Chi è Melinoe: la semidea protagonista di Hades II | #Lore+

Supergiant Games ha annunciato ufficialmente, il 9 dicembre 2022, il tanto atteso seguito di Hades, Hades II, e con questo annuncio è arrivata la nuova protagonista della serie: Melinoe. Ambientato negli Inferi e oltre, Hades II si concentrerà sulla connessione tra la stregoneria e la mitologia greca. Melinoe sarà il personaggio chiave per aiutare i giocatori a scoprire e comprendere queste connessioni, ma prima è importante capire chi è veramente Melinoe.

Un passo indietro: cos’è “Hades”

Pubblicato per PC e Switch il 17 settembre 2020, Hades è diventato presto il capolavoro assoluto del team di Supergiant Games superando persino Bastion e Transistor, videogiochi che avevano reso celebri gli sviluppatori. Conquistò nello stesso anno due The Game Awards per miglior gioco Indie e per miglior gioco action ed il successo fu tale da portarlo, l’anno successivo, anche sulle console next-gen.

Hades supergiant games

Si tratta di un rogue-like action che strizza l’occhio a titoli come “The Binding of Isaac” e “Enter the Gungeon”, ma evolvendoli. Zagreus, il protagonista, è il figlio di Ade, tirannico signore degli inferi, e stanco di trascorrere la sua eternità imprigionato nel regno dei morti. Così, tenta la fuga attraverso i gironi infernali facendosi strada a colpi di spada tra schiere di demoni e mostri mitologici. Il giovane, però, si renderà presto conto che finire all’Inferno è molto più facile che uscirne.

La morte non è una sconfitta, ma una costante. Zagreus continua ad essere ucciso, ma, essendo un semi-dio, il tutto si riduce ad un ritorno forzato avanti al padre. Ad ogni morte, però, i suoi poteri aumentano e, soprattutto, il mondo degli inferi si evolve, i numerosi personaggi secondari cambiano il loro approccio col protagonista e la consapevolezza dell’intera storia del titolo aumenta. Per non parlare degli dei della mitologia greca che interverranno in ogni tentativo di fuga fornendo allo sfortunato nipotino poteri utili ad avanzare.

Il tutto condito con una grafica cartoon di qualità eccellente e dei dialoghi in grado di divertire ed emozionare anche nei momenti più inaspettati. L’Oltretomba non è mai sembrata così viva!

Ritorno agli Inferi

Hades II ha presentato in anteprima il suo primo trailer ai The Game Awards, diventando uno degli annunci e delle rivelazioni più importanti dei The Game Awards 2022. Sebbene Hades 2 sia un sequel diretto di Hades, Supergiant Games è convinta che nessuna conoscenza o esperienza di gioco precedente sarà fondamentale per il divertimento e la comprensione di Hades 2.

Una delle maggiori connessioni tra i due giochi che sono state rivelate finora è il fatto che il protagonista di Hades, Zagreus, è il fratello della protagonista di Hades II, Melinoe, ma c’è molto di più da dire su di lei.

Come spiegato in un post sul blog di Supergiant Games, in Hades II Melinoë è una principessa immortale degli Inferi. Il numero di run necessarie per completare l’Ade era una delle caratteristiche più originali del gioco, che probabilmente sarà simile in Hades II, dato che Melinoe si addentrerà ancora di più nei misteri dell’Oltretomba.

La missione principale di Melinoe la vedrà rafforzare ed affinare le sue abilità per la battaglia contro il suo nemico finale, il Titano del Tempo, Crono. Con il successo e il fallimento di Melinoe, l’Oltretomba e tutte le sue sorprese continueranno a mutare e a dispiegarsi davanti al giocatore, imparando anche come la stregoneria abbia avuto origine nei miti dell’Antica Grecia.

Melinoe: una figura misteriosa

Il gioco è fortemente basato sulla mitologia greca e, già nel primo titolo, i rapporti di parentela tra divinità ed i loro legami erano alla base dell’intera trama del titolo. Ovviamente, Hades II non sarà da meno, a partire dalla protagonista.

Tuttavia, la semi-dea è una figura misteriosa ed oscura anche nella mitologia greca e le leggende sul suo conto restano piuttosto sconosciute.

Invoco Melinoe, fanciulla ctonia, dal peplo color croco,

che presso la foce del Cogito l’augusta

Persefone generò ai sacri letti di Zeus Cronide,

alla quale l’ingannato Plutone si unì con scaltre astuzie,

e con l’ira di Persefone tirò fuori un’apparenza dal doppio corpo,

che rende folli i mortali con apparizioni brumose,

rivelando l’impronta della forma con visioni strane,

talora ben visibile, talora oscura, si accende di notte

in attacchi ostili nella notte tenebrosa.

Ma, dea, ti supplico, regina di sotterra,

di far uscire dall’anima la follia verso i confini della terra,

mostrando agli iniziati il sacro volto benevolo

Questo Inno Orfico è l’unica testimonianza giunta fino ai giorni d’oggi in cui si nomina Melinoe. Gli Inni Orfici sono una serie di componimenti che fornivano una visione più mistica della mitologia antica. I seguaci facevano parte di una vera e propria setta devota al dio Dioniso e ritenevano che il poeta Orfeo, colui che entrò ed uscì dagli Inferi per tentare inutilmente di riportare in vita l’amata Euridice, avesse creato le basi del culto una volta tornato nel mondo dei vivi.

