Ondate di raggi Gamma provenienti dal nucleo galattico | La scoperta di astrofisici Messicani

un raggio gamma

Le tecnologie di comunicazione, primo fra tutte l’Internet, hanno rivoluzionato il mondo della scienza; la possibilità, infatti, di accedere a dati raccolti da scienziati dall’altra parte del mondo ha accelerato esponenzialmente le possibilità di compiere scoperte, causando poi una cascata di conclusioni che portano al progresso. Utilizzando i dati di un telescopio energetico, due scienziati Messicani hanno fatto una scoperta incredibile.

Il cuore pulsante della Via Lattea

I grafici inclusi nel paper scientifico Magallanes-Guijón – Mendoza, che descrivono la loro scoperta scientifica

Una coppia di astronomi dell’Universidad Nacional Autonoma de Mexico, a Città del Messico, è riuscita a trovare analizzando i dati del Fermi Gamma-ray Space Telescope, delle ondate regolari di raggi gamma, emanate da una zona attorno al buco nero che risiede al centro della nostra Galassia; Sagitarius A*

I due scienziati, Gustavo Magallanes-Guijón e Sergio Mendoza, hanno provveduto subito a pubblicare un paper scientifico in cui descrivono la loro scoperta, pubblicato sul server pubblico arXiv. La ricerca precedente dimostrava l’esistenza di un buco nero supermassivo stabile al centro della galassia, che è stato chiamato Sagittarius A*. A differenza di altri buchi neri supermassivi del genere, però, Sagittarius A* non risucchia materia su materia, né invece emana colonne di plasma come fanno altri.

Questa nuova ricerca ha portato i due scienziati messicani a scoprire qualcosa di unico al cuore della nostra galassia: un blob di gas che lo orbita a stretta distanza, pressoché la stessa che c’è tra Mercurio ed il Sole. Questo blob di gas sembra, appunto, orbitare il nucleo della Via Lattea, e sembra viaggiare a circa il 30% della velocità della luce.

Già nel 2021 alcuni scienziati erano riusciti ad identificare delle radiazioni gamma arrivate sulla Terra, provenienti direttamente da Sagittarius A*. È diventata cosa nota dunque, nel mondo dell’astrofisica, che queste radiazioni non provenivano dal buco nero in sè, visto che nessun buco nero può emettere radiazioni, ma da qualcosa che gli era vicino. Fino ad ora questo ipotetico oggetto era un mistero, ma grazie a questa nuova ricerca si è riuscito a scoprirne la fonte.

Il lavoro di questi ricercatori si è basato principalmente su dati raccolti dal Fermi Gamma-ray Space Telescope, e poi resi di dominio pubblico, raccolti tra il Giugno e il Dicembre 2022. L’analisi di questi dati ha portato gli scienziati a notare dei pattern energetici, che si ripetevano periodicamente: ogni 76.32 minuti, un impulso di radiazione gamma emesso da Sagittarius A* raggiunge la Terra. Questi impulsi, sempre secondo Magallanes-Guijón e Mendoza, potrebbero essere collegati a delle ondate di raggi X che raggiungono la Terra, in una proporzione 1:2.

Insomma, sembra che astronomi e astrofisici scoprano ogni giorno qualcosa di nuovo nella nostra Galassia e oltre; chissà che questa nuova scoperta, che può sembrare triviale per i profani, non possa portare a numerose altre rivelazioni!