi così inferiore per i catachani stessi, poiché anche loro consideravano Marbo un individuo estremamente solitario e piuttosto taciturno, tanto da conoscere ben poco sul suo conto. Durante l’esplorazione della giungla di Rogar III, il validiano Braxton cercò di comprendere meglio la cultura dei catachani e la loro tendenza ad assegnare soprannomi ai propri soldati. Quando chiese delucidazioni sul motivo per cui Marbo portasse il nome Sly, “Alluce d’Acciaio” Dougan sostenne di non essere sicuro di sapere se fosse il suo vero nome dato alla nascita, un soprannome ottenuto per qualche sorta di impresa o un altro tipo di titolo ottenuto chissà quando.

NOTA: Questa parte necessita di una piccola spiegazione. Ovviamente Marbo porta il nome Sly per omaggiare Sylvester Stallone, ma nel romanzo Death World discutono del nome Sly con un’ottica interna all’ambientazione. Quello di Braxton e Dougan è un dubbio ragionevole, poiché Sly è anche una delle parole con cui si può dire “furtivo” in inglese, un aggettivo che indubbiamente descrive molto bene le qualità di Marbo. Sly è quindi un nome o un soprannome? Chissà…

Durante tutta l’operazione su Rogar III, Sly Marbo agì in solitaria mantenendo una certa distanza dalla squadra di Greiss e si avvicinò solo in poche occasioni per offrire aiuto o fornire informazioni utili ricavate da lunghe esplorazioni della giungla locale. Ad un certo punto si unì anche ad un combattimento nei pressi di un accampamento orkesco, durante il quale salvò la vita del soldato Lorenzo. Quando gli orki vennero sconfitti e il mondo assassino temporaneamente domato, Lorenzo poté vedere Marbo solo un’ultima volta. In quel momento poté notare i suoi occhi terribilmente bianchi e vuoti.

La Campagna di Dulma’lin

Il colonnello Straken
Straken su Dulma’lin

Nel corso degli anni successivi, Marbo continuò ad assistere diversi reggimenti catachani. Greiss, invece, sembrò morire in un grande atto di eroismo su Rogar III, ma in realtà sopravvisse e fece carriera raggiungendo la posizione di colonnello del 2° Catachano. Ulteriore tempo dopo, Greiss raggiunse la posizione di generale e il comando del 2° Catachano fu assunto da “Mano di Ferro” Straken.

Nel 926.M41, la presenza degli orki nei pressi di Ryza e di numerosi mondi circostanti continuò ad essere piuttosto massiccia, perciò Greiss organizzò un’offensiva sul mondo minerario Dulma’lin. Nonostante le perdite iniziali, il 2° Catachano comandato da Straken fece subito capire di che pasta fosse fatto. Marbo partecipò all’operazione, ma almeno inizialmente non sembrò dedicarsi alle proprie classiche azioni di guerriglia. Finì per ricoprire il ruolo di sentinella sulla cima di una torre di guardia, compito che gli diede l’opportunità di rimanere solo e lontano dagli altri quattro soldati presenti ai piani inferiori.

Il primo incontro con Straken avvenne proprio mentre Marbo stava svolgendo il compito di sentinella. Straken, indagando sulla provenienza di una strana trasmissione, arrivò a dedurre che la fonte potesse essere il Tempio della Parola di Guarigione oppure la Cappella di Lua Immolata. Salì quindi sulla cima della torre di guardia e trovò un soldato davvero imponente, grosso persino per gli standard catachani, assorto nell’avvelenamento del proprio coltello. Straken gli chiese se dal luogo in cui si trovavano fosse possibile vedere i due edifici di suo interesse:

“Hai gli occhi, usali.”

Yalsky disse “Ehi, Marbo. Stai parlando con un ufficiale.”

Il soldato sollevò lo sguardo. Il suo volto era cupo e triste in egual misura. “Scusi,” disse. “Ha gli occhi, signore.”