Dipinto raffigurante Melinoe circondata da streghe
The Souls of Acheron (1898) di Adolf Hirémy-Hirschl

Il nome stesso della semi-dea ha connotati particolari. In greco significa “Dal colore di mela cotogna”, un giallo verdognolo che per gli antichi era sinonimo di malattia o, addirittura, malvagità.

Uno strano concepimento

Ancora più misteriosa la sua nascita. L’inno parla di uno scambio di un inganno di Zeus. Il padre degli dei era solito trasformarsi in altre persone, o addirittura in animali, per conquistare la giovane di turno, ma in questo caso sembra che il vecchio dio abbia superato ogni limite trasformandosi persino nel fratello Ade (Plutone per i latini) pur di accoppiarsi con la moglie Persefone. Quest’ultima, furente per l’inganno, avrebbe dato alla luce sulla foce del Cogito (uno dei quattro fiumi che sgorgano negli Inferi) una creatura unica nel suo genere.

Tuttavia, secondo la tradizione orfica, Zeus ed Ade non erano fratelli, bensì la stessa divinità. Per i cultisti il signore dell’Oltretomba non era altro che un’ombra del signore del mondo, come se parte dell’anima di Zeus fosse finita nell’aldilà per regnare anche sui defunti. Quindi, Melinoe non è così particolare perché figlia di un inganno, ma in quanto figlia di quel lato oscuro del padre degli dei.

Incubi e follia

Quella creatura dalle sembianze mutevoli, figlia sia della luce che delle tenebre, del signore della vita e del signore della morte allo stesso tempo, divenne la rappresentazione esatta di questi contrasti. Secondo alcuni la pelle di Melinoe era rappresentata addirittura cangiante dal bianco pallido a toni scuri.

Illustrazione di Melinoe
Qui la Melinoe di Percy Jackson

Per i greci, la semi-dea era la signora degli incubi. Colei che, nella notte, inviava ai mortali immagini di tormento e di terrore. I suoi poteri, però, non si limitavano solo al mondo del sonno. Melinoe aveva anche il potere di tormentare gli umani con le sue mutevoli apparizioni portandoli, inevitabilmente, alla follia. Non a caso era anche nota come dominatrice o madre di spettri e fantasmi.

Allora perché veniva invocata?

Non sempre la follia è un male. Nell’inno viene invocata Melinoe affinché col suo potere porti gli iniziati ad un nuovo livello di percezione. La semi-dea offre la possibilità di guardare oltre la semplice realtà aprendo la mente a percezioni solitamente precluse ad un normale essere vivente.

Persino secoli dopo un filosofo come Kierkegaard offrirà un’interpretazione di Melinoe più che positiva: secondo il tedesco l’entità possedeva i mortali per far sorgere in loro il coraggio. Proprio tramite le sue visioni spettrali avrebbe potuto fornire al malcapitato la chiave per affrontare le sue paure più profonde, i limiti terreni che lo vincolavano, elevando l’animo e riuscendo in qualunque impresa.

Una seconda dea?

Nel trailer del gioco la nostra Melinoe si allena con un’altra donna, un’abile strega che sembra essere la sua maestra. E’ molto probabile che si tratti di un’altra divinità misteriosa: Ecate.

Anche le origini di Ecate si perdono in un’infinità di leggende. Non era originaria del Pantheon greco e fu importata da altri territori. Persino sul suo nome ci sono dubbi interpretativi: probabilmente deriva dalla parola greca per indicare il numero “cento” proprio perché la divinità poteva manifestarsi con centinaia di forme diverse.

In realtà, i legami tra Ecate e Melinoe sembrano più intensi di quanto possa sembrare.

Entrambe vengono solitamente descritte con l’aggettivo “krokopeplos”, che in greco significa “vestita di zafferano”. Era credenza comune che lo zafferano fosse fortemente influenzato dalle fasi lunari e, quindi, definire una dea in questo modo significava dire che i suoi poteri derivassero direttamente dalla Luna.

Ecate era anche considerata dea degli spiriti, dei fantasmi e di qualunque forma di stregoneria. La somiglianza tra le due divinità portò addirittura a supporre che Ecate e Melinoe fossero, in realtà, la stessa figura con nomi diversi. Tuttavia, Ecate sembrerebbe discendere direttamente dai Titani, in quanto figlia del Titano della Distruzione Perse, un’origine ben diversa da quella di Melinoe.

Raffigurazione romana di Ecate

Entrambe sono legate, inoltre, al regno dei morti: Melinoe per tutte le vicissitudini legate alla sua nascita, Ecate perché considerata anche in grado di condurre le anime nell’Oltretomba. Infatti viene spesso raffigurata con in mano delle torce utili ad accompagnare i defunti.

Cosa aspettarci?

Naturalmente il team di Supergiant, notando tutte queste similitudini e questi collegamenti, ha pensato che Ecate potesse essere la figura ideale per fare da mentore alla giovane principessa degli Inferi. Non è chiaro, però, quale possa essere il motivo che spinga le due divinità a voler uccidere Crono, signore dei Titani, del Tempo e padre di Zeus ed Ade, quindi nonno di Melinoe

Quel che è certo è che gli sviluppatori hanno tra le mani personaggi unici e, fino ad ora, inesplorati. Non resta che aspettare di essere posseduti da Melinoe e scoprire le follie ed i misteri di Hades II.