Insonnia: la cura può venire dallo spazio e da SAGA, si parte con la sperimentazione con gli astronauti

Sega vuole curare l'insonnia

Lo studio di architettura danese SAGA Space Architects ha sviluppato un sistema d’illuminazione, chiamato Circadian Light, creato per aiutare gli astronauti a dormire nello spazio.

Il sistema di SAGA, basato un pannello luminoso multicolore che, a seconda della luce impostata, può rilassare ed energizzare gli astronauti, sarà presto testato tra i piccoli alloggi dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Due immagini che mostrano i cambiamenti della luce Circadian Light

Il Circadian Light di SAGA

L’insonnia è uno dei principali problemi che gli astronauti devono affrontare nello spazio: tra le tante cause troviamo le cabine ristrette, il rumore e, soprattutto, lo sfalsamento del ritmo circadiano dovuto alla rotazione intorno alla Terra. Il nuovo sistema di illuminazione progettato da SAGA è dotato di tre pannelli luminosi che emettono luce a diverse angolazioni e spettri per stimolare la concentrazione o indurre sonnolenza.

SAGA Space Architects ha affermato che “senza il sonno, gli astronauti non possono dare il meglio di sé ed essere all’altezza dell’ambiente impegnativo che lo spazio offre. Con il Circadian Light, SAGA cerca di risolvere questo problema e di migliorare il benessere degli astronauti attuali e futuri”.

L’Agenzia spaziale europea e il Ministero danese dell’istruzione superiore e della scienza hanno dato al team di progettazione l’opportunità di testare il sistema di SAGA a bordo della Stazione spaziale internazionale. Il Circadian Light arriverà attraverso la Dragon di SpaceX, un veicolo spaziale riutilizzabile, così da verificare se il dispositivo è davvero in grado di migliorare il sonno degli astronauti che vivono sulla stazione spaziale.

La luce avanzata di SAGA è pronta a raggiungere lo spazio

L’astronauta Andreas Mogensen dell’Agenzia Spaziale Europea e pilota dell’equipaggio 7, testerà il sistema d’illuminazione durante la missione HUGINN: la sua permanenza a bordo della ISS sarà di ben sei mesi, un tempo più che sufficiente per valutare quanto il sistema sia in grado di migliorare il sonno degli astronauti. Se il sistema d’illuminazione di SAGA avrà successo, sarà molto utile non solo per migliorare le condizioni di vita nello spazio, ma potrà essere utilizzato anche dagli esseri umani che si stabiliranno sulla Luna e su Marte.

“Il problema è che il modo in cui viviamo oggi è completamente cambiato. Le persone moderne trascorrono più del 90% del loro tempo in ambienti chiusi, dove la luce artificiale è in genere 50-1000 volte più debole della luce solare e la luce naturale non può facilmente aiutare a regolare il nostro sonno. E ci riempiamo di luce artificiale fino a tarda sera, quando il sole è già tramontato. Questo disturba enormemente il nostro sonno che, a sua volta, ci porta a essere più scontrosi, distratti, meno concentrati, meno vigili e persino a un rischio maggiore di malattie, infermità e a una durata di vita più breve.”

Il pannello che sfrutta il Circadian Light
Sebastian Aristotelis, capo architetto di SAGA, con un Circadian Light Panel tra le mani.

A differenza degli attuali sistemi presenti sulla ISS, che sono azionati manualmente, il pannello luminoso di SAGA regolerà automaticamente l’illuminazione in base al programma impostato dall’astronauta. Per ovviare all’ambiente tipicamente monotono delle cabine, i pannelli progettati dallo studio danese possono emettere anche lunghezze d’onda dinamiche, simulando lo scorrere del tempo della Terra e il naturale cambiamento di illuminazione che ne consegue.

“Ci siamo evoluti sulla Terra con la luce naturale del sole e il nostro corpo si basa su di essa per tenere il tempo. La giusta quantità di luce al mattino ci sveglia. La mancanza di luce al pomeriggio e alla sera ci fa dormire. Inoltre, diversi tipi di luce hanno influenze diverse su di noi. La luce fredda e blu stimola la vigilanza, mentre la luce calda e rossa è più adatta per prendere sonno alla fine di una lunga giornata.”

“Gli esseri umani sono uguali sia sulla Terra che nello spazio”

Durante una simulazione di una missione spaziale di 90 giorni nel nord della Groenlandia, i SAGA Space Architects hanno testato un primo prototipo del loro Circadian Light: il sistema d’illuminazione avanzato del team danese ha svegliato l’equipaggio con un’alba luminosa e ha variato la luce nel corso della giornata, terminandola con un tramonto caldo e accogliente. Questo procedimento ha aiutato a controllare il ritmo circadiano spezzando la monotonia della giornata e dell’orologio corporeo, migliorando sensibilmente il sonno dell’equipaggio sottoposto al test.

“Cercare di emulare la luce solare non è un compito semplice. La luce del sole è una fonte di luce dinamica e in continua evoluzione, che cambia di intensità e di spettro nel corso della giornata. Come per i nostri precedenti progetti, abbiamo collaborato con il nostro partner di lunga data, YUJI, che produce LED eccezionali sia per l’illuminazione circadiana che per la resa cromatica di alta qualità.”

logo di SAGA

I piani futuri della NASA prevedono lunghe missioni, sulla Luna e pianeti come Marte, così da poter esplorare e persino cominciare a insediarsi su altri pianeti, per questo motivo trovare il modo di ricreare condizioni simili a quelle della Terra, affinché gli esploratori possano stare bene e dare il meglio di sé, sarà fondamentale.

La progettazione spaziale non può considerare solo le esigenze pratiche, come le riserve di cibo e acqua, ma dovrà tenere conto anche delle condizioni di vita e del benessere dell’equipaggio. Molte delle cose di cui abbiamo bisogno per esplorare le stelle sono le stesse che diamo per scontate nel nostro ambiente domestico. Concludiamo questo piccolo viaggio tra le luci dello spazio con le parole del capo architetto di SAGA Sebastian Aristotelis: “Mi piace l’idea di progettare per l’uomo nello spazio. Gli esseri umani sono uguali sia sulla Terra che nello spazio. Abbiamo bisogno della stessa quantità di stimoli”.

Vi ricordiamo che, l’intera ricerca scientifica, gioverà anche a noi umani sulla terra. Se la sperimentazione avrà successo potremmo giovarne tutti, non solo gli astronauti.