Nonostante l’asprezza del loro primo incontro, i due lavorarono bene insieme e Straken cominciò ad apprezzare sempre di più la strana follia del “ragazzo”. Marbo si dimostrò sempre distante, tendente ad esprimere la propria opinione con pochissime parole, talvolta una sola, ma sempre pronto ad agire nel migliore dei modi e capace di sfuggire allo sguardo di chiunque, come se fosse stato fatto per mescolarsi con l’ambiente. Quando la Campagna di Dulma’lin si concluse con la morte del Kapoguerra Killzar, i due catachani si separarono con un maturato rispetto.

La crescita di una leggenda

Gli eroismi di Marbo non furono da meno nel corso dei decenni seguenti e la sua leggenda non fece altro che crescere e diffondersi. Di molte sue storie non è nemmeno nota l’esatta collocazione temporale, ma fatto sta che Marbo non smise mai di dimostrare il proprio valore sul campo di battaglia. Alla sua fama contribuì anche il suo equipaggiamento personale, sempre limitato a una pistola lacerante e a una zanna catachan avvelenata. Equipaggiamenti indubbiamente formidabili, ma comunque “normali”, eppure sufficienti a compiere grandi imprese. Ci furono anche occasioni in cui si servì di altro oltre al proprio equipaggiamento, ad esempio sul pianeta Pardus, dove riempì di esplosivi un intero burrone per poi farlo saltare in aria nel momento in cui passò un convoglio corazzato nemico. Anche in casi simili, però, Marbo non utilizzò mai strani poteri o macchine sovrannaturali. Il suo sudore, il suo impegno e la sua esperienza costituirono un trio vincente.

Su Mondo di Bask affrontò una specie xeno sconosciuta e conquistò da solo il Posto di Comando Quattro-Dodici eliminando il leader nemico insieme alle sue tentacolate guardie del corpo. Ciò gli fece guadagnare una delle tante Stelle di Terra che il Colonnello Traupman custodisce per lui. Pur trattandosi della più alta onorificenza ottenibile da un qualsiasi soldato imperiale, assegnata dai Sommi Signori della Terra stessi, Marbo ne ottenne ben più di una.

Su Nordassa riuscì addirittura ad abbattere un Titano Banelord. Per molti, il modo in cui Marbo riuscì in tale impresa rimase un mistero, mentre i pochi che ebbero il permesso di scoprirlo misero sotto protezione qualsiasi documento al riguardo.

Durante la Guerra di Octarius, invece, trasformò i tiranidi in prede quando decise di andare a caccia di Lictor.

Durante la Terza Guerra di Armageddon, Marbo agì da solo in luoghi che avrebbero richiesto le capacità di intere squadre specializzate.

Nel 999.M41 fu responsabile della distruzione di un altro colosso, più precisamente il Gargant orkesco noto con il nome di Gorkanought. Quando fu stilato il rapporto al riguardo, il Comando del Segmentum lo scartò ritenendolo troppo improbabile.

Ci fu anche un’occasione in cui dei reggimenti d’Astra Militarum riportarono il ritrovamento di alcuni accampamenti del Caos totalmente abbandonati o pieni di cadaveri. Le indagini sull’identità dei responsabili portarono all’ipotesi che i servi del Caos si fossero rivoltati l’uno contro l’altro o che un contingente dell’Adeptus Astartes stesse operando in segretezza nelle vicinanze. Ci fu anche una terza ipotesi, ritenuta la più probabile e a tutti gli effetti corretta, ossia quella secondo cui il responsabile fosse Sly Marbo. Tale informazioni fu censurata dall’Alto Comando Catachano e non fu trasmessa alle guardie che riportarono i ritrovamenti.

Quanti anni ha Marbo?

Modello di Sly Marbo

Un dettaglio di Marbo che passa ampiamente inosservato è la sua età. Nella sua apparizione più recente è ancora pienamente in forma, anche se i suoi capelli si sono schiariti un po’ assumendo una tonalità più vicina al castano chiaro, eppure il caro Sly non è più un giovincello.

