Smettetela di comprare il monitor sbagliato

Ah! Il Back to School!

Siamo ormai tornati dalle vacanze, la nostalgia del mare ci fa venire voglia di svago e ci rivolgiamo ai nostri migliori amici: i videogame! E ora che i prezzi sono finalmente scesi, sembra proprio il miglior periodo dell’anno per comprare nuovo hardware!

E così se lì, a navigare sul tuo eCommerce preferito, ti trovi davanti migliaia di prodotti ma cambiare processore significa cambiare scheda madre e RAM, una scheda video costa troppo e allora ti cade lo sguardo su quei bellissimi, luccicanti, nuovi monitor gaming e ti dici “Dopotutto perché no… perché non dovrei farlo?”

Ci siamo sentiti tutti in questa situazione, ammettiamolo…

Le dimensioni (contano)

Partiamo dalle basi: il 99% delle cose che leggerete in questo articolo sarà utile ad un acquisto più consapevole, non possiamo avere la risposta giusta alle vostre specifiche esigenze ma solo aiutarvi ad imparare a non farvi fregare da sigle, acronimi e lucine RGB!

Cominciamo a discutere l’aspetto forse più immediato: le dimensioni.
La prima cosa da imparare è che le misure di un monitor sono espresse in pollici e riguardano la diagonale del display.

Passiamo poi all’aspect ratio (rapporto di proporzione): la stragrande maggioranza sarà 16:9, che è il formato standard per i video, ma ultimamente il formato “ultrawide” 21:9 comincia a diffondersi per la comodità di avere più spazio orizzontale a disposizione.

Le diagonali più comuni per gli aspect ratio 16:9 e 21:9. Per ogni diagonale 16:9 c’è una equivalente diagonale in 21:9 che avrà la stessa altezza ma larghezza maggiore. In grigio le aree di display “in più” rispetto al 16:9.

Esistono poi formati ancora più larghi come il 32:9 che a conti fatti equivale ad avere due monitor 16:9 affiancati, ma sono casi limite per i più esigenti.

Una volta definita la diagonale e l’aspect ratio non resta che scegliere la risoluzione.

E qui la maggior parte delle persone sbagliano.

La Risoluzione

La risoluzione del monitor è espressa in pixel, cioè l’unità di base, il quadratino colorato, che compone come un mosaico l’immagine. Come abbiamo visto, data la presenza di monitor di differente aspect ratio, un modo sintetico per dare un nome alle risoluzioni è quello di esprimere semplicemente la loro altezza in pixel con un numero seguito dalla lettera p. In alternativa, per i meno numerofili, esistono dei nomi (che però spesso generano confusione).

Le scelte solitamente si possono ridurre a 4:

  • HD: 720p
  • Full HD (spesso abbreviato in FHD): 1080p
  • QuadHD (spesso abbreviato in QHD): 1440p
  • 4K: 2160p
La quantità di pixel presenti in ogni risoluzione cresce in maniera esponenziale. Un display 16:9 con risoluzione 1080p avrà una larghezza di 1920 pixel, un display 21:9 con risoluzione 1080p avrà una larghezza di 2560p.

La densità

Ora che abbiamo bene in mente il concetti di diagonale e quello di risoluzione, possiamo metterli insieme per per definire l’aspetto più importante nella scelta del nostro monitor, ovvero la densità di pixel.

Con densità intendiamo quanti pixel ci sono in uno spazio fisico, potremmo anche dire quanto sono piccoli, e quindi dettagliati, i nostri pixel. Quindi vien da sé che se la diagonale è piccola e la risoluzione è alta, avremo pixel piccoli e immagini dettagliate, se la diagonale è grande e la risoluzione è bassa, i pixel saranno più grandi e l’immagine risulterà sgranata.

Questo valore è espresso in PPI (Pixel Per square Inch, cioè pixel per pollice quadrato) o anche, erroneamente perché si tratta di un termine prettamente tipografico, in DPI (Dots Per square Inch, cioè punti per pollice quadrato).

Ecco, quando ci troviamo difronte migliaia di modelli tra cui scegliere, sappiate che esistono delle scelte ottimali, delle scelte accettabili e delle scelte completamente sbagliate. E spesso i brand fanno di tutto per indurre gli utenti ad un acquisto sbagliato pur di vendere prodotti magari obsoleti o di fascia bassa sovraprezzati.

Una tabella riassuntiva delle risoluzione consigliate e ottimali per la scelta del vostro monitor. Come in precedenza la scelta si applica anche a modelli 21:9 a parità di risoluzione.

La velocità

Per finire è importante parlare anche della velocità del nostro monitor.
La distinzione iniziale da fare è tra Hz (Hertz) ed FPS (Frames Per Second, fotogrammi al secondo).

