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Pericolo per le strade: il maxi richiamo che coinvolge tantissimi veicoli

La mobilità di oggi e di domani è e diventerà ovviamente sempre più complessa e tecnologicamente avanzata. Ma per ora a è meglio tenere gli occhi aperti.

Sulle strade del domani troveranno posto molte vetture che ora sono forse solo dei sogni. Ma anche con quello che si muove già tra le corsie c’è da stare molto attenti, perché anche se la tecnologia corre e ci dà oggi vetture che sono diverse rispetto a quelle che circolavano appena qualche anno fa, la stessa tecnologia può davvero diventare pericolosa.

E la dimostrazione viene dal fatto che una famosa società si è trovata a dover richiamare diverse autovetture per un problema che si è presentato già due volte di troppo. In un certo senso anche questo fa parte del futuro, ma è chiaro che è allo stesso tempo una situazione pericolosa nel presente.

Perché queste auto sono state oggetto di richiamo?

Una delle novità che iniziano ora a circolare sono le auto che non hanno nessuno alla guida. La mobilità del domani è una mobilità che ci vedrà destreggiarsi tra auto operate da esseri umani e auto che verranno pilotate dalle intelligenze artificiali.

Perché queste auto sono state oggetto di richiamo? (foto Zoox) – player.it

Per avere però auto autonome che siano sicure è necessario che il software sia a sua volta sicuro e testato su strada, in tutti i sensi. Una delle frontiere che più si stanno muovendo in questo settore della mobilità autonoma è quella dei cosiddetti robotaxi.

Ovvero delle autovetture utilizzate come taxi che non hanno nessuno alla guida. Nella città americana di San Francisco si muove un’azienda di questo tipo: si chiama Zoox ed è di proprietà di Amazon.

All’inizio del mese di maggio c’è stato il secondo incidente che ha coinvolto un uomo su un monopattino elettrico e uno dei robotaxi Zoox.

Nel robotaxi non c’era nessuno e l’uomo che guidava il monopattino elettrico non ha subito ferite gravi.

Secondo le dichiarazioni ufficiali di Amazon non c’è stata richiesta di assistenza medica. Siamo di fronte, come dicevamo, al secondo problema dopo che c’era stato già un incontro ravvicinato tra un altro robotaxi di questo tipo e una vettura in un’altra occasione.

Il problema delle vetture a guida autonoma è proprio che il loro software è programmato per reagire a una serie di situazioni, ma non hanno, ovviamente, la prontezza e l’esperienza di un guidatore umano che riesce a prendere decisioni all’ultimo secondo e in maniera creativa.

Come per altre applicazioni dell’intelligenza artificiale, anche la guida autonoma ha bisogno di tempo per diventare effettivamente utile. La speranza è che nel frattempo non ci siano pericoli sulla strada per i pedoni e per gli altri automobilisti.

Sono tante le società che puntano a fornire automobili in grado di viaggiare senza che ci debba essere il controllo attivo e perenne dell’essere umano, ma forse siamo ancora piuttosto lontani da questo livello di autonomia e consapevolezza. Paradossalmente è più facile che impariamo a pilotare un’auto volante.

This post was published on 26 Maggio 2025 14:53

Valeria Poropat

Sono Valeria e adoro la tecnologia e la parola scritta. Dopo la maturità classica ho studiato lingue presso La Sapienza di Roma e sono specializzata in traduzione e transcreazione. A un anno e mezzo ho incontrato un Commdore 64 e a otto anni ho deciso che avrei fatto la giornalista. Alla fine, ho trovato il modo di mettere tutto insieme e ho scoperto nel mondo dell'informazione tech il mio ambiente naturale. Mi occupo di tutto ciò che è tecnologia, con una predilezione per i videogiochi e le innovazioni che sono in grado di migliorarci la vita.

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