La Campagna di Dulma’lin avvenne nel 926.M41 e in quella data Marbo non era un novizio dei reggimenti catachani. Durante quella campagna, Greiss aveva il grado di generale e Marbo era già un soldato rinomato per le proprie capacità ai tempi in cui Greiss era ancora un sergente. Possiamo quindi dare per scontato che Marbo avesse almeno una trentina d’anni nel 926.M41.

Zona di Guerra Nachmund: Vigilus Isolato ci ha portato fino al 026.M42 e il secondo manuale di questa serie avanzerà ulteriormente la storia di almeno qualche mese, quindi è facile trarre delle conclusioni: attualmente Sly Marbo ha almeno 130 anni.

Certo, quest’età non è poi così stupefacente nell’Imperium, ma spesso non viene raggiunta da umani non-Astartes che passano gran parte della propria vita su un campo di battaglia. Si tratta di un’età più accomunabile a vari ufficiali o ad inquisitori che passano molto tempo sulle proprie indagini o su altre operazioni lontane dalla guerra combattuta nel bel mezzo di fango e proiettili. Se poi contiamo che non sia mai stato riportato un suo utilizzo di innesti bionici o trattamenti ringiovanenti, il suo fisico è ancora formidabile. Probabilmente anche la vecchiaia ha paura di lui e non osa avvicinarsi.

Lo strano comportamento di Marbo

Dopo tutte queste discussioni, viene naturale chiedersi come mai Marbo si comporti in questo modo. Perché è così distaccato? Perché protegge i propri compagni dall’ombra e si sforza così tanto per compiere imprese incredibili?

Purtroppo la risposta potrebbe risiedere nei traumi che lo affliggono. Quando si infiltrò in un edificio durante gli eventi di Dulma’lin, approfittò del rumore emesso dai propri nemici commentando il loro comportamento. Sostenne che le persone fossero solite perdere tempo con conversazioni di circostanza e battute stupide per impedire all’oscurità di raggiungerli, come bambini che urlano per dimostrare di non essere impauriti. Marbo pare accettare le proprie paure, ma evidentemente disprezza l’atteggiamento di molte altre persone, valutandolo come un tentativo di scacciare ogni paura fingendone l’inesistenza, forse sbagliando sul conto di alcuni.

Allo stesso tempo, le paure si mescolano ai ricordi. Sempre su Dulma’lin, la vista di un suo commilitone morto fece scaturire nella sua mente il ricordo del suo fratello più vecchio, il corpo abbattuto dagli orki durante la guerra con i pelleverde di Urgok. Per un momento, il volto di quel commilitone divenne il volto senza vita di suo fratello, poi il ricordo scomparve e Marbo continuò a svolgere il proprio dovere. Questo fatto dice molto sulla mente di Marbo e sul trauma subito su Ryza. Forse un tempo Marbo era una persona più estroversa e socievole, ma assistere alla morte di tutti i propri fratelli e rimanere l’unico in vita lo ha certamente spezzato interiormente, tanto da rivedere i loro volti in altre persone. Questo soldato dagli occhi spenti evita e respinge la compagnia altrui perché non vuole rivedere troppo spesso i volti dei propri cari? Si impegna così tanto perché desidera evitare che altre persone perdano la propria famiglia come lui ha perso la sua? Non credo lo sapremo mai, ma alla fine di tutto c’è una riflessione da fare:

Un personaggio così divertente in superficie è in realtà la custodia per un animo trafitto da un immenso dolore.

Bibliografia

Manuali

  • Codex: Cataciani 3a edizione
  • Codex: Cataciani 4a edizione
  • Codex: Guardia Imperiale 5a edizione
  • Shadow War: Armageddon

Romanzi

  • Death World, di Steve Lyons
  • Straken, di Toby Frost

Altro

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