PlayStation VR – Anteprima

Articolo a cura di Samuele Zaboi

Realtà virtuale o non realtà virtuale? Questo è uno dei principali dibattiti in ambito videoludico, nel tentativo di capire se la realtà virtuale sarà effettivamente il futuro dei videogiochi. In occasione dell’evento Milan Games Week di quest’anno abbiamo avuto l’opportunità di provare PlayStation VR, il visore che Sony sta preparando per PlayStation 4. L’impatto è stato entusiasmante anche se permangono diverse perplessità.

Cosa va e cosa non va

PlayStation VR è la realtà virtuale e la realtà virtuale è qualcosa di rivoluzionario che può cambiare realmente e in modo totale l’esperienza videoludica nella sua essenza più profonda. Le prime impressioni riguardano la dimensione del visore e la sua comodità: portato sul capo, PlayStation VR, i cui allacci e vicinanza della visiera possono essere regolati in tutta liberà, si rivela inizialmente più leggero del previsto ma alla lunga la sua presenza sul volto si fa sentire, rendendo difficile poter immaginare lunghe sessioni di gioco, anche da un paio d’ore, con indosso il visore per la realtà aumentata. Dal punto di vista tecnico i risultati sono senza dubbio stupefacenti; in una delle tech demo che abbiamo avuto modo di provare, Kitchen, prodotto da Capcom, ci siamo trovati all’interno di una stanza (una cucina appunto) e con le mani legate. L’immersione in questo horror è stata totale, voltandosi a destra oppure a sinistra è stato possibile scoprire nuovi elementi nascosti prima alla vista ma una delle cose più impressionanti è stato il senso di profondità. PlayStation VR riesce nell’intento di far sentire l’utente all’interno del gioco: vedendo i personaggi allontanarsi dal punto di vista dell’osservatore, si ha realmente quella sensazione di coinvolgimento capace di lasciarvi a bocca a parte. Allo stesso modo anche il sonoro saprà avvolgervi e l’effetto, magari all’interno di una stanza silenziosa, potrà essere assolutamente impressionante, veramente al passo con la realtà. In modo similare anche l’utilizzo del controller DualShock 4 ricalca questa sensazione dal momento che si dovranno muovere le mani direttamente “nel gioco”.

Dal punto di vista grafico PlayStation VR deve ancora effettuare dei passi in avanti per poter migliorare la propria offerta: in un periodo dove il mondo dei videogiochi per console è sempre più alla ricerca spasmodica del miglior livello grafico possibile, con i tanto discussi 1080p e i 60 frame per secondo, la realtà virtuale, per lo meno dalla prova effettuata in occasione della Milan Games Week, si dimostra ancora lontana da questo punto di vista. Il passo in avanti non deve essere fatto solo da Sony ma anche dalle software house intenzionate a sviluppare titoli per la realtà virtuale anche se, occorre precisare, come per il momento sia stato possibile provare esclusivamente delle tech demo e non dei titoli ancora completi.
Se da un lato gli aspetti rivoluzionari della realtà virtuale non posso che giovare ed entusiasmare i giocatori, di contro rimangono alcune perplessità che potranno essere chiarire solo con il tempo. Per tornare all’esempio citato poco sopra, l’horror Kitchen, resta difficile potere immaginare un intero titolo sviluppato per la realtà virtuale non tanto per la longevità, che potrebbe essere tranquillamente spezzata con diversi sessioni di durata più o meno breve, quanto per l’adattabilità del visore a determinate sessioni di gameplay: fino a quando la richiesta è quella di restare immobile in un stanza e muovere al massimo il volto o le mani, la risposta di PlayStation VR è senza dubbio eccellente ma il problema si pone quando l’azione potrebbe diventare più frenetica o ogni qual volta dovrebbe essere richiesto qualcosa di diverso dall’essere uno “spettatore interattivo”.
Occorre segnalare infine come al termine della nostra prova non abbiamo avvertito in alcun modo dolori di emicrania o di alcun altro tipo.

Conclusioni

Rimangono molti dubbi attorno a PlayStation VR e alla realtà virtuale. Se da un lato il gameplay e il coinvolgimento del giocatore sono rivoluzionari e impressionanti, dall’altro restano perplessità sulla durata delle sessioni di gioco sopportabili in maniera consecutiva, anche a causa del peso del visore da dover portare sul capo, e sulla varietà che il visore è in grado di offrire. C’è ancora tempo per poter rispondere a questi quesiti dal momento che l’arrivo di PlayStation VR è previsto per la prima metà del 2016.