Al Tokyo Game Show 2025 sono riuscito a provare tantissimi giochi in anteprima, e in particolare ho avuto modo di mettere le mani su Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection, disponibile solo per stampa e creator grazie a dei tavoli ad hoc organizzati da Capcom in una struttura vicina ai padiglioni del Makuhari Messe, sede storica del TGS a Chiba.
Monster Hunter Stories, per chi non lo conoscesse, è uno spin-off di Monster Hunter in salsa JRPG, fatto di combattimenti a turni e mostri cavalcabili. La sua storia è piuttosto “recente”, partita giusto qualche generazione fa con il Nintendo 3DS. In genere si gioca nei panni di un Rider, un cavalcatore di Monstie, il nome con cui sono definiti i mostri che diventano compagni in questo spin-off.
Sono riuscito a provare il gioco per 40-50 minuti, avendo anche l’occasione di confrontarmi brevemente con colleghi di Multiplayer e di GameSource presenti in loco. La prova poteva essere effettuata su Nintendo Switch o su PlayStation 5, accompagnati da ottimi snack giapponesi sia dolci che salati (è proprio qui che ho scoperto la mia passione per i Crunky, ma questa è un’altra storia).
L’impressione generale, comunque, è che stavolta per il nuovo capitolo di Stories, i creativi di Monster Hunter e presumibilmente anche il direttivo di Capcom abbiano deciso di investire più risorse, soprattutto sul comparto artistico. Nel grande ordine delle cose, in genere, i terzi capitoli di qualsiasi prodotto mediatico sono sempre il titolo della conferma delle aspettative, ma c’è un dato in più da tenere sott’occhio: Monster Hunter è diventato nel tempo uno dei franchise più redditizi di Capcom, secondo solo a Resident Evil. Le ambizioni per Stories 3 sono quindi più che giustificate, e soprattutto, benvenute.
La demo di Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection era incentrata sulla scoperta di quello che presumibilmente sarà uno dei temi centrali del gioco: una formazione cristallina che infetta i mostri rendendoli più aggressivi e imprevedibili, generando un’ennesima variazione sul tema delle creature di Monster Hunter: gli Indomiti. Variazioni, però, che sembrano essere solo temporanee nei combattimenti per quello che sono riuscito a vedere nei pochi minuti a disposizione.
Una delle prime cose che mi ha colpito, JoyCon alla mano, è proprio la presenza scenica dei Monstie: Rathalos, Tobi-Kodachi e Yan Kut-ku della mia squadra mi sono sembrati imponenti nei loro nuovi modelli 3D, molto più simili a quelli della saga principale sebbene ci sia una bella (e gradita) dose di shader in stile anime. Ma al di là dell’aspetto dei mostri, è lampante che sia proprio il comparto delle animazioni ad aver avuto un bel rimaneggiamento in positivo: sono tante, dettagliate e ben spettacolarizzate.
La demo, ripeto, era giocabile sia su PlayStation 5 che su Nintendo Switch 2, e su entrambe le console devo dire ha fatto la sua bella figura. Io personalmente ho giocato sulla console ibrida in modalità portatile, ma ho visto comunque le partite sul grande schermo dei colleghi mentre attendevo il mio turno. Su entrambe le console c’è sempre stata una grande fluidità e una chiara nitidezza, soprattutto nei momenti più concitati. Va capito se il livello di dettaglio resta lo stesso anche con la Switch2 in modalità docked.
Nella base del suo gameplay, Monster Hunter Stories 3 non è molto differente dal precedente gioco, anzi, diciamo che Stories 2 fa proprio da fondamenta per innalzare di qualche piano l’edificio di questo terzo capitolo. Il combattimento a turni sfrutta la solita morra cinese Potenza-Tecnica-Velocità, ma è stato mescolato con un paio di nuovi elementi che sembrano approfondire la valenza strategica di questo sistema.
Per esempio, c’è un nuovo Attacco Doppio che si conduce in coppia con il Monstie in campo; questa funzione si può attivare solo dopo che il mostro avversario viene abbattuto a terra, e permette di fare danno ingenti.
Sul fronte dell’esplorazione sembra che, dalla demo provata, abbiano approfondito un po’ il level design con la valorizzazione dei Monstie negli scenari: a seconda di chi si sta cavalcando è possibile sfruttare abilità diverse per superare impasse e ostacoli, o semplicemente agire in maniera diversa sull’ambiente.
Il mondo di gioco è sembrato qualcosa di più vivo e caratteristico; è difficile dirlo dopo una prova di nemmeno un’ora, ma questa feature è potenzialmente capace di trasformare l’esplorazione in un qualcosa di simile a un metroidvania; dei 3 Monstie provati, per esempio, il Tobi-Kodachi era l’unico in grado di scalare alcune pareti, il Rathalos può sputare fuoco, e così via.
Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection si è mostrato essere un titolo in grado di offrire un’esperienza Stories su scala più ampia: il salto tecnico si vede, la fluidità e i miglioramenti di esplorazione lo rendono più intrigante, almeno sulla carta. Chi ama la serie Stories troverà molti elementi familiari ma migliorati; chi finora guardava con sospetto la sua essenza di spin-off, potrebbe stupirsi della scala su cui Capcom ha deciso di lavorare.
Staremo a vedere se Twisted Refelction riuscirà a mantenere questi standard per la versione finale con queste animazioni, con una buona stabilità del frame rate nei momenti più d’impatto e arricchendo le parti che nella demo erano solo accennate. L’uscita prevista per il 13 marzo 2026 non è così lontana come sembra, ma questa prova dà fiducia: non solo un seguito, ma qualcosa che veramente mi ha stravolto le aspettative nel modo giusto.
This post was published on 4 Ottobre 2025 18:30
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