Il famoso test dell’UFO!
Sul sito www.testufo.com potete provare con mano l’esperienza di FPS ed Hz con il vostro attuale display.

I primi sono una caratteristica specifica del monitor e rappresentano la quantità di immagini che il pannello potrà mostrare ogni secondo. Il numero “base” è 60 Hz, quindi per ogni secondo il monitor potrà mostrare 60 immagini, ma al giorno d’oggi ci sono pannelli capaci di spingersi facilmente a 120, 240 o addirittura 360Hz. Ovviamente più Hz = più fluidità = più immersione nel gioco!

Gli FPS invece sono indipendenti dalle capacità del monitor e derivano dalle capacità di calcolo del vostro PC / console. Se il vostro hardware riesce a renderizzare 200FPS ma il vostro monitor ne può mostrare solo 60 perché ha un refresh rate di 60Hz allora stiamo sprecando energie!

Altre cose da sapere

Ora che conosciamo tutte le basi per effettuare un acquisto consapevole possiamo passare rapidamente in rassegna un elenco di caratteristiche accessorie che possono rendere notevolmente migliore (o peggiore) l’esperienza di gioco.

Come potrete immaginare ci sono un sacco di acronimi, sigle, paroloni e inglesismi da tenere a mente quindi tornate a questo articolo ogni volta che vi imbatterete in uno di questi termini e non ricordate il suo significato (o la sua effettiva utilità!).

  • VRR (Variable Refresh Rate)
    La capacità del display di adattare il tempo di aggiornamento del display in maniera dinamica per adeguarsi ai fotogrammi al secondo renderizzati dal gioco.
  • Freesync
    La tecnologia di AMD che permette di sfruttare il VRR.
  • G-Sync
    La tecnologia proprietaria di Nvidia che permette di sfruttare il VRR.
  • DisplayPort
    Tipo di connessione video prevalentemente presente su PC / Schede video. Consente risoluzioni fino a 8K e frequenza di aggiornamento fino a 360Hz (non contemporaneamente, purtroppo).
  • HDMI
    Tipo di connessione video presente su qualsiasi PC / Console / Monitor / TV. Da tenere presente la differenza tra la versione 2.0 e la versione 2.1, dove solo quest’ultima riesce a trasmettere risoluzioni superiori a 4K e superiori a 60Hz (per sfruttare ad esempio le console di ultima generazione con frequenza di aggiornamento di 120Hz).
  • USB PD (USB Power Delivery)
    Connessione USB che consente al monitor di fornire energia/ricarica ai dispositivi collegati. Ad esempio un notebook, durante la connessione e trasmissione al monitor con USB PD, potrà ricaricarsi sfruttando l’alimentazione del monitor senza bisogno di essere attaccato ad ulteriori caricabatterie.
  • Pixel Response Time
    Il tempo che impiega un singolo pixel a cambiare colore, espresso in ms (millisecondi). Questo permette al monitor di mostrare immagini più velocemente e senza un fastidioso “effetto scia”.
    Questo si differenzia a sua volta tra: GtG (Grey to Grey) cioè il tempo che impiega il pixel a cambiare colore, e MPRT cioè per quanto tempo il pixel resta visibile.
  • Contrast Ratio (rapporto di contrasto o più semplicemente “contrasto”)
    La differenza di luminosità tra i pixel più chiari (bianco) e pixel più scuri (nero).
  • LCD – MiniLED – OLED
    Tipologie di display. LCD è una tecnologia sicuramente meno innovativa ma più collaudata che permette alto refresh rate e ottima luminosità, OLED è una tecnologia molto più moderna con tempi di risposta istantanei, retroilluminazione precisissima, neri perfetti ma una luminosità spesso non eccellente. MiniLED è una novità che riesce ad abbinare i pregi di entrambi con un solo difetto: costi ancora esorbitanti.
  • IPS – VA – TN
    Tipologie di pannello, ognuno con le sue peculiarità. IPS si caratterizza per ottima riproduzione dei colori e buoni angoli di visione, VA per tempi di risposta molto bassi, TN è una tecnologia abbastanza obsoleta al giorno d’oggi ed è meglio evitarla.
  • Backlight:
    Il tipo di retroilluminazione del pannello, che può essere Edge-to-edge (con strisce luminose che emettono luce da bordo a bordo) a LED (con alcune luci a led che emettono luce dal centro e dagli angoli) o con Local Dimming (con un pannello di molti led di piccole dimensioni che possono spegnersi e accendersi dinamicamente per mostrare scene più o meno illuminate).

È tutto? Impossibile!

Per questo ci siete voi: chiedete tutto ciò che volete sapere prima, durante e dopo il vostro acquisto e insieme potremo ampliare ancora di più questa